Non più solo investimenti Vita. Il private banking ora vuole fare sul serio anche nel settore della protezione, in un Paese, come l’Italia, dove le scoperture di individui e beni sono ancora molto elevate (nel ramo danni l’incidenza dei premi sul Pil è solo dell’1,1% contro una media europea del 2,8%). A confermare la tendenza è anche la ricerca “Private Protection: la nuova frontiera del wealth management” realizzata dall’Associazione Italiana Private Banking (Aipb) e PwC Italia. La ricerca ci aiuta a capire quale sia il bisogno da colmare: solo una famiglia “Private” su quattro si sente ben protetta e quasi due su tre (64%) ritengono che prima di ragionare di gestione degli investimenti sia giusto pensare alla copertura assicurativa dei rischi, mentre solo il 10% dichiara di aver già risolto grazie al supporto della propria banca. Percezione che apre opportunità per il private banking di ampliare il perimetro della consulenza: infatti il 50 % dei clienti dichiara che si affiderebbe alla propria banca se gli venissero offerti servizi e soluzioni in linea con le proprie esigenze.