Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Lo strumento è partito lentamente ma negli ultimi mesi ha visto gli accessi lievitare, in particolare da quando, a marzo scorso, l’autorità presieduta dal direttore della Banca d’Italia Luigi Federico Signorini ha introdotto per gli agenti di assicurazione l’obbligo di consultare il Preventivass prima dell’emissione o del rinnovo di ogni polizza RcAuto, in modo da informare il cliente del premio praticato sul contratto base dalle compagnie delle quali sono mandatari. Gli agenti, in particolare quelli con più mandati, hanno fatto sapere di considerare le norme inattuabili, hanno fatto ricorso al Tar e hanno pure minacciato «la disobbedienza civile» rifiutandosi di consultare il sito.
Le imprese familiari costituiscono il cuore del tessuto imprenditoriale italiano ed europeo: si va dal 61% delle imprese dei Paesi Bassi a oltre l’80% in Spagna e Francia, fino ad arrivare all’85% in Italia. La governance e il piano per la successione di queste imprese rappresentano però ancora dei punti deboli. È la fotografia che emerge dalla ricerca di Bnp Paribas Wealth Management e Sda Bocconi dedicata alla «Family business governance» presentata ieri a Milano alla presenza di Pierre Ramadier, global head of entrepreneurs & families coverage di Bnp Paribas Wealth Management e Luca Bonansea, head of Bnl Bnp Paribas Private Banking and Wealth Management, oltre a Alessandro Minichilli, professore dell’Università Bocconi responsabile del report.
Gli interventi principali riguardano il settore scolastico. Due novità: previsione, con effetto retroattivo dal 2018, di un’indennità ai familiari degli studenti deceduti in attività formative; estensione della tutela Inail a studenti e personale del sistema d’istruzione, al fine di rendere più equilibrate le situazioni di alunni e docenti rispetto alle tutele sulla sicurezza lavoro. Altra novità è l’aumento, quest’anno, dell’indennità una tantum a favore dei familiari di vittime d’infortuni sul lavoro, grazie allo stanziamento di 5 mln di euro.
Cinque grandi assicurazioni, una trentina di banche distributrici e sei istituti finanziatori di ultima istanza. Sono i protagonisti dell’operazione di sistema che porterà al salvataggio di Eurovita, compagnia in amministrazione straordinaria con un portafoglio di 15 miliardi, composto da 413 mila polizze detenute da 353 mila clienti. Al netto degli ultimi dettagli da limare, lo schema prevede la creazione di una nuova società dove confluiranno gli attivi della compagnia e i 230 dipendenti. Con un investimento di 500 milioni ne diventeranno azioniste le cinque compagnie più grandi del Paese – Generali, Intesa Vita, Poste Vita, Unipol e Allianz – che poi si spartiranno i clienti in misura proporzionale alla presenza nel mercato delle polizze vendute da Eurovita. La speranza è che l’annuncio dello scudo bancario-assicurativo possa funzionare da profezia auto-avverante: che la tranquillità di poter riscattare convinca cioè i clienti a non farlo. La liquidità consentirebbe in ogni caso alle compagnie di portare a scadenza le polizze che hanno come sottostante obbligazioni con merito di credito elevato e dunque con ottime probabilità di rimborso. La loro liquidazione immediata comporterebbe al contrario la cristallizzazione del deprezzamento subìto sul mercato dai titoli a causa del rialzo dei tassi d’interesse e del conseguente aumento dei rendimenti dei bond di nuova emissione.