I nuovi modelli di misurazione delle performance, l’importanza della fiducia nella relazione tra organizzazione e professionisti, l’ingresso dell’AI in ufficio e il ruolo delle microculture aziendali. Sono questi alcuni dei trend che emergono dall’edizione 2024 del report di Deloitte “Human Capital Trends”, uno studio globale condotto dal network su oltre 14 mila intervistati in 95 Paesi.
“Il report di quest’anno introduce il concetto di Human Performance, ovvero il circolo virtuoso di valore umano e di business che si rafforzano a vicenda. Sono le persone che oggi fanno davvero progredire le organizzazioni”», spiega Alessandro Ghilarducci, Human Capital Leader di Deloitte Consulting. “Mentre le organizzazioni cercano di plasmare e adattarsi al futuro del lavoro in rapida evoluzione, dare priorità alle Human Performance sarà quindi la chiave per costruire un’organizzazione in grado di prosperare oggi e domani. Dando priorità alle Human Performance piuttosto che alla produttività intesa in senso “tradizionale” è infatti possibile migliorare l’ingaggio, la creatività, l’innovazione, il benessere e i risultati di tutta l’organizzazione”.
Secondo il report, per gli italiani sono diverse le tendenze che possono mettere a rischio il rapporto di fiducia tra organizzazione e dipendenti: l’aumento della disinformazione, le turbolenze legate all’outsourcing, le fusioni, il ridimensionamento, la trasformazione digitale, il ritorno in ufficio. Se a questo si aggiunge l’incertezza dell’ambiente attuale e l’ascesa dell’IA generativa, la fiducia della forza lavoro diventa ancora più importante. In Italia, in particolare, il tema della fiducia è molto sentito: l’87% degli intervistati ha affermato che una maggiore attenzione alla fiducia e alla trasparenza tra lavoratori e organizzazione è molto (31,82%) o di fondamentale importanza (55,68%).
Una delle nuove sfide per le aziende è proprio l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale in ufficio, un’innovazione tecnologica dirompente che sta spingendo le organizzazioni a riflettere su come integrare le capacità umane e quelle delle macchine in modo nuovo. Il 67% dei partecipanti italiani alla survey pensa che i benefici dell’AI supereranno le criticità. Allo stesso tempo, il 76% degli intervistati vorrebbe che la propria organizzazione li aiutasse a immaginare come utilizzare le proprie competenze distintamente umane in un futuro high tech – un processo di formazione e di reskilling che, finora, è stato intrapreso solo dal 43% delle organizzazioni.