La Commissione Europea ha emanato la proposta di revisione della Direttiva sull’intermediazione Assicurativa (IMD2), che amplia considerevolmente l’ambito di applicazione delle norme riferite all’intermediazione assicurativa a tutti i canali distributivi (distributori diretti, rivenditori di automobili etc.) e si propone di fare chiarezza sulle norme che disciplinano i servizi transfrontalieri.
Su tali specifici aspetti l’AIBA esprime apprezzamento per le scelte operate, ma ritiene di dover rappresentare forte preoccupazione per la mancata creazione di parità di condizioni e per l’assenza di proporzionalità di alcune misure imposte agli intermediari assicurativi, che potrebbero rivelarsi lesive degli interessi dei consumatori. Nei prossimi mesi AIBA unitamente al Bipar (Associazione europea degli intermediari assicurativi) proseguirà attivamente nelle attività di promozione delle proprie opinioni nel corso dei lavori conclusivi per l’adozione finale della Direttiva da parte dei legislatori dell’Unione, Parlamento Europeo e Consiglio dei Ministri.
Pur guardando con favore al maggior risalto attribuito alla trasparenza, l’AIBA esprime forti perplessità con riferimento alla proporzionalità delle misure individuate applicabili alle compagnie assicurative dirette. Non si ritiene, infatti, realizzato un effettivo level playing field con riferimento specifico agli obblighi di trasparenza sui sistemi di remunerazione del costo dell’intermediazione tra differenti canali di vendita, con il rischio di creare distorsioni significative della concorrenza a vantaggio dei sistemi di distribuzione diretta.
Al riguardo, il Presidente di AIBA Francesco G. Paparella ha dichiarato: “siamo assolutamente contrari alla scelta di escludere le compagnie dirette dagli obblighi di trasparenza sui costi di distribuzione, mantenendo tale onere solo in capo agli intermediari. Siamo invece a favore di una “comunicazione su richiesta” al consumatore delle commissioni di intermediazione in ottemperanza ai risultati delle analisi costi/benefici condotte sulla IMD nei primi mesi del 2012, tra cui quella curata dalla London School of Economics (in linea con il parere del CEIOPS/EIOPA) che sottolineano l’importanza della “comunicazione su richiesta”. L’analisi condotta – sottolinea Paparella – ha messo in evidenza che la maggior quantità di informazioni sposta mediamente l’attenzione su aspetti meno rilavanti per il consumatore che, nel suo interesse, deve invece prestare la massima attenzione a questioni quali prezzo, qualità delle coperture, servizi e soluzioni”. Con la comunicazione automatica delle commissioni di intermediazione all’assicurato – secondo i risultati condotti dalla ricerca della London School of Economics – i punti chiave salienti del contratto di polizza vengono inutilmente indeboliti e la presenza di elementi irrilevanti, come informazione addizionale, produce decisioni meno accurate.
Gli studi e gli approfondimenti condotti mostrano dunque come l’obbligo di rendere tassativamente tale informazione non fornisca un reale valore aggiunto per il cliente, mentre la disponibilità dell’informazione valorizzata su richiesta e dunque solo in caso di effettivo e concreto interesse, garantisce un dialogo equo tra cliente e intermediario su prezzi, qualità, servizi e soluzioni permettendo di offrire al tempo stesso un livello adeguato di trasparenza senza determinare oneri amministrativi eccessivi a carico degli operatori. Del resto si ritiene che l’interesse precipuo del consumatore sia conoscere il costo complessivo e finale del contratto.
Tenuto conto delle dimensioni e della numerosità degli intermediari operanti sui mercati nazionali, in confronto con l’alta concentrazione del mercato delle imprese di assicurazione la presenza degli intermediari indipendenti quali i broker assicurativi sono garanzia di concreto ed effettivo supporto ai consumatori per un efficace processo concorrenziale. “E’ pertanto necessario – ha dichiarato il Presidente di AIBA, Francesco Paparella – che la Direttiva non sia discriminatoria nei confronti degli intermediari né che conduca a una integrazione verticale. E’ da questa prospettiva che AIBA porterà avanti, nelle prossime settimane, il proprio studio dettagliato sui requisiti della Direttiva”.