E come nel loro piccolo le Assicurazioni lo stanno cambiando

Dall’Inviato Speciale Ugo Ottavian

Una breve riflessione iniziale

In un contesto globale di forti cambiamenti, pare proprio che il settore assicurativo nella silenziosità dei propri uffici stia ricoprendo sempre più, ovviamente con ogni necessario distinguo da fare, un ruolo di “Provider” per la buona riuscita delle società e delle nazioni che nelle nuove tecnologie e nella riorganizzazione politica vogliono trovare il loro futuro.
Non è un caso infatti che siano più reattive al cambiamento, quelle compagini sociali che meglio sanno rispondere alle necessità economiche e culturali dei propri componenti e ad un buon mantenimento dello stato di salute della nostra casa, la terra.
Ecco il perché allora che stavolta l’inviato speciale sia andato a vedere come stiano effettivamente le cose, intuendo che laddove il futuro sociale sia meglio garantito, ove le persone e le aziende siano maggiormente tutelate e le catastrofi naturali siano state assicurativamente riparate dai risarcimenti dei danni, in quei luoghi il futuro più che una minaccia di tregenda, possa tornare ad essere un’opportunità.

Lo studio GFIA, il punto della situazione

La GFIA, Global Federation of Insurance Association, realtà costituita da membri che, insieme, coprono l’89% dei premi assicurativi totali nel mondo, ha fatto un’indagine sui principali fenomeni che possono mettere a rischio la stabilità degli individui e delle organizzazioni (pubbliche e private) a livello globale, ed ha in proposito stimato il valore del gap di protezione tra la situazione reale e quello che sarebbe necessario fare per tutelare le persone ed i beni.
In estrema sintesi dallo studio emerge che, oltre al ruolo degli Stati che, con le loro azioni mirate, possono incidere nel ripristino della stabilità finanziaria di privati e aziende da sconquassi sociali o causati da catastrofi naturali o politiche, ha forte importanza nella ripresa, il contributo del settore assicurativo.
Accertato che questi interventi hanno impatti positivi sulla società, l’indagine ha misurato il “gap” che ci distanzia da una situazione ottimale. Per il settore assicurativo esso si sostanzia in 2,8 trilioni di dollari per il nostro pianeta, pari al 3% del PIL globale. Nemmeno un dato allarmante se progettassimo come arrivarci.

Ma quali sono i maggiori rischi che corriamo?

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