Avviata la nascita di 11 newco che avranno quote di Finsoe e debiti coperti da un c/c E si scioglie il nodo RcAuto con l’Antitrust
Manca ancora il via libera delle autorità di controllo, ovvero Isvap e Banca d’Italia, mentre il parere favorevole di Consob (che ha escluso ipotesi di opa) è già arrivato. Ma ormai il riassetto del gruppo assicurativo Unipol, che porterà all’accorciamento della catena di controllo che oggi passa per Holmo e a cascata per Finsoe, è già definito in ogni dettaglio.
Il 5 luglio scorso si è riunita l’assemblea dei soci Holmo, la finanziaria partecipata dal mondo delle coop, ed è stato approvato all’unanimità il piano di scissione parziale non proporzionale che consentirà a dieci nuove società, partecipate da altrettante coop, di entrare direttamente nel capitale di Finsoe, Poi ci sarà un’altra newco che sarà partecipata da una pluralità di altre coop già oggi azioniste della holding. Il piano di riassetto prevede quindi l’avvio di 11 nuove società tra cui spuntano Pantheon, partecipata da Coop Adriatica, che sarà il primo azionista di Finsoe (tra le newco) e deterrà direttamente il 9,91%. Seguiranno Posto spa (partecipata da Coop Nord Est) con l’8,04% e Finpar Unip (Coop Estense) che controllerà il 7,93%. Ma la vecchia Holmo, come da programmi, resterà in vita e continuerà a essere partecipata da una ventina di altre coop, che erano già presenti nell’azionariato della holding, e controllerà il 22,55% di Finsoe.
Il vantaggio di questo nuovo assetto per Unipol sarà quello di migliorare l’adeguatezza patrimoniale. Il gruppo assicurativo bolognese, considerato un conglomerato ai fini Isvap, alla fine di questo processo potrà beneficiare di un miglioramento della propria posizione finanziaria di circa 450 milioni.
Il piano prevede infatti che nessun soggetto controllerà più Finsoe, che diventerà quindi vertice del conglomerato finanziario, e le nuove società non solo riceveranno il patrimonio di Holmo corrispondente alle quote detenute nella holding dei propri azionisti, ma rimborseranno anche la quota-parte del debito, pari in totale a 320 milioni (mentre il debito complessivo della finanziaria a fine 2010 era di 450 milioni). A garanzia di questo passaggio è previsto che le nuove società, prima dell’atto di scissione, aprano un conto corrente presso un’istituto bancario su cui dovranno versare una somma pari all’intero indebitamento che dovrà essere trasferito nelle newco alla fine del processo di riassetto, a garanzia dell’estinzione del debito.
Ieri intanto Unipol ha chiuso una questione aperta da un po’ di tempo con l’Antitrust in tema di aumenti nel ramo RcAuto. Ugf Assicurazioni era finita nel mirino dell’autorità di controllo per avere introdotto un nuovo fattore (definito di «sinistrosità pregressa») per calcolare il premio da far pagare ai clienti e schivare in parte gli effetti negativi delle leggi Bersani. Un comportamento censurato dall’Antitrust che si è però limitata a chiedere alla compagnia di assumere una serie di impegni per i nuovi contratti. Ben accolti, a quanto pare, dalla società: «Siamo certi che tale iniziativa contribuirà a consolidare ulteriormente il rapporto di fiducia che lega il gruppo ai propri assicurati», hanno dichiarato da Bologna. (riproduzione riservata)