AIG sta per concludere la fase di transizione in cui ha completato l’importante e strategico cambio di rotta che ha permesso di portare a termine la fase di risanamento e di riaffermare con forza, sul mercato, la propria reputazione.
Oggi AIG, secondo quanto ha affermato lo stesso ceo Robert Benmosche in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, “ha 100 miliardi di dollari di patrimonio netto ed è il numero due al mondo per capitalizzazione di mercato, secondi solo a China Life”. È stato ripagato il debito con i contribuenti americani. Il Tesoro Usa, che era salito al 92% del capitale, oggi è sceso al 61%, con profitto e dovrebbe uscire dal capitale al massimo entro un anno e mezzo.
Per questo AIG ha deciso di riprende ad utilizzare il proprio marchio in tutto il mondo.
Infatti, nel pieno della crisi nel 2009, la divisione specializzata in proprietà e infortuni aveva assunto il nuovo marchio Chartis, e Aig era rimasta solo a livello di holding.
In particolare, questo autunno Chartis riprenderà il proprio marchio storico AIG, “un segno distintivo sul mercato assicurativo e che registra alto gradimento in tutta la nostra clientela”.