Aumentano i finanziamenti al settore privato (+0,1%), ma salgono i tassi sui mutui per l’acquisto della casa (3,39%). E Bini Smaghi avverte: nella pancia delle banche italiane ci sono troppo titoli di Stato
di Gianluca Zapponini
La crescita delle sofferenze bancarie rallenta ancora il passo. La buona notizia è contenuta nel Supplemento al bollettino statistico diffuso ieri dalla Banca d’Italia secondo cui, dopo la precedente frenata di aprile su marzo, anche nel mese di maggio il tasso di crescita delle sofferenze bancarie calcolato sui 12 mesi e non corretto per le cartolarizzazioni ha registrato un calo attestandosi al 24,8%, in decisa flessione rispetto al 26,3% di aprile. Qualche preoccupazione in più per le banche potrebbe arrivare semmai dalla correlazione tra rischi sovrano e rischio bancario: una relazione che il membro del board Bce Lorenzo Bini Smaghi imputa al fatto che le banche italiane hanno «in pancia una quantità di titoli sovrani importante». Un elemento che, insieme a l’alto debito pubblico e alla bassa capitalizzazione degli istituti, rappresenta per Bini Smaghi un elemento di «fragilità» che rendono l’intero sistema «fragile due volte». Tornando all’analisi di Bankitalia, oltre il calo delle sofferenze, note positive arrivano anche dal fronte dei prestiti al settore privato per i quali Bankitalia ha calcolato, per il mese di maggio, un tasso di crescita del 4,4%, in aumento dello 0,1% rispetto ad aprile. Calano lievemente, invece, i finanziamenti bancari alle famiglie (dal 5,3 al 5,2%). Variazioni più consistenti, invece hanno interessato i prestiti alle società non finanziarie, passati dal 4,4% di aprile al 5% di maggio. Riguardo ai tassi di interesse su prestiti e finanziamenti, poi, Bankitalia segnala andamenti decisamente contrastanti tra loro, alcuni positivi, altri negativi. Sul fronte dei tassi di interesse applicati ai finanziamenti alle aziende, per esempio, i tecnici di Via Nazionale hanno calcolato per il mese di maggio una contrazione di 5 punti base che ha portato i tassi a collocarsi sul 2,96%. Un trend in controtendenza rispetto a quello dei tassi sui finanziamenti alle famiglie produttrici, che invece sono passati dal 4,26% di aprile al 4,48% di maggio. Nel dettaglio, Palazzo Koch rileva un calo dello 0,10% (dal 2,69 al 2,59%) per quanto riguarda i tassi sui prestiti di importo superiore al milione di euro, mentre per quelli inferiori a tale soglia Bankitalia ha calcolato un rialzo dello 0,08% (dal 3,57 al 3,65%). A preoccupare gli analisti di Bankitalia è invece l’andamento dei tassi di interesse applicati ai mutui per l’acquisto di un’abitazione. Secondo le rilevazioni contenute nel bollettino di Via Nazionale, a maggio i tassi si sono attestati al 3,39%, risultando in crescita rispetto al 3,29% di aprile. Un aumento che secondo Bankitalia è sostenuto dall’andamento dei tassi sui mutui a tasso variabile passati dal 2,68% di aprile al 2,77% di maggio, mentre sono risultati stabili, invece, i tassi applicati ai finanziamenti a tasso fisso, rimasti invariati al 4,84%. Ancora un aumento è segnalato da Bankitalia riguardo ai tassi sulle nuove erogazioni di credito al consumo per i quali la Banca centrale ha stimato un rialzo su base mensile dello 0,08%, (dall’8,84% di aprile all’8,92% di maggio). (riproduzione riservata)