Solo una piccola percentuale dei danni ai beni assicurati causati dalle alluvioni di maggio in Emilia Romagna e Marche sarà risarcita, poiché la maggior parte dei prodotti del mercato assicurativo italiano non copre le alluvioni, ha rivelato un recente report di Verisk, multinazionale americana di analisi dei dati e valutazione del rischio.
Gli eventi alluvionali causate dalle precipitazione tra l’1 e il 3 di maggio e successivamente il 16 e 17 maggio hanno letteralmente mandato sott’acqua una buona parte del territorio romagnolo.
I picchi storici di portata fluviale si sono diffusi su un’ampia fascia dell’Emilia-Romagna, interessando le province di Bologna, Forlì-Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia e Rimini all’interno di quella regione. Inoltre, l’alluvione ha provocato oltre 400 frane, di cui circa 100 a Forlì Cesena, 90 a Ravenna, 40 a Bologna, 25 a Modena, 15 a Reggio Emilia e più di dieci a Rimini.
L’Emilia-Romagna è una delle regioni più soggette a inondazioni del paese. Tuttavia, hanno osservato gli analisti di Verisk, la maggior parte dei contratti assicurativi reperibili sul mercato italiano non coprono il rischio inondazione. “Per le linee di business commerciali e industriali, i dati Verisk indicano che circa il 45% dei rischi è coperto per le inondazioni, mentre il rischio alluvione è residuale il mercato delle assicurazioni sulla casa e, in molte regioni italiane, vi è una grave lacuna in termini di protezione per questi rischi, in quanto non sono generalmente coperti da polizze standard. A causa della scarsa diffusione di queste coperture, sarà pertanto molto ridotta la percentuale di danni a carico degli assicuratori, a fronte degli ingenti danni complessivi”.