Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Ieri è stato il turno del board di Poste Italiane, ma in totale sono circa 35 i consigli di amministrazione di banche e assicurazioni chiamati ad approvare il piano di salvataggio di Eurovita, la compagnia finita in amministrazione straordinaria. Si va quindi verso la newco, chiamata a rilevare portafoglio e dipendenti della compagnia, che sarà partecipata da Intesa Sanpaolo Vita, Poste Italiane, Generali, Unipol e Allianz, con una ricapitalizzazione di poco meno di 500 milioni. Anche il nodo delle linee di credito a copertura degli eventuali riscatti appare sistemato: entro una determinata soglia saranno le banche distributrici a farsene carico, mentre superata quella percentuale, ci sarà un intervento in pool delle banche più grandi. Con la probabile proroga del congelamento dei riscatti a settembre.
Sorpresa nel mondo del risparmio gestito italiano: nel 2023 la locomotiva della raccolta, considerando peraltro le sole gestioni di portafoglio strutturate internamente (la parte dei fondi aperti fa capo allo storico accordo con Anima), è il Monte dei Paschi di Siena. A certificare l’andamento di Mps, negli ultimi anni spesso fuori dal novero dei grandi nomi del risparmio gestito italiano, è stata ieri la mappa mensile di Assogestioni. Nel mese di maggio le gestioni patrimoniali di Rocca Salimbeni hanno permesso alla banca di aggiudicarsi il secondo posto negli afflussi mensili: 172 milioni di euro (201 nelle gestioni retail), inferiori soltanto ai 403 milioni, comprensivi di fondi aperti, del gruppo Bnp Paribas. Mentre da inizio anno soltanto Banca Mediolanum, che ha nei fondi aperti il suo fiore all’occhiello, ha una raccolta complessiva superiore a quella del Monte: 1,1 miliardi contro gli 877 milioni dell’istituto guidato dall’amministratore delegato Luigi Lovaglio, che vince ai punti la sfida con Arca, altra grande sorpresa del 2023 a quota 836 milioni, e supera con grande distacco anche le Poste, che nel primo trimestre avevano fatto il pieno di prodotti assicurativi ma poi hanno subito forti riscatti a maggio.
Il factoring è un indicatore importante dell’economia, dal momento che finanzia il capitale circolante delle imprese. Pesa per oltre il 15% sul pil dell’Italia. E il dato sulla crescita del factoring nel Paese nel primo trimestre 2023, come anticipa MF-Milano Finanza, parla di turnover di 66,65 miliardi di euro, in crescita del 5,27% rispetto all’anno precedente, nonostante le molteplici criticità congiunturali e la diminuzione del prodotto interno lordo. Nel periodo gennaio-marzo, il turnover da operazioni di supply chain finance (insieme delle soluzioni che consentono a un’impresa di finanziare il proprio capitale circolante) è stato pari a 6,64 miliardi di euro, in crescita del 9,05% circa rispetto all’anno precedente.

Nel mirino del Garante il marketing che cerca di eludere la privacy: viola il Gdpr mandare una e-mail commerciale senza consenso del destinatario, anche se si mette in fondo il link per opporsi. Così come non si può aggirare la regola del consenso preventivo sbandierando un interesse legittimo e strumentalizzando una premessa del Gdpr (per la verità, non chiarissima). E infine, si va incontro a una sanzione se non si programma, con appositi atti aziendali, il termine di conservazione dei dati raccolti con fidelity card, e-commerce e newsletter. Sono questi i principi, validi per tutti gli operatori economici, applicati dal Garante della privacy in alcune ingiunzioni.
Lavoratori in prima linea per la sicurezza del lavoro. Infatti, un rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, Rls, va eletto o designato in ogni azienda o unità produttiva (anche più di uno in presenza di elevato numero di lavoratori). Lo precisa il ministero del lavoro (commissione per gli interpelli in materia di salute e sicurezza sul lavoro) nell’interpello 4/2023.
Per gli interventi che fruiscono della detrazione maggiorata (superbonus), la data di inizio e quella di fine dei lavori è, in linea di principio, comprovata dalle abilitazioni amministrative e dalle comunicazioni richieste ai fini della normativa urbanistica e dai regolamenti edilizi. E i crediti di qualsiasi genere, maturati dal contribuente e riferibili alle spese per interventi edilizi sostenute dopo il 31/12/2022, non permettono la sottoscrizione di buoni del Tesoro poliennali. Con due risposte a specifiche domande (Q.T. n. 5-00784 e 5-00979) in sede di commissione VI Finanze sono stati forniti ulteriori chiarimenti in merito alla fruibilità delle detrazioni relative ai bonus edilizi. Nella seconda risposta (Q.T. 5-00979) si analizza, invece, la possibilità, per i soggetti qualificati (banche, intermediari finanziari e assicurazioni), di sottoscrivere emissioni di buoni del Tesoro poliennali, con scadenza non inferiore a dieci anni, nel limite del 10% della quota annuale eccedente i crediti d’imposta, sorti a fronte di spese sostenute per gli interventi che hanno fruito della detrazione maggiorata (superbonus) già utilizzati in compensazione, di cui all’art. 17 del dlgs 241/1997, nel caso in cui il cessionario abbia esaurito la capienza fiscale nel medesimo anno.

