di Bernardo Soave
Leonardo Del Vecchio puntella lo schieramento dei soci italiani in Unicredit. Ieri il patron di Luxottica, azionista storico di Piazza Cordusio della quale è stato anche consigliere, è salito sopra la soglia rilevante del 2%. Secondo gli aggiornamenti Consob, l’imprenditore si è portato dall’1,4% al 2,005% attraverso la controllata Delfin. L’incremento della partecipazione fa crescere la quota in mano agli italiani (tra soci privati e fondazioni attorno al 15%) nell’istituto, che oggi è controllato da stranieri per un quarto del capitale. L’ultimo blitz in ordine di tempo è stato quello del fondo Pamplona. Il veicolo britannico, che detiene il 5%, si è andato ad aggiungere ad Aabar (primo azionista al 6,5%), Blackrock (3,1%), Capital Research (2,7%), Allianz (2%), e i libici di Central Bank of Libya (3,6%) e Lia (1,8%). Intanto Unicredit è impegnata nel piano di riassetto che sarà operativo a partire dal prossimo gennaio e che proprio ieri è stato presentato alla rete. La nuova struttura commerciale italiana sarà organizzata in sette regioni (Nord Ovest, Lombardia, Nord Est, Centro Nord, Centro, Sud, Sicilia) guidate da altrettanti regional manager che coordineranno 77 aree commerciali. Ogni regional manager disporrà di strutture di supporto in grado di garantire il pieno funzionamento della banca a livello locale. Le aree commerciali gestiranno una rete di punti vendita specializzati: distretti per le famiglie e le piccole imprese (fino a 5 milioni di fatturato) e centri di corporate banking per le medie e grandi aziende. Nella nuova struttura organizzativa della rete italiana si manterrà una forte specializzazione sulla clientela private e sarà costituito un team specializzato nell’immobiliare. (riproduzione riservata)