La situazione patrimoniale delle assicurazioni è «solida», anche se «non bisogna abbassare la guardia»: lo ha affermato Luigi Federico Signorini, presidente dell’Ivass, durante la relazione annuale sull’attività dell’authority. Sul miglioramento dei dati del settore ha influito la ripresa del comparto Vita, tornato a un utile «significativo», portando a un risultato d’esercizio di 8 miliardi di euro e a un Roe del 10,5%, entrambi sui livelli pre-Covid. Intanto prosegue il buon andamento del comparto Danni: la raccolta è aumentata per il terzo anno consecutivo, mentre crescono le coperture per i rischi diversi dall’Rc auto. Il calo dell’inflazione ha cominciato a produrre effetti sui premi Rca: dall’inizio dell’anno c’è una tendenza al rallentamento, che dovrebbe continuare nei prossimi mesi.
Il decreto interministeriale, destinato a dare attuazione all’obbligo di assicurarsi contro i rischi climatici previsto per le imprese nell’ultima legge finanziaria, è pronto. I ministeri dell’Economia e del Made in Italy hanno redatto una prima bozza del provvedimento. Al momento, però, sarebbe ancora una prima versione del testo, che tiene conto degli aspetti chiave delineati nell’ambito del dialogo che c’è stato negli ultimi 6 mesi tra i dicasteri, l’Ivass (che in base alla legge deve essere consultato) e l’associazione di settore Ania. Molti aspetti di dettaglio devono essere ancora affinati e non c’è la certezza che si riesca a varare il provvedimento a inizio luglio, come auspicato dalle parti, e sia necessario invece attende settembre/ottobre. E questo nonostante il fatto che il ministero dell’Economia abbia fretta e voglia far decollare la copertura obbligatoria al più presto per ridurre il peso delle calamità sui conti pubblici. In base a quanto previsto dalla normativa, i danni che vanno coperti sono quelli relativi a sismi, alluvioni, frane, inondazioni ed esondazioni. Ma si tratta di un punto di partenza, dal quali poi ampliare il raggio ad altri eventi climatici attraverso le estensioni delle polizze.