Il cambiamento climatico e l’incertezza economica sono i due principali freni alla transazione energetica, secondo il report pubblicato da AXIS Capital Holdings, ri/assicuratore con sede alle Bermuda, dal titolo “Navigating Risk in the Energy Transition”, che esamina i principali rischi che accompagnano la transizione energetica.
Basato sui risultati di ricerche indipendenti, il report esplora il cambiamento climatico, la volatilità economica e le sfide legate agli investimenti, mettendo in luce un dato molto evidente: il cambiamento climatico è sia un propulsore del cambiamento che una fonte di rischio, ponendo nuove minacce alle risorse umane e all’operatività delle aziende. Il report rileva inoltre un divario tra l’urgenza di portare avanti la transizione e le reali difficoltà logistiche nel raggiungimento degli obiettivi fissati di emissioni zero.
Difficoltà messe in luce con forza dalle condizioni economiche globali che hanno reso più costoso e impegnativo garantire i finanziamenti necessari alla realizzazione di progetti di energia rinnovabile. Nonostante l’enfasi politica abbia indubbiamente dato impulso alla transizione energetica, senza un corposo sostegno della parte pubblica risulta alquanto complicato procedere sulla strada della transizione verso la net zero economy.
AXIS rileva che il settore assicurativo ha l’opportunità di svolgere, in questo processo, un ruolo più proattivo, per supportare i clienti in modo completo.
Vince Tizzio, presidente e Ceo di AXIS, ritiene che il passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio richieda un grande sforzo di collaborazione da parte di aziende, governi, comunità e individui: “Nel pubblicare questo rapporto, AXIS punta ad aumentare la comprensione dei rischi e delle sfide che interessano il processo di transizione energetica e a identificare come le parti interessate del settore possano supportare in modo proattivo e collaborativo le aziende nel loro percorso”, ha detto Tizzio.
Il climate change impatta sul business delle aziende e influenza alcuni fattori di rischio così come la volatilità dei prezzi dell’energia, l’interruzione delle supply chain, i cambiamenti normativi, i blackout tecnologici e gli eventi meteorologici estremi.
Oltre due terzi (69%) dei buyer di energia industriale prevedono che la crisi climatica avrà un impatto sulle performance aziendali, compresi ricavi, costi e investimenti. Secondo il report, i fattori chiave per un’azione proattiva sul clima includono la sostenibilità aziendale a lungo termine (49%), la compliance (49%) e la preoccupazione per il clima (47%).
Gli investimenti in efficienza energetica sono identificati come uno strumento cruciale per l’azione di contrasto al climate change, con il 73% degli intervistati statunitensi e il 71% di quelli britannici che investono in questo settore. Tuttavia, la maggior parte degli intervistati si sente poco (55%) o non troppo preparata (4%) a rispondere all’urgenza della transizione.
Mentre il settore delle energie rinnovabili è in crescita, gli elevati requisiti in termini di capitali e le condizioni economiche globali rappresentano ostacoli significativi all’aumento degli investimenti. Le tecnologie nascenti spesso si trovano ad affrontare sfide finanziarie più difficili, con il 40% dei produttori di energia che cita questo fattore come un problema e il 33% che sottolinea la mancanza di un comprovato ritorno sull’investimento.
La tecnologia solare è attualmente l’area di investimento più popolare, con il 63% degli intervistati britannici e il 54% degli intervistati statunitensi che vi investono. Seguono le soluzioni di accumulo delle batterie e la tecnologia delle reti smart.
Le condizioni economiche globali, caratterizzate dall’aumento dei tassi di interesse e dell’inflazione, hanno reso più difficile garantire i finanziamenti per i progetti di energia rinnovabile. La volatilità dei prezzi dell’energia è identificata come il principale fattore di rischio dagli acquirenti di energia industriale sia nel Regno Unito (63%) che negli Stati Uniti (57%).
Il report evidenzia anche il ruolo fondamentale delle politiche pubbliche nell’accelerare la transizione energetica, con il 92% dei produttori di energia che considera i governi e gli organismi di regolamentazione come attori cruciali. Esiste un chiaro appello ai governi affinché continuino a creare incentivi agli investimenti e ad affrontare il gap finanziario nel settore delle energie rinnovabili.
Richard Carroll, responsabile globale della resilienza energetica presso AXIS, ha osservato che il report evidenzia la necessità di investimenti significativi nell’innovazione tecnologica, nella gestione del rischio e nel pensiero strategico di lungo termine per raggiungere gli obiettivi di net zero economy: “La transizione energetica richiede anche un settore assicurativo con una profonda conoscenza specialistica dei rischi associati alla transizione e delle complessità dell’implementazione delle tecnologie per trasformare in realtà le ambizioni globali di net zero economy”.