Ieri il comitato governance di Unicredit ha individuato i profili dei tre consiglieri per il cda Fondiaria-Sai. La decisione finale al cda del 12 luglio. Non voteranno Rampl, Palenzona e Pesenti
di Andrea Di Biase
È attesa per questa sera dopo la chiusura di Piazza Affari la pronuncia dell’Antitrust sull’ingresso di Unicredit nel capitale di Fondiaria-Sai. È stato lo stesso presidente dell’authority, Antonio Catricalà, a indicare la tempistica della decisione necessaria a chiudere con successo la ricapitalizzazione di FonSai e della controllata Milano Assicurazioni. Senza l’ok dell’Antitrust, infatti, la banca di Piazza Cordusio non potrebbe procedere all’acquisto da Premafin dei diritti d’opzione necessari a sottoscrivere il 6,6% della compagnia assicurativa e contestualmente la holding della famiglia Ligresti non incasserebbe i 130 milioni di euro necessari per aderire all’aumento e rimanere così al 35%. Il termine ultimo per sottoscrivere le azioni è fissato infatti per venerdì 15 luglio (venerdì 8 scade invece il termine per la negoziazione in borsa dei diritti) e un eventuale ulteriore rinvio da parte dell’Antitrust metterebbe a rischio tutta l’operazione. A quanto pare, tuttavia, si tratta di un rischio puramente teorico, considerato che gli impegni presi da Premafin e Unicredit nell’ambito delle negoziazioni con gli uffici dell’authority dovrebbero essere in grado di soddisfare appieno anche le richieste del Collegio dell’Antitrust. Se dunque, come sembra, quest’ultima accenderà la luce verde all’operazione, Unicredit e Premafin firmeranno la modifica del patto parasociale inserendovi gli impegni presi (a partire dalla cessione dell’1,13% detenuto da FonSai in Generali) e il tutto sarà successivamente depositato in Consob e reso pubblico. A testimonianza del fatto che il via libera appare scontato, ieri si sarebbe riunito il comitato governance di Unicredit per individuare il profilo dei tre consiglieri che dovranno rappresentare la banca nel board di FonSai. La decisione finale spetterà al cda di Piazza Cordusio del 12 luglio, in occasione del quale però, proprio in virtù delle vigenti disposizioni Antitrust legate alla fusione Unicredit-Capitalia, non parteciperanno al voto il presidente Dieter Rampl, il vicepresidente Fabrizio Palenzona e il consigliere Carlo Pesenti. Sempre ieri si è riunito il cda di FonSai che era stato convocato per approvare la lettera da inviare all’Isvap in risposta ai rilievi relativi all’ispezione riguardante i sistemi di governance e controllo. Nella riunione di ieri, tuttavia, il cda si è limitato a esaminare, ma senza approvarla, la bozza di risposta, considerato che alcuni consiglieri avrebbero manifestato la volontà di rivedere alcune parti del testo della lettera, che nella versione originaria sarebbe stata troppo schiacciato sulle posizioni dell’Isvap e non avrebbe messo adeguatamente in luce le modifiche e i miglioramenti apportati negli ultimi tempi al sistema di governance. Il cda si riunirà dunque nuovamente mercoledì 13 luglio per approvare in via definitiva la lettera. La decisione di prendersi ancora una settimana di tempo per rispondere è stata possibile in virtù di una proroga di un mese concessa dall’Isvap rispetto alla scadenza originaria fissata per il 9 luglio. Il cda di FonSai avrà dunque tempo fino al 9 agosto per fornire «chiarimenti e adeguate giustificazioni» sulle carenze individuate nell’ispezione. Dovrebbe invece essere analizzato a settembre l’esito della seconda ispezione, avviata dall’Isvap nel gennaio scorso, relativa alle procedure che regolano le principali fasi del ciclo sinistri del ramo RcAuto. La lettera contenente gli eventuali rilievi non è infatti ancora stata presentata al vertice della compagnia guidata dall’ad Emanuele Erbetta e dal dg Piergiorgio Peluso. Difficilmente dunque questo tema sarà affrontato dal cda del 2 agosto, ad aumento di capitale concluso, che servirà comunque per illustrare all’autorità di vigilanza i progressi fatti anche sotto il profilo dei coefficienti di solvibilità. Nella riunione di ieri il cda ha infine dato mandato alla controllata Immobiliare Lombarda di mettere in vendita tramite procedura d’asta lo storico immobile di via Pantano a Milano conosciuto come Casa Settala. Per l’immobile di pregio si sarebbero già fatti avanti circa 15 pretendenti, tra fondi e società. La base d’asta, definita da una perizia di una primaria società di valutazione, sarebbe di circa 60 milioni, contro un valore di carico dell’immobile di circa 45. La cessione dovrebbe dunque fruttare un importante plusvalenza. Non sembra destare eccessive preoccupazione nemmeno il tonfo a Piazza Affari dei titoli FonSai e Milano. Al di là della giornata difficile per tutto il comparto finanziario, per via della speculazione che ha colpito il Portogallo, il titolo della compagnia assicurativa continua a trattare con un premio superiore al 30% rispetto al prezzo implicito nei diritti d’opzione. L’aumento di capitale rimane dunque ancora fortemente conveniente. (riproduzione riservata)