I danni diretti conseguenti allo tsunami dello scorso 11 marzo sono valutati a 16.900 mld di yen (147 mld €), contro i 9.600 mld di yen dei danni causati dal sisma di Kobe del 1995, secondo quanto reso noto dal governo giapponese.
Questa somma rappresenta l’equivalente del 3,5% del PIL del paese.
Tiene conto dei danni subiti dalle abitazioni, dalle imprese e infrastrutture, ma non dei danni indiretti legati alle attività economiche e delle conseguenze dell’incidente nucleare della centrale di Fukushima.
Nel dettaglio, la catastrofe ha distrutto case, uffici, centri commerciali e industriali per 10.400 mld di yen e strade, terreni agricoli, porti e battelli di pesca per 5.200 mld di yen. I danni ai canali, ai gasdotti, alle linee elettriche e alle reti di comunicazione sono stati pari a 1.300 mld di yen.