MS Amlin, ri/assicuratore globale dei Lloyd’s, prevede una stagione di uragani atlantici molto al di sopra della media, una delle più intense da molti anni a questa parte.

Secondo i climatologi di MS Amlin, che hanno analizzato gli outlook di 24 tra gruppi di ricerca, aziende private, università e agenzie governative, il consensus indica 23 tempeste nominate, 11 uragani e 5 uragani maggiori. Per fare un confronto, nella stagione 2023 si sono registrate 20 tempeste nominate, 7 uragani e 3 uragani maggiori.

L’energia ciclonica accumulata (ACE), che misura l’attività complessiva degli uragani tenendo conto del numero, dell’intensità e della durata delle tempeste nominate, raggiungerà quota 204, ben al di sopra della media di lungo periodo di 123.

Due i fattori chiave che incideranno maggiormente sull’intensa stagione degli uragani: lo sviluppo di La Niña nel Pacifico e il mantenimento di temperature del mare in superficie a livelli anormalmente elevate nel Nord Atlantico e nel Golfo del Messico.

Ed Pope, geoscienziato dell’Exposure Management team di MS Amlin, ha detto che “sfortunatamente, tutte le previsioni indicano una stagione degli uragani molto attiva nel 2024, con alcune agenzie che prevedono livelli record. È importante sottolineare che ormai da diversi mesi vi è una uniformità di opinioni sul tipo di stagione che ci aspetterà. Anche se l’attività degli uragani si mantenesse intorno al limite inferiore indicato dalle previsioni più ottimistiche, assisteremmo comunque a una stagione superiore alla media degli ultimi anni”.

Simon Morgan, responsabile property di MS Amlin, osserva che dal 1990 “le perdite economiche legate agli uragani sono aumentate di 22 miliardi di dollari ogni decennio a causa dell’aumento della popolazione e dello sviluppo costiero. Prevediamo che la frequenza degli uragani più forti, di categoria 4 e 5, aumenterà ancora nei prossimi anni, a causa del cambiamento climatico”. Morgan ha inoltre sottolineato che “il settore assicurativo può aiutare le persone e le imprese ad assorbire i danni provocati dal clima, solo se i prezzi rifletteranno adeguatamente i rischi legati agli uragani più distruttivi in una fase di riscaldamento del pianeta. Quindi, diventa fondamentale investire in modelli sempre più sofisticati e in ricerca se si vuole che il settore comprenda correttamente i rischi legati alle catastrofi naturali e li prezzi in maniera adeguata”.