L’Unione Europea sta esaminando la fattibilità di una proposta da parte di uno dei suoi Stati membri di sanzionare la compagnia assicurativa russa Ingosstrakh, nell’ambito degli sforzi volti a soffocare i flussi di entrate di cui Mosca ha bisogno per finanziare la sua guerra contro l’Ucraina.
La proposta, secondo quanto riporta Bloomberg, mira a colpire uno dei principali fornitori di assicurazioni per le petroliere che trasportano il petrolio russo dopo che il Gruppo dei Sette ha introdotto dei massimali di prezzo sulla maggior parte del greggio e dei carburanti russi via mare alla fine del 2022 e all’inizio del 2023, secondo quanto riferito da persone che hanno familiarità con la questione.
Se dovesse andare in porto, l’idea creerebbe rischi e costi molto ampi e difficilmente quantificabili, non solo per il commercio petrolifero russo, ma anche per le più ampie spedizioni internazionali di materie prime per le quali Ingosstrakh fornisce copertura.
La valutazione è ancora in fase iniziale e la società moscovita Ingosstrakh non sarebbe attualmente inclusa nell’ultima bozza di un nuovo pacchetto di sanzioni che il blocco sta negoziando, secondo alcune fonti di Bloomberg. Anche se la proposta dovesse ottenere l’approvazione della Commissione europea, dovrebbe affrontare numerosi ostacoli, dato che diversi Stati membri, tra cui l’Ungheria, si sono opposti alla maggior parte delle misure che riguardano il settore energetico russo. Le sanzioni dell’UE richiedono il sostegno di tutti gli Stati membri.
Ingosstrakh, uno dei primi cinque fornitori di assicurazioni russi, ha dichiarato di “operare in stretta conformità con tutta la legislazione applicabile e di seguire rigorose procedure di conformità”. L’azienda “segue le raccomandazioni contenute nella Guida alle sanzioni per le entità che operano nel settore della navigazione marittima pubblicata dall’OFAC e in altre linee guida pertinenti, a seconda dei casi”, ha dichiarato a Bloomberg.