Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

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L’attività assicurativa impatta sulla vita di tutti i giorni, sia quella familiare sia quella professionale. In una società nella quale è consolidata l’accettazione di un livello di rischio in qualsiasi attività, domestica o lavorativa, il rapporto con le assicurazioni è diventato frequente e diffuso. A fronte di ciò la gestione della tutela della riservatezza e della protezione dei dati nell’ambito assicurativo è una questione prioritaria. Il Garante della privacy ha dovuto spiegare come muoversi nell’applicazione delle disposizioni sulla protezione dei dati, ed è costantemente intervenuto a fornire pareri a proposito delle banche dati centralizzate presso l’Istituto di vigilanza assicurativa (che comportano raccolte massive di informazioni) e si è profuso a dettagliare le modalità operative nel rapporto con gli assicurati. I profili sono tanti e il settore si è sempre caratterizzato per una crescente difficoltà di interpretazione e applicazione. E altre sfide si profilano.
Nella causa sull’incidente stradale la parte che rivendica il diritto al risarcimento del danno in base alla dinamica del sinistro accertata dalla consulenza tecnica d’ufficio non modifica la domanda in violazione delle preclusioni: il mutamento della domanda in sede di comparsa conclusionale è legittimo perché la parte si limita a invocare le risultanze dell’istruzione probatoria a sostegno dello stesso diritto risarcitorio fatto valere, quello fondato sul sinistro verificatosi fra quei soggetti e nelle medesime condizioni di tempo e di luogo. Così la Corte di cassazione civile, sez. terza, nell’ordinanza n. 13622 del 16/05/2024.
Niente Inps per chi già deve versare i contributi a una cassa professionale. Niente contributi all’Inps soltanto se l’obbligo riguarda tutto il contributo soggettivo dovuto alla cassa. Qualora, invece, riguardi solo in parte il contributo soggettivo della cassa, permane l’obbligo di versare i contributi anche alla gestione separata Inps. A precisarlo è lo stesso Inps nella circolare n. 72 del 14 giugno 2024 (su ItaliaOggi del 18 giugno 2024), con cui ha diramato le istruzioni per la compilazione del quadro RR del modello Redditi 2024-PF. L’Inps richiama l’attenzione, in particolare, per chi ha obbligo contributivo per periodi parziali all’Inarcassa.
Esordio dei lavoratori sportivi in campo contributivo nella prossima dichiarazione dei redditi. Per la prima volta, infatti, dovranno compilare il quadro RR del modello Redditi 2024-PF, il modello da utilizzare per comunicare a Fisco e Inps i redditi conseguiti nell’anno 2023 sui cui calcolare l’importo di tasse e di contributi da versare. A tal fine è prevista la nuova Sezione III nel quadro RR, la cui compilazione è obbligatoria per i lavoratori autonomi sportivi del settore dilettantismo per determinare i contributi a da versare alla gestione separata limitatamente al secondo semestre dell’anno 2023 (la novità, infatti, decorre dal 1° luglio 2023, data di entrata in vigore della riforma dello sport), nonché in acconto per l’anno 2024. Con circolare n. 72 del 14 giugno 2024 (si veda ItaliaOggi del 18 giugno 2024) l’Inps ha diffuso le istruzioni operative, precisando le modalità e i criteri per determinare la base imponibile e quantificare l’importo di contribuzione da versare.
I robot, che usano modelli di linguaggio di grandi dimensioni (siglati LLM), non assicurano l’esattezza dei dati, non garantiscono il diritto di rettifica delle allucinazioni (risposte errate), raccolgono dati senza una base giuridica, danno informazioni lacunose, cercano di scaricare sugli utenti le responsabilità per violazioni della riservatezza e forzano l’interpretazione del Gdpr (regolamento Ue sulla privacy n. 2016/679). Questo l’allarme che emerge dal report del 23 maggio 2024 steso dalla task force del Comitato europeo per la protezione dei dati (Edpb, che raggruppa i garanti Ue) su ChatGpt, la chatbot della società statunitense OpenAI.
L’acquisto finanziato di auto e moto o di un grande elettrodomestico o di una spesa personale per troppo tempo posticipata. O, ancora, un prestito per l’installazione di un impianto fotovoltaico o il mutuo per l’acquisto di una casa ad alta efficienza energetica. Sono queste le voci che hanno contribuito a far crescere il flusso del credito alle famiglie, nei primi quattro mesi del 2024. Un mercato a due velocità che vede, appunto, da un lato una accelerata dei crediti (+10,1%) e dall’altro una flessione dei mutui immobiliari (-7,2%). È il quadro delineato nella 56ª edizione dell’Osservatorio sul credito al dettaglio realizzato da Assofin, Crif e Prometeia, secondo cui il recupero dell’inflazione e la ripresa del mercato del lavoro non hanno influito ancora molto sul credito alle famiglie che vive ancora un clima di incertezza e tassi di interesse sostenuti. Fattori che hanno portato a una stretta nei criteri di concessione dei prestiti da parte di banche e finanziarie per mantenere un portafoglio di qualità elevata. In prospettiva, però, ci si attende una crescita, seppur a ritmi moderati. Sulla scia anche delle sfide future cui sono chiamate le famiglie: dalla transizione ecologica alla direttiva europea sulle case green.
Una riforma per il decreto 231 del 2001. È quanto chiedono a gran voce avvocati e studi legali. I cosiddetti «reati presupposto 231», cioè tutti quei reati, che, qualora commessi da una persona fisica nell’interesse o a vantaggio di un ente sottoposto alla normativa, fungono da presupposto per l’applicazione di una sanzione amministrativa ai danni di quest’ultimo, nel corso degli anni sono lievitati di numero.  Proprio per questo motivo, a febbraio, presso il gabinetto del ministro della Giustizia, è stato costituito un Tavolo tecnico per la revisione della disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica disciplinata dal dlgs. 231/2001 che, come si legge nel provvedimento istitutivo, ha la finalità di «presentare interventi di riforma della normativa in tema di corporate liability nella prospettiva di comporre le «non trascurabili criticità» che la sua applicazione ultraventennale ha portato alla luce».

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L’ex Ilva spedisce al governo la Valutazione d’impatto sanitario Le associazioni: dati infondati. Sulla carta il rischio di mortalità per cause naturali scende del 51%. A Taranto, città dell’ex Ilva, oggi Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria. Anzi, nel quartiere Tamburi, quello proprio a ridosso della fabbrica. Del 7%, se si considera il tumore del polmone come causa di morte; del 20-43%, se sotto la lente finiscono le malattie cardiovascolari. Addirittura del 12-50% per le malattie respiratorie.

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Molti clienti private contano sul loro patrimonio per fronteggiare i rischi che possono colpire la famiglia e i beni posseduti. Tuttavia, gli eventi negativi sono diversi e inaspettati, come ha dimostrato il Covid. Al contempo, la società si sta trasformando, tra l’aumento dell’aspettativa di vita, il calo della natalità e una minore offerta di sanità pubblica, rafforzando le esigenze di protezione delle persone. In questo contesto, gli operatori del private banking hanno l’opportunità di offrire nuove soluzioni per la protezione dell’individuo, della famiglia e dell’attività professionale, che vanno a integrare quelle dirette a tutelare la ricchezza finanziaria. Idati sul mercato del private banking in Italia mostrano l’andamento positivo del comparto assicurativo per quest’anno, che a fine marzo ha raggiunto i 230 miliardi di euro di asset.
Il Private Banking in Italia chiude in positivo il primo trimestre del 2024, registrando 1.171 miliardi di euro di masse in gestione: un aumento del 6,3% rispetto ai 1.101 miliardi degli ultimi tre mesi del 2023. Il comparto amministrato riporta l’incremento più significativo (più 8,2%) – con i Titoli di Stato che crescono dell’11,7% – seguito da quello gestito (più 6,7%) – grazie ai Fondi comuni d’investimento (più 8,1%). L’assicurativo segna un +4,6%, con risultati simili tra le sue componenti (Multi Ramo, Ramo I e Ramo III), con l’eccezione delle Polizze Ramo V/VI cresciute di circa il 32%. La raccolta diretta raggiunge il +3,6%. A indicarlo l’analisi dell’Ufficio Studi dell’Associazione italiana private banking (Aipb).
La riforma è in due tempi e si fonda su tre proposte: imposta progressiva sui patrimoni ingenti; aumento del prelievo sulle grandi successioni; introduzione di ulteriori scaglioni e di aliquote marginali Irpef. L’agenda Tax the Rich ambisce ad indicare una prospettiva di riforma fiscale in due tempi, con l’obiettivo principale di aumentare l’equità verticale del prelievoma con l’ambizione di incrementarne anche l’efficienza.
A&F ha provato i robotaxi di Pony.ai, al 100% computerizzati, e di Baidu, con una persona al posto del conducente per motivi di sicurezza. Secondo le stime della Sae (la società cinese degli ingegneri automobilistici), il 20% delle auto vendute in Cina nel 2030 sarà completamente privo di conducente e il 70% sarà dotato di tecnologie avanzate di guida assistita. A differenza di altre parti del mondo, dove il sostegno normativo è stato uno dei maggiori ostacoli, la Cina ha fatto strada alle auto senza conducente attraverso una legislazione dettagliata (in continua evoluzione), permessi e zone speciali fin dal 2015, quando il Consiglio di Stato (cioè il governo) ha identificato il settore come un’area di interesse chiave per il decennio a venire
Storicamente tra i più virtuosi d’Europa quanto a risparmio privato, tra gli italiani cresce la propensione all’indebitamento. Complice soprattutto la corsa dell’inflazione (solo di recente tornata ad attestarsi su livelli contenuti, 0,8% nel confronto annuo a maggio) che ha portato a una perdita di potere d’acquisto delle famiglie di 12 punti tra il 2023 e il 2019, a fronte di stipendi fermi al palo da 30 anni, come evidenziato più volte dall’Ocse. Anche se il debito privato italiano continua a viaggiare su livelli contenuti nel confronto internazionale. Il primo Osservatorio sull’indebitamento, realizzato da Bravo su un campione di 9 mila italiani, evidenzia che lo scorso anno il debito medio in capo a ogni intervistato ha raggiunto quota 25.500 euro, in crescita del 6,6% rispetto al 2022. Oltre il 50% degli indebitati ha un passivo medio fino a 20 mila euro, nel 20% dei casi supera i 30 mila e nell’8,5% i 50 mila euro.

 Scade la prossima settimana il lock-up sulla quota residuale di azioni Mps detenute dal ministero, che attualmente ammonta al 26,73%. L’impegno del governo italiano, assunto nei confronti della Dg comp dell’Unione europea e della Banca centrale europea, è quella di dismettere la quota più importante della partecipazione, che un anno fa superava il 64 per cento, entro il 31 dicembre prossimo. È quindi alle porte la terza operazione di vendita, dopo quella di novembre 2023 (25 per cento del capitale a 2,92 euro per azione per un totale di 920 milioni di euro) e del marzo 2024 (12,5 per cento a 4,15 per azione che ha fruttato 650 milioni di euro).  Intesa Sanpaolo in Italia ha le mani legate dall’Antitrust, Unicredit ha già detto no, Banco Bpm si è chiamato fuori, il Crédit Agricole, oltre a essere francese, ha già investito molto in Italia e controlla circa il 10 per cento di Banco Bpm. e. Mps da tempo immemore e per i prossimi tre anni è legato da un accordo di bancassurance con Axa. L’accordo toglie appetito a Unipol, che in precedenza ha investito nel settore bancario per consolidare i rapporti e ottenere una rete di vendita capillare per i propri prodotti assicurativi. L’opzione però non è chiusa
innovazione sempre più al centro per Generali, con l’arrivo della nuova Chief transformation officer, Cécile Paillard. La manager francese, nel ruolo sino allo scorso anno ricoperto da Bruno Scaroni, da novembre ceo di Zurich Italia, avrà la responsabilità di accelerare la trasformazione del Leone verso una maggiore digitalizzazione, nell’organizzazione interna, nelle reti di distribuzione e nella relazione con il cliente. Nel piano triennale 2022-2024, Generali prevede investimenti per 1,1 miliardi di euro in iniziative di trasformazione digitale. A conferma della rilevanza del processo di trasformazione per la crescita futura, Paillard, a riporto del general manager Marco Sesana, farà parte del Group management committee, il comitato internazionale che definisce le priorità strategiche del gruppo.