Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Restano tre giorni per conoscere il destino di Eurovita e dei 400 mila clienti della compagnia finita in amministrazione straordinaria. Il lavoro sarebbe proseguito nel week end, con le compagnie disponibile a fare qualche passo avanti verso le banche sia riducendo la percentuale di copertura dei possibili riscatti (al 75-80%) sia riconoscendo una remunerazione alle linee di credito che gli istituti dovranno concedere a tasso zero ai clienti per i riscatti anticipati.
Ivass è pronta a scendere di nuovo in campo per aumentare la trasparenza e la comprensibilità delle polizze per gli assicurati, con l’obiettivo ultimo di «colmare il gap di 50-60 milioni di euro di premi, che caratterizza il mercato assicurativo italiano rispetto agli altri Paesi europei», dove le coperture danni sono decisamente più diffuse, ha dichiarato ieri il consigliere Ivass, Riccardo Cesari, aprendo il workshop organizzato dall’Autorità sul tema. Per capire come muoversi concretamente l’Istituto di controllo ha deciso di partire da uno studio realizzato dalla professoressa Patrizia Contaldo, direttore dell’Osservatorio sul mercato assicurativo di Baffi Carefin, dell’Università Bocconi, che ha analizzato nel dettaglio 30 contratti infortuni. Un’analisi quali-quantitativa, che ha rilevato una serie di elementi che possono essere migliorati, dal linguaggio utilizzato alla grafica schematica, e che l’Istituto presieduto da Luigi Federico Signorini ha deciso di utilizzare come base per riaprire un confronto nel settore, proseguendo il percorso che era stato avviato nel 2018 con la messa a punto di linee guida per la trasparenze condivise da imprese e consumatori. «Chiederemo alle imprese, nella loro autonomia, di farci sapere entro il 30 settembre quali iniziative intendono adottare per semplificare i contratti oggetto dell’analisi ma, gradualmente, anche gli altri», ha dichiarato Elena Bellizzi, capo del Servizio di Vigilanza Condotta Mercati di Ivas, e «saranno benvenuti team per la scrittura dei contratti interni alle imprese composti non solo da legali ma anche da esperti di comunicazione che magari abbiano attenzione anche ai linguaggi utilizzati dalle nuove generazioni».
Il tribunale di Napoli, in una recentissima sentenza, ha stabilito che chi circola senza una copertura assicurativa Rc auto non ha alcun diritto a ricevere un risarcimento, anche se è lui a subire il danno e anche in caso di gravi lesioni fisiche
Dal 25 giugno in Italia è possibile avviare un’azione di classe sovranazionale, compensativa e finanziata da soggetti terzi. Queste le principali novità introdotte dalla nuova normativa italiana in materia, un testo che recepisce la direttiva Ue 2020/1828 e che arriva neanche due anni dopo l’ultima riforma del 2021. In realtà il nuovo ordinamento non abroga quello vigente ma vi affianca un’altra disciplina consumerista creando un «doppio binario per indire una class action, senza però fornire indicazioni precise su come coordinare le due discipline, con il rischio di sovrapposizione e conflitto tra le due tipologie di tutela e che, contro la stessa impresa o sullo stesso fatto, vengano aperte due azioni». Lo sottolinea a MF-Milano Finanza l’avvocato Matteo Licini, counsel di Dla Piper, prima di ricostruire gli aspetti principali che differenziano i due sistemi. Innanzitutto le class action previste dalla direttiva Ue potranno essere proposte solo per tutelare gli interessi collettivi (non più individuali) dei consumatori dalle violazioni dei regolamenti e direttive comunitari in specifici ambiti: questi spaziano dal turismo all’energia, passando per i servizi finanziari e l’e-commerce, settori dove gli illeciti hanno spesso dimensione diffusa e sovranazionale
L’auto elettrica incuriosisce gli italiani, li attira e probabilmente li affascina, ma il rapporto tra i due è sempre più contradditorio. Perché mentre l’interesse per questa tecnologia non fa che aumentare, allo stesso tempo la propensione ad acquistare un veicolo full electric non solo non cresce di pari passo ma addirittura cala: il fatto che siano mezzi sostenibili a livello ambientale piace, ma il problema è che, per ora, non sembrano essere altrettanto sostenibili per le tasche degli italiani. I costi dei modelli disponibili fino a questo momento sul mercato, complice anche l’incertezza economica, sono percepiti come ancora troppo elevati da gran parte dei potenziali acquirenti. Sono le principali evidenze del rapporto tra italiani e auto elettrica che emergono dalla nuova instant survey «La tua prossima auto, come sarà?» condotta da Areté, azienda attiva nella consulenza strategica, nel mese di giugno per indagare sul campo la reale disponibilità all’acquisto di nuove vetture. Uno studio condotto a quasi un anno di distanza da una simile precedente analisi, il che consente di mettere a confronto i dati emersi.
Nel 2022 Unipol ha remunerato i propri azionisti storici con 100 milioni di dividendi. Questa è la somma incassata dalle cooperative che detengono direttamente e indirettamente (attraverso holding dedicate) il 45% del capitale del gruppo assicurativo bolognese presieduto da Carlo Cimbri e il 60% dei diritti di voto. Si tratta di una cifra inferiore rispetto a quella incassata nel 2021, quando però si era avuta una doppia distribuzione dopo lo stop del 2020.
