di Teresa Campo
Accordo di grande respiro per Generali Real Estate che, assieme a Norges Bank Investment Management, la società di gestione del fondo sovrano norvegese Norwegian Government Pension Fund Global (il secondo nel mondo dopo quello di Abu Dhabi), investirà nel mattone in tutta Europa. Prima tappa, Parigi, mercato solido e, nonostante la crisi, ancora abbastanza liquido e attraente per gli investitori internazionali. Nella capitale francese i due partner della nuova joint venture procederanno a investimenti di lungo termine, prediligendo immobili core, ovvero edifici a uso direzionale o commerciale già a reddito, nel centro della metropoli. Non sono ancora stati definiti tempi e ammontare complessivo degli investimenti che «dipenderanno dalle occasioni di mercato», ha spiegato Scotti, amministratore delegato di Generali Real Estate, che gestirà il portafoglio immobiliare della piattaforma e ne coordinerà l’attività di investimento intesa anche come ricerca e valorizzazione degli asset. La joint venture partirà con una dotazione di cinque immobili, tutti a Parigi, del valore di 550 milioni di euro, conferiti dal gruppo Generali attraverso la vendita del 50% di tali asset a Norges Bank. Gli edifici oggetto della transazione, adibiti a uffici e a negozi (uno negli Champs-Elysées), hanno una superficie complessiva di 38.600 metri quadrati. Se tutto andrà come da programma, in futuro la partnership potrà essere estesa, attraverso la creazione di analoghe piattaforme di investimento, ad altri mercati dell’Europa continentale. Molti i vantaggi dell’accordo per entrambi i partner. Per Generali Real Estate, nata a fine 2011 dalla concentrazione sotto un unico ombrello di tutte le società immobiliari del Leone di Trieste nel mondo e operativa a tutti gli effetti dallo scorso primo luglio, l’operazione conferma la messa in atto della strategia preannunciata nei mesi scorsi. In particolare gli obiettivi parlano di crescita del patrimonio immobiliare in gestione dagli attuali 28 miliardi fino a 36 miliardi nell’arco del prossimo quinquennio, facendo soprattutto lievitare gli asset under management per conto terzi, attualmente attorno all’8-10% dell’intero patrimonio. Al fondo sovrano norvegese invece, per ora relativamente poco investito nel mattone, l’intesa offre la possibilità di ampliare gli orizzonti di investimento nel real estate europeo. Il fondo Nimb ha già all’attivo accordi con società del calibro di Axa Real Estate per coinvestire in Francia e con Crown Estate (portafoglio di proprietà della Corona britannica con uno dei più grandi patrimoni in UK) per quanto riguarda la Gran Bretagna. Con Generali Real Estate conta appunto di prendere in considerazione investimenti in tutta l’Europa continentale. (riproduzione riservata)