UniSalute, in collaborazione con Nomisma, ha deciso di indagare come gli italiani si prendono cura di loro stessi tramite l’alimentazione e l’attività fisica, interrogando un campione rappresentativo della popolazione italiana di 1.200 persone.
I risultati, raccolti nella nuova ricerca dell’Osservatorio Sanità di UniSalute[1], mostrano una situazione in chiaroscuro: se riguardo il cibo la maggioranza sembra attenersi ad alcuni buoni principi di base, sul fronte dell’esercizio fisico si riscontra invece una minor attenzione.
Tra i dati positivi emersi c’è quello relativo al consumo di frutta e verdura: ben l’84% degli italiani dichiara di mangiare questi alimenti almeno una volta al giorno, con uno su tre (33%) che arriva fino a tre/quattro volte al giorno o più. In una dieta sana bisogna inoltre evitare alcuni eccessi, e anche sotto questo aspetto la maggior parte degli italiani sembra diligente: nella giornata tipo, l’81% evita gli snack fritti, il 78% le bevande gassate zuccherate, e il 64% i dolci.
Tuttavia solo il 53% del campione mangi pesce almeno una volta a settimana, mentre la carne rossa viene consumata ogni settimana da quattro italiani su cinque (80%). Positiva, invece, la tendenza ad astenersi dai superalcolici, che il 77% degli intervistati beve meno di una volta a settimana.
Se dunque nel complesso gli italiani possono essere promossi sul fronte dell’alimentazione, guardando invece all’attività fisica ci sono maggiori motivi di preoccupazione: circa due italiani su tre (63%) dichiarano di non fare abbastanza movimento durante la giornata, e il 21% non svolge nessun tipo di attività fisica. Inoltre, solo il 25% pratica uno sport, dato in calo rispetto alla rilevazione pre-Covid (gennaio 2020), quando la quota di sportivi registrata da UniSalute era del 28%.
Solo il 31% ritiene lo sport l’elemento fondamentale per il proprio benessere, mentre la maggioranza (52%) indica l’alimentazione come fattore chiave. I risultati però non sono esaltanti: quasi 4 italiani su 10 (38%) non si descrivono in buona salute, con appena il 22% che indica come molto buono o addirittura eccellente il proprio stato fisico.
[1] Indagine CAWI condotta dall’istituto di ricerca Nomisma a inizio 2022 su di un campione di 1.200 persone stratificato per età (18-75 anni), sesso ed area geografica con sovracampionamento nelle province di Milano, Torino, Padova, Bologna, Napoli