Cedolare secca e polizze contro eventi calamitosi nei principi cardini della legge delega di riforma fiscale. Ieri la commissione finanze della camera ha proseguito il lavoro di approvazione degli emendamenti riformulati all’articolo 5. In particolare, gli interventi hanno riguardato una aggiunta ai principi generali dell’articolo 5 con l’attenzione sui principi generali riguardanti l’imposizione per l’immobiliare. Si modifica la parte riguardante la tutela del bene costituito dalla casa e di quello della salute delle persone, dell’istruzione e della previdenza complementare; aggiungendo dopo casa le parole in proprietà e in locazione. Una maggiore attenzione interpretabile con il riferimento alla cedolare secca ma anche all’imposizione degli affitti.
Opzione per l’affrancamento di quote o azioni detenute stabilmente in ogni rapporto presso un intermediario finanziario in forma libera ma entro il 30/06/2023, se possedute alla data del 31/12/2022. In assenza di un rapporto con un intermediario, il contribuente che intende avvalersi dell’affrancamento, mai parziale, delle dette quote o azioni deve esercitare la scelta nella dichiarazione dei redditi riferibile al 2022 mentre l’imposta sostitutiva deve essere versata entro il termine fissato per il versamento delle imposte sui redditi determinate in sede dichiarativa. Con la circolare 16/E di ieri, l’Agenzia delle entrate ha fornito chiarimenti in merito disciplina della rideterminazione del prezzo di acquisto delle partecipazioni e dei terreni nonché dell’affrancamento dei redditi di capitale e delle plusvalenze relative a quote o azioni di organismi di investimento collettivo del risparmio (Oicr), come disposto recentemente dalla legge 29/12/2022 n. 197 (legge di bilancio 2023).
Siamo i più anziani d’Europa, secondi nel mondo solo al Giappone. Abbiamo 187 anziani ogni 100 giovani, quello che in statistica viene definito la piramide rovesciata. Ma abbiamo anche un altro record europeo: siamo il Paese con la più alta aspettativa di vita alla nascita. È la fotografia del rapporto «Noi Italia» dell’Istat. Nel 2022, la speranza di vita alla nascita della popolazione residente italiana è di 80,5 anni per i maschi e di 84,8 per le femmine. Si vive mediamente più a lungo al Centro-Nord, con un picco nella provincia autonoma di Trento, dove la speranza di vita è di 81,9 anni per i maschi e 86,3 per le femmine. Il valore minimo della speranza di vita si ha in Campania, sia per i maschi (78,8 anni), sia per le femmine (83,1 anni).
Intesa trovata su Eurovita. A quanto si apprende nelle ultime ore sarebbe stato definito l’accordo per il salvataggio degli asset attualmente in portafoglio al gruppo assicurativo. Lo schema dell’operazione prevede che la newco da poco costituita dai cinque big assicurativi (Intesa Vita, Generali, Poste, Unipol e Allianz) rilevi per una cifra simbolica la compagnia e proceda poi, in un secondo tempo, a spacchettare il business in parti uguali. Le polizze, con ogni probabilità, verranno congelate da Ivass ancora per qualche settimana in modo tale da permettere il buon esito dell’operazione. Il tassello che ha permesso di sbloccare la situazione è il consenso prestato dalle grandi banche a fare da “garanti” alle piccole banche distributrici. Il piano prevede infatti la suddivisione di Eurovita in cinque rami d’azienda, tutti della stessa dimensione, che verrebbero poi rilevati dai big assicurativi chiamati al tavolo. Tutto ciò mettendo sul piatto un controvalore complessivo stimabile in 500 milioni. Quanto agli istituti coinvolti, a loro è stato di fatto chiesto di farsi “garanti” dei clienti ai quali hanno collocato i prodotti della compagnia. Nel momento in cui il cliente dovesse decidere di chiedere il riscatto della polizza gli istituti dovrebbero subentrare nel contratto e portarlo a scadenza, beneficiando dell’eventuale rendimento e rimborso del capitale.
Un’Italia delle cure divisa in due, con metà dei cittadini, circa 29 milioni, che ha la “fortuna” di vivere in otto Regioni dove la sanità funziona, se pure con zone d’ombra, e l’altra metà pari ad altrettanti 29 milioni dove chi affronta percorsi di diagnosi e cura come potenziale paziente, come assistito o anche come caregiver può trovarsi davanti a serie difficoltà. È il Paese che emerge dall’undicesimo Rapporto del Crea, il Centro per la ricerca economica applicata alla sanità, sulle performance regionali.
Delega fiscale. In commissione Finanze alla Camera approvati anche incentivi al lavoro stabile degli under 30 e contro la fuga dei cervelli. Il nuovo fisco dovrà incentivare anche la stipula di assicurazioni contro il rischio di eventi calamitosi, non potrà ridurre gli sconti per la ristrutturazione edilizia anche nel caso di edifici vincolati come beni culturali (quest’ultimo è frutto di un emendamento targato Lega). E tra i suoi compiti ci sarà pure quello di frenare la fuga all’estero degli studenti. Riformulato e approvato, poi, l’emendamento sulle future tutele per i giovani fino a 30 anni: la nuova Irpef dovrà occuparsi anche di facilitare la stabilizzazione lavorativa di questi giovani.