Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Il terrorismo informativo è uno dei principali rischi per l’economia globale. Si stima che le violazioni informatiche abbiano già un costo per l’economia globale nell’ordine di 6.000 miliardi di dollari l’anno e potrebbero raggiungere i 10.500 miliardi entro il 2025. Secondo uno studio di Ibm sul 2021 il costo totale medio di una violazione dei dati è aumentato di quasi il 10% rispetto all’anno precedente, variazione maggiore negli ultimi sette anni.
Le cooperative mettono mano al portafoglio per rafforzare Holmo, la holding che detiene il 6,7% di Unipol. A breve il veicolo (che ha chiuso il 2021 con un patrimonio netto negativo per oltre 11 milioni) dovrebbe essere ricapitalizzato per un centinaio di milioni.
Il verdetto dovrebbe arrivare oggi o, al più tardi, nella mattinata di domani. Il pool di istituti al lavoro sull’aumento di capitale del Montepaschi è a un passo dall’accordo di pre-underwriting per l’offerta da 2,5 miliardi attesa ai nastri di partenza in autunno.
Il mese di maggio, a livello di fondi comuni, ha segnato il rimbalzo dei prodotti che investono nei titoli finanziari europei e su Piazza Affari. Il dato emerge dalle analisi sui comparti d’investimento condotte dall’ufficio studi di Fida, che hanno visto come, in un contesto sostanzialmente negativo per i prodotti a gestione attiva (solo un quinto della categorie analizzate ha chiuso il mese in positivo), la finanza europea sia stata uno dei pochi settori a muoversi in netta controtendenza: +5%, che si confronta con una perdita del 6,6% registrata da inizio anno.
È quasi tutto pronto per il nuovo piano strategico 2022-2026 che B.Mps presenterà giovedì a Palazzo Salimbeni, a Siena. Intanto, Generali Ass. ha ridotto la propria partecipazione in B.Mps al di sotto del 3%, al 2,999%, come reso noto dalla Consob. La compagnia triestina era il secondo azionista del Monte con una quota dichiarata del 4,319% alle spalle dello Stato che ne controlla il 64,23%. La partecipazione del 4,3% risale al 2017 ed era conseguenza della conversione in azioni dei bond subordinati Mps allora in portafoglio al Leone. Oggi, si riunisce il comitato nomine di Generali Assicurazioni chiamato a trovare una soluzione per sostituire Francesco Gaetano Caltagirone nel cda della compagnia: una proposta da sottoporre all’esame del board in calendario domani, mercoledì 22 giugno. Nel corso del weekend è emerso che Caltagirone ha ceduto il 2,5% di Generali. La vendita è avvenuta esercitando opzioni in scadenza venerdì scorso su una quota, appunto, del 2,5%. L’imprenditore ha ora così una quota che si aggira intorno al 7,45% del capitale del Leone. Secondo quanto riportato, il pacchetto aveva un prezzo di esercizio che si aggirava intorno ai 18,5 euro per azione, superiore al valore di 15,61 euro cui tratta in questi giorni il titolo di Generali.
- Generali, comitato nomine per sciogliere il nodo della cooptazione
C’è attesa per il comitato nomine e governance delle Generali, presieduto da Andrea Sironi, al vertice del Leone, che si riunirà oggi per individuare il nome del consigliere dopo le dimissioni di Francesco Gaetano Caltagirone. È un passaggio chiave per poter anche aprire alle minoranze i comitati endoconsiliari, completare l’assetto della governance e consentire al Leone di concentrarsi sulle partite strategiche. Dopo che Roberta Neri, quarta della ex lista Caltagirone, non ha trovato il consenso per essere cooptata nel board, ora il comitato cerca un candidato per arrivare al cda in calendario domani. La riflessione alla base del percorso individuato dal presidente è che si debba arrivare a un compresso. Secondo fonti vicine a Generali la convinzione è che ci sia il margine per raggiungerlo. Che si possa insomma preparare il terreno per arrivare a un punto di equilibrio. Il cda ritiene che sia possibile un percorso analogo attingendo a un candidato della lista di minoranza che ora vede Alberto Cribiore, Andrea Scrosati e Stefano Marsaglia. Ci sarebbero anche Claudio Costamagna, che non appare disponibile, e Luciano Cirinà, l’ex top manager del Leone che per la lista Caltagirone (e per lo Statuto delle Generali) resta il candidato da cooptare, sebbene ci siano riserve legate alla causa tra l’ex manager di Trieste e la compagnia.
- «Auto elettriche, target non a rischio La crisi è soltanto una parentesi»
L’Europa davanti a tutti, poi gli Stati Uniti, infine la Cina e il resto del mondo. La corsa alla vendita delle auto elettriche a batteria (Bev), a dispetto delle attuali difficoltà congiunturali, non dovrebbe arrestarsi. Secondo un report inedito di Boston Consulting Group – Electric Cars Are Finding Their Next Gear – saranno il 20% a livello globale nel 2025, ma già il 30% in Europa (il 19% in Italia). E nel 2035, anno fissato dal recente voto del Parlamento europeo come limite oltre il quale non saranno più venduti nell’Unione europea veicoli con motori a combustione interna, le nuove Bev vendute in Europa toccheranno il 93% (oltre l’85% in Italia), contro il 68% degli Stati Uniti, il 66% della Cina e il 59% su scala globale. