Secondo Atradius questa preoccupazione, che riflette il sentiment di sfiducia diffuso in tutta l’Europa, è aggravata dalle molte sfide che le aziende della regione dovranno affrontare nel breve e lungo periodo

Le aziende intervistate dell’Europa centrale e orientale si mostrano resilienti e con una forte capacità di adattamento nel rispondere alle sfide del difficile contesto economico. Più della metà delle aziende (60%) prevede che le attuali tensioni economiche porteranno ad una crescita delle insolvenze nei prossimi 12 mesi, mentre il 33% prevede che nuove sfide di breve e lungo termine impatteranno sullo scenario imprenditoriale globale. Questo spiegherebbe perché il 10% in più di aziende rispetto allo scorso anno sta aumentando il ricorso alla gestione strategica del rischio di credito per proteggere i livelli di liquidità aziendale.

Tre aziende su cinque prevedono un aumento delle insolvenze dai propri clienti B2B nei prossimi 12 mesi. Questo è quanto emerge dal sondaggio condotto su oltre 1.700 aziende in otto Paesi dell’Europa centro-orientale (Bulgaria, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Romania, Slovacchia, Slovenia e Turchia) nel “Barometro Atradius sui comportamenti di pagamento in Europa centrale e orientale – edizione 2024”, condotto da Atradius, tra i leader mondiali nel settore dell’assicurazione del credito commerciale, fideiussioni e recupero crediti in Italia ed all’estero.

Un dato che riflette il sentiment di sfiducia diffuso in tutta l’Europa, e trova conferma in un ugual numero di aziende in Europa occidentale che condivide tali preoccupazioni.

Le aspettative sulle possibili ricadute che l’aumento delle insolvenze provocherà sull’andamento del business, vengono rafforzate dal timore di nuove sfide finanziarie che le aziende dovranno fronteggiare nei prossimi mesi. In tale contesto di inasprimento del rischio di credito, le aziende hanno concentrato i propri sforzi nel miglioramento della gestione del rischio di credito, al fine di proteggere la redditività dagli effetti negativi dell’aumento delle insolvenze tra i clienti B2B.

Questo nuovo approccio alla gestione strategica del rischio trova evidenza nell’indagine Atradius, da cui risulta che un numero maggiore di aziende dell’Europa centro-orientale (+10%) ha aumentato il ricorso all’assicurazione del credito commerciale negli ultimi 12 mesi, abbandonando la gestione del rischio di credito attraverso risorse interne. Il 56% delle aziende che hanno assicurato i propri crediti verso i clienti B2B, ha riferito che questa scelta si è rivelata ottimale per ridurre le riserve di crediti inesigibili liberando così capitale da utilizzare in operazioni e investimenti. Questi ultimi in particolare, risultano essere l’area di business più colpita dagli impatti del rischio di credito dei clienti B2B, con oltre una società su tre che risente di tale pressione.

L’approccio proattivo alla gestione del rischio di credito, che comporta anche un maggiore ricorso al factoring e alle lettere di credito, dimostra la resilienza e la capacità di adattamento delle aziende dell’Europa centro-orientale nel far fronte alle difficili condizioni del contesto economico attuale. Inoltre, questo spiegherebbe perché il 34% delle aziende intervistate della regione si mostra ottimista sulle previsioni dei comportamenti di pagamento dei clienti B2B nel prossimo anno. Passare ad una gestione strategica del credito aiuterebbe le imprese a mitigare l’inasprimento del rischio sui ritardi di pagamento e sui crediti inesigibili, contribuendo al miglioramento dei comportamenti di pagamento tra aziende, anche a fronte di una possibile crescita delle insolvenze che colpirebbe principalmente le imprese economicamente più vulnerabili.

Dal Barometro sui comportamenti di pagamento in Europa centro-orientale emergono anche le preoccupazioni sulle prossime sfide che le aziende si troveranno ad affrontare nel breve e lungo periodo. Circa il 33% delle imprese della regione teme in modo particolare gli effetti negativi delle difficili condizioni economiche sulle transazioni commerciali e sugli investimenti. Tali preoccupazioni sono aggravate da altre criticità che, in modo generale, impattano sullo scenario imprenditoriale e richiedono, da parte delle aziende, l’adozione di strumenti strategici e pratiche di gestione del rischio di credito consolidate.