Nella Relazione annuale dell’Ivass di lunedì il presidente Luigi Federico Signorini ha rappresentato l’esigenza che, con i necessari interventi normativi, sia portata a compimento la piena integrazione della Vigilanza sulle assicurazioni nella Banca d’Italia, secondo un progetto che ha accelerato il suo cammino. L’argomento è annoso. La trasformazione, della quale pure si parlava negli anni precedenti, non era stata possibile perché si volle evitare una situazione di potenziale conflitto di intreresse avendo la Banca una partecipazione nelle Generali per oltre il 4% (la seconda in ordine di ammontare) che poi fu dismessa con una decisione e un’operazione variamente giudicate. Come si è detto, l’integrazione non fu completa, rimanendo la distinzione dell’Istituto, ma creando una comunione di organi: il presidente dell’Ivass è il direttore generale di Bankitalia, mentre le decisioni aventi rilevanza esterna sono di competenza del Direttorio di quest’ultima integrato dai due componenti il consiglio dell’Ivass. Concorsero pure a tale soluzione residue attribuzioni in capo al ministero competente che poi si sarebbero proiettate sulla Banca determinando una condizione e intrecci che si ritenne di evitare. Ora è bene che si vada verso la piena integrazione, con l’incorporazione dell’Ivass.
Con il titolo Generali negli ultimi tre mesi stabilmente sopra i 23 euro, Philippe Donnet apre ufficialmente i cantieri del nuovo piano industriale 2025-2027, strategie che illustrerà al mercato il 30 gennaio. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, l’amministratore delegato del Leone ha riunito ieri a Lisbona, e oggi si continua, i 12 membri del consiglio di amministrazione (oltre a lui) e la prima linea manageriale raccolta nel Group management committee (Gmc), il comitato operativo di vertice che ha fra i propri compiti in primis proprio quello di definire le priorità strategiche della compagnia. Oltre al ceo, della stanza dei bottoni fanno parte Giulio Terzariol (ceo insurance), Marco Sesana (general manager), Cristiano Borean (cfo), David Cis (chief operating officer), Isabelle Corner (chief marketing officer), Carlo Ferraresi (chief risk officer), Monica Possa (chief people officer), Simone Bemporad (chief communication officer), Antonio Cangeri (general counsel) e i tre country manager dei principali mercati del Leone (Giancarlo Fancel, Jean-Laurent Granier e Stefan Lehmann) assieme al vice di Terzariol, Jaime Anchustegui.
Prima S&P Global Ratings ha alzato il rating di Revo Insurance da BBB+ ad A-, con outlook stabile. Poi, ieri, è arrivata Standard Ethics, l’agenzia internazionale indipendente che valuta la sostenibilità delle imprese, che ha confermato il giudizio EE (strong) sull’operatore specializzato nelle polizze parametriche e rischi speciali dedicati alle pmi, rafforzando l’outlook positivo, confermando il long term expected rating a “EEE-“ (excellent) e riducendone l’orizzonte temporale a 3-5 anni. «L’ottenimento di due rating di tale importanza, a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, ci da grande soddisfazione