di Anna Messia
Le compagnie di assicurazione chiedono al legislatore la revisione delle classi di merito bonus-malus nel settore Rc Auto. L’occasione è stata l’audizione in commissione Attività produttive della Camera sul disegno di legge Concorrenza del co-direttore generale dell’Ania, Umberto Guidoni. Durante l’incontro l’associazione delle assicurazioni si è detta favorevole all’articolo 31 del disegno di legge che interviene sul risarcimento diretto (detto Card) con l’obiettivo di porre tutte le imprese operanti in Italia sullo stesso piano a fini pro-competitivi nella gestione dei sinistri RC Auto. Oggi le compagnie estere che distribuiscono le loro polizze in Italia in libera prestazione di servizio sono libere di non aderire allo strumento dell’indennizzo diretto in base al quale la compagnia dell’assicurato che ha subito il danno risarcisce direttamente il proprio cliente, rivalendosi poi sulla compagnia dell’assicurato che lo ha provocato, da cui riceverà un corrispettivo convenzionale medio, detto forfait. «Valutiamo favorevolmente l’articolo 31 che intende porre tutte le imprese operanti in Italia sullo stesso piano a fini pro-competitivi nella gestione dei sinistri Rc Auto in regime di risarcimento diretto», hanno fatto sapere da Ania, suggerendo l’avvio dall’1 gennaio 2023 e ricordando che questo strumento, in vigore dal 2007, riguarda attualmente, in termini numerici, oltre l’80% dei circa 2 milioni di sinistri Rc Auto gestiti complessivamente ogni anno dalle imprese assicuratrici e ha apportato benefici agli assicurati velocizzando il rimborso dei sinistri. Per Ania sarebbe poi positiva anche l’estensione del risarcimento diretto per i ciclomotori e i motocicli, convinta che, a differenza di chi ipotizza che un simile obbligo causerà un aumento dei prezzi delle polizze Rc per questi mezzi, «ci saranno invece ricadute positive per il consumatore in termini di maggior tutela del danneggiato e di semplicità e velocità nell’ottenere il risarcimento». In tema di frodi Ania ha poi chiesto al legislatore di dare alle compagnie la possibilità di consultare le banche dati di settore, ed in primis l’Archivio Integrato Antifrode dell’Ivass, anche in fase di assunzione del rischio, ovvero al momento della sottoscrizione delle polizze da parte del cliente e, come detto, è tornata sulla necessità di riformare il bonus-malus Rc Auto, divenuto ormai poco rilevante come criterio selettivo e premiante della clientela, perché oltre l’80% di tutti gli assicurati si trova nella prima classe di merito. L’associazione chiede di introdurre nuovi elementi di valutazione «con l’obiettivo di stimolare ulteriormente la concorrenza fra le compagnie a favore degli assicurati, rivitalizzando il bonus-malus, in modo che torni ad essere un sistema tariffario concretamente in grado di premiare comportamenti di guida più accorti e di scoraggiare le condotte pericolose».(riproduzione riservata)
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