Il costo delle truffe subite dalle compagnie che stipulano contratti per le assicurazioni automobilistiche in Spagna è di 780 milioni di euro, secondo le stime di Línea Directa, che calcola questa cifra considerando che il volume dei premi liquidati ha raggiunto € 11.333.000, mentre il costo della sinistralità ammonta a 8666 milioni. Secondo l’agenzia, che ha presentato il suo barometro delle frodi assicurative nel settore automobilistico, ciò induce a stimare un 9% circa di truffe. Questa radiografia, che mira ad analizzare la dimensione reale del fenomeno al fine di impostare uno standard per il futuro, rileva che in 2 casi su 100 si può parlare di frode.
L’incidenza di tale reato nel settore delle assicurazioni automobilistiche è aumentata vertiginosamente negli ultimi anni a causa del contesto economico in cui ci troviamo: crisi, brusca diminuzione delle immatricolazioni, un tasso di disoccupazione superiore al 20% e l’aumento delle insolvenze. Línea Directa ha registrato nel 2009 un totale di 9632 casi, una cifra che è salita a 13.288 nel 2010, quasi un 30% in più per le compagnie.
Per elaborare tale rapporto sono stati analizzati 23.000 casi accertati di frode nel portafoglio costituito da circa 1,7 milioni di assicurati, incrociando i dati. Ciò ha portato a dedurre che il 75% dell’intero ammontare delle frodi avviene nel settore auto, sebbene il fenomeno possa essere in parte spiegato dal fatto che si tratta di un’assicurazione obbligatoria. Sulla base della cifra complessiva stimata di 780 milioni di euro di frodi, si ipotizza a carico di ciascun conducente, prendendo come base una polizza RCA media di 230 euro, un aggravio del 10% del premio assicurativo, equivalente a circa 25 euro l’anno.
Il 96,1% delle truffe individuate da Línea Directa nel settore auto corrisponde a danni materiali, mentre il rimanente 3,9% riguarda le lesioni personali. Nella prima tipologia, il 62,2% corrisponde a danni estranei al sinistro e riguardanti innanzi tutto fornitori (16,4%), casi di connivenza con il terzo danneggiato (6,6%), guasti (6,2%) e abuso di alcol ( 3,67%). Nell’ambito delle lesioni personali, la simulazione di lesioni o di aggravamento dei sintomi incide per il 95,5%, ed eventuali infermità o infortuni precedenti per il rimanente 4,5%.
Per quanto riguarda la distribuzione delle frodi, il 95% implica le automobili e il 5% le moto. Il profilo tipologico dei truffatori è rappresentato da giovani (38,5%), aziende commerciali (28,2%), persone maggiori di 26 anni (23,2%) e stranieri (10,1%). In altre parole, i gruppi più colpiti dalla crisi sono anche quelli nel cui ambito si registra il maggior numero di frodi.
Le province spagnole in cui le assicurazioni rilevano i più numerosi casi di frode sono Granada (3,09%), Ciudad Real (2,86%) e Malaga (2,8%), mentre il minimo si registra nelle province di Ávila (0,19%), La Rioja (1,46%) e Albacete (1,49%). Per avere un’idea della differenza, l’incidenza dei casi riferiti a Granada è 16 volte più alta rispetto ad Ávila, la provincia con il minor numero di frodi.
“Quel che maggiormente ci preoccupa è che questo fenomeno riguarda sempre più la criminalità organizzata”, lamenta Francisco Valencia, presidente del consiglio di amministrazione di Línea Directa, il quale avverte anche che ciò “crea uno stato non necessario di pericolosità”. La frode attuata da elementi della criminalità organizzata costituisce per le compagnie assicurative un sintomo di gran lunga più inquietante perché “il numero dei casi è inferiore, ma l’importo dei premi pagati è più alto”.
Valencia ha fornito alcuni esempi, dalle bande che simulano il furto di auto di lusso e poi denunciano incidenti presso diverse compagnie alle registrazioni, spesso reiterate più volte, di sinistri mai avvenuti da parte di officine. Vi sono perfino individui che si presentano come agenti di Línea Directa, mentre questa società lavora senza intermediari.