di Anna Messia
Una partnership da tenere stretta (Monte dei Paschi) e un’altra che potrebbe nascere (Banco Bpm). L’assicurazione francese Axa è pronta a dare nuove certezze alla propria presenza in Italia smentendo, allo stesso tempo, un possibile interesse nella partita Generali, compagnia che in maniera ricorrente, da più di un ventennio, viene considerata possibile preda del colosso d’Oltralpe. Solo qualche settimana fa le nuove voci di mire francesi sul Leone erano state rispolverate durante l’audizione in commissione banche del ceo di Generali, Philippe Donnet. Voci smentite dallo stesso top manager e respinte ora anche da Axa. «Non siamo in discussione con Generali e in Italia guardiamo ad una crescita interna o a possibili acquisizioni, ma più piccole», ha risposto da Parigi Thomas Buberl, che dal 2016 è al timone del gruppo assicurativo francese. Ma le altre due partite bancassicurative, invece, sono aperte perché l’Italia è un mercato dove il gruppo transalpino non ha mai nascosto di voler crescere.
Questi sono tempi in cui stanno emergendo nuovi rischi che chiamano le compagnie a nuove sfide. La guerra in Ucraina ha messo in discussione la globalizzazione, le catastrofi naturali aumentano, la pandemia ha fatto emergere le fragilità dei sistemi sanitari, la popolazione, in particolare in Europa, invecchia, mentre l’innovazione tecnologica minaccia di far crescere la disoccupazione. «Incertezze che rappresentano un’opportunità di business per gli assicuratori visto che il nostro mestiere è gestire il rischio», ha sottolineato Buberl, portando il caso concreto della tecnologia su cui il gruppo sta investendo molto, sponsor di Vivatech, il più grande evento europeo sull’innovazione tecnologica, tenuto a Parigi da 15 al 18 giugno da dove il ceo ha tracciato la strada per le nuove sfide di Axa, che passano anche per l’ltalia.
La Penisola è un mercato di riferimento per Axa, con i suoi 6,7 miliardi di premi assicurativi il Paese ha un peso importante per il colosso assicurativo francese (pari al 5% del mercato), ma che può crescere. Prima di tutto va messa in sicurezza la storica partnership con il Montepaschi. Per la banca senese le prossime tappe saranno non solo la presentazione del nuovo piano industriale (fissata per giovedì 23), ma anche il lancio di un aumento di capitale in autunno di almeno 2,5 miliardi o più probabilmente di tre. Il Tesoro sottoscriverà la parte di sua competenza, ma gli investitori privati saranno essenziali perché l’aumento possa essere considerato «di mercato» da parte della Commissione europea. Ecco perché si guarda ad Axa, che con Mps ha un’alleanza bancassicurativa che dura da oltre 15 anni, rinnovata fino al 2027, e che potrebbe avere un ruolo rilevante nell’operazione. «Noi siamo partner bancassicurativi molto soddisfatti di Siena, siamo molto contenti del nuovo amministratore delegato Luigi Lovaglio che è manager apprezzato dal mercato e con la banca stiamo discutendo del nuovo piano», ha aggiunto Frederic de Courtois, deputy ceo di Axa, chiarendo che la decisione sulla partecipazione all’aumento di capitale di Mps sarà presa però solo dopo la definizione della nuova strategia. Ma l’interesse nella partita è evidente e una nuova occasione di crescita in Italia per Axa potrebbe arrivare da Banco Bpm, pronto a cercare nuove alleanze bancassicurative. «Siamo pronti a replicare il modello di successo lanciato con Mps anche in altre banche», ha detto Buberl senza fare nomi. Ma il riferimento è evidente. (riproduzione riservata)
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