L’informazione è circolata all’interno delle casse regionali che controllano Groupama quasi al 100%: la compagnia starebbe pensando ad un aumento di capitale di 500 mln di euro entro la fine dell’anno.
Lo scrive il quotidiano francese «Les Echos». Jean Azéma, il direttore generale ne avrebbe fatto richiesta al consiglio di amministrazione. Le casse insomma, sarebbero invitate a mettere mano al portafoglio.
Il gruppo mutualista, che punta un giorno alla quotazione in borsa, non ha commentato la notizia. Secondo le informazioni, l’operazione, che dovrebbe essere notificata all’Authority di vigilanza (ACP) a inizio settembre, sarebbe prevista per fine novembre.
È stata presentata come rientrante nella strategia di quotazione in borsa di Groupama SA, un’operazione già da anni prevista, che dovrebbe avvenire non prima del secondo semestre 2012. Si tratterebbe di limitare la diluizione delle casse regionali dopo la quotazione, anche se hanno tutta l’intenzione di mantenere la maggioranza di capitale.
La ricapitalizzazione, potrebbe inoltre rafforzare l’attrattività di Groupama per gli investitori. La notizia ha comunque destato sorpresa all’interno perché Groupama non ha mai avuto bisogno di essere ricapitalizzata dalla sua creazione nel 2004. I conti semestrali a questo punto possono essere letti sotto un’altra luce e potrebbero rivelare una situazione finanziaria relativamente tesa.
Il suo margine di solvibilità consolidato era sceso dal 180% al 130% in un anno. I fondi propri sono calati del 7 %, a 4,27 mld di euro, mentre le plusvalenze latenti sono scese a 700 mln. Il valore intrinseco (o «european embedded value»), era sceso del 18%, a 3,28 mld. Alcuni analisti sottolineano l’esposizione di Groupama al debito di paesi periferici della zona euro e dell’Italia. A metà maggio, la sua forte esposizione al debito greco (1,979 mld lordi a fine 2010) gli aveva causato la penalizzazione di Standard & Poor’s, che aveva abbassato il rating da A- a BBB+.