L’assicurazione vita si conferma l’investimento preferito dei francesi, subito dopo i libretti defiscalizzati. Nel 2010, il 41% delle famiglie, che rappresentano 14,6 mln di persone assicurate, erano in possesso di un contratto di assicurazione sulla vita, secondo un rapporto dell’Insee.
Era il 34,5% nel 2004, dunque una progressione media di 530.000 persone.
Questa diffusione dell’assicurazione vita era già percepibile negli anni 1998-2004. Il tasso di detenzione è in crescita in tutte le fasce di età, per tutte le categorie socio professionali e per ogni tipo di nucleo familiare (persona singola, famiglie monoparentali, coppie con o senza figli).
Per gli 11,2 mln di famiglie che detengono un contratto, questo rappresenta prima di tutto una riserva di denaro in caso di imprevisti (per il 38% delle famiglie), un mezzo per trasmettere il capitale (per il 29%) e una pensione complementare (per il 27%).
L’assicurazione vita è chiaramente percepita come un investimento a lungo termine. Lo testimonia la durata dei contratti, dal momento che il 32% è di oltre 12 anni e il 13 % oltre 20 anni.
La progressione del tasso di detenzione è ancora più marcata tra le persone di oltre 50 anni.
L’assicurazione vita gioca un ruolo sempre più importante nella previdenza. Per i cinquantenni, la preparazione della pensione è naturalmente il motivo più frequente, come per le famiglie in cui il capofamiglia è libero professionista.
Il rendimento sembra essere un motivo secondario. È piuttosto il risparmio a costituire il primo fattore di detenzione (per il 68% delle famiglie). Buona la notorietà dei prodotti, solo l’8 % dice di non conoscere bene i contratti.