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Con una soluzione di mercato, ma anche di sistema, oggi dovrebbe essere firmato da 31 banche e 5 assicurazioni l’accordo per la messa in liquidazione di Eurovita, e la nascita di una nuova società in cui confluiranno 15 miliardi di polizze allocate a 353 mila clienti. La buona notizia è che gli assicurati Eurovita non dovrebbero perdere un euro, la cattiva notizia e che potrebbero dover aspettare ancora fino a settembre prima di poter monetizzare, se vogliono, la loro polizza.
Cittadini e imprese della Romagna non possono più aspettare: i lavori più urgenti sono quantificati in 1,93 miliardi di euro, mentre in totale si parla di 9 miliardi di danni. Gli sfollati sono ancora centinaia e servono 10,6 milioni per l’assistenza alla popolazione, mentre la messa in sicurezza dei corsi d’acqua, essenziale prima dell’autunno, richiede subito 422 milioni. Per le strade sono urgenti 1,13 miliardi e 368 milioni per altre tipologie d’intervento. Per avere un’idea della mole del lavoro che c’è da fare, basti pensare che l’alluvione ha prodotto 150 milatonnellate di rifiuti e solo per rimuoverli sono serviti 70 milioni.

I consigli di amministrazione delle banche coinvolte nel salvataggio di Eurovita (circa una trentina, tra grandi e piccole, assistite da Vitale in qualità di advisor) stanno approvando il term sheet con i termini dell’operazione. Le riunioni dei board sono iniziate martedì scorso e le ultime si terranno domani, quando è attesa una comunicazione ufficiale del commissario Alessandro Santoliquido che dovrebbe anche indicare la durata dell’ulteriore proroga del blocco dei riscatti, che presumibilmente dovrebbe proseguire fino a settembre inoltrato. Le banche sono pronte a fornire tutta la liquidità necessaria a supportare i riscatti. Nel corso della riunione è stato fissato anche il tasso fisso indicativo che verrà applicato sui finanziamenti forniti alle compagnie: è in linea con i valori di mercato e si attesa attorno a 4 per cento. La durata dei finanziamenti sarà pari a 8 anni. Il conferimento delle polizze collocate da una stessa banca verso una compagnia potrebbe facilitare futuri accordi distributivi: alcuni istituti hanno già dato disponibilità a firmare contratti di collocamento di prodotti nuovi delle compagnie che prenderanno in carico le polizze Eurovita. Per dare vita a nuovi accordi distributivi a quel punto basterà la firma di una convenzione tra banca e compagnia assicurativa.
La stretta sulla droga alla guida contenuta nella bozza del Ddl di riforma del Codice della strada non riguarda anche l’omicidio stradale. È una delle precisazioni più importanti che si ricavano dalla lettura del testo esaminato dal Consiglio dei ministri. La questione va vista alla luce del principio che s’intende introdurre: legare il reato di guida sotto effetto di droghe (previsto dall’articolo 187 del Codice della strada) alla sola assunzione di sostanze e non anche all’effettivo stato di alterazione psicofisica al momento della guida, richiesto dalla norma tuttora in vigore. La prima cosa da precisare è che, se la norma contenuta nel Ddl entrasse in vigore, non potrà essere retroattiva, essendo più severa.
Nelle aree dell’Emilia-Romagna, della Toscana e delle Marche colpite dalle disastrose alluvioni di maggio potranno arrivare fino al 100% i contributi per riparare o ricostruire case e fabbricati, per rimborsare i danni a scorte, beni strumentali e prodotti e per delocalizzare temporaneamente le attività economiche o produttive e i servizi pubblici. Come proposto dal ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, inoltre, le aziende e i cittadini che stipulerannouna polizza assicurativa dopo l’entrata in vigore del Dl (o per cui alla stessa data non siano decorsi i termini per l’invio della denuncia di sinistro) potranno ricevere, previa perizia asseverata da tecnico abilitato, una prima immediata liquidazione pari al 30% dei danneggiamenti subiti. Sono alcune delle novità del decreto legge approvato dal Consiglio dei ministri di martedì scorso. Oltre alla norma sulle anticipazioni per gli assicurati (la richiesta di indennizzo dovrà essere inviata entro 90 giorni dalla dichiarazione di stato di emergenza, la compagnia dovrà fare un sopralluogo entro dieci giorni e liquidare l’importo entro i successivi cinque giorni), è targata Mimit anche un’altra disposizione, che equipara le zone colpite dal maltempo alle aree di crisi industriale non complessa, applicando gli aiuti ex legge 181/1989. I fondi disponibili ammonterebbero a 100 milioni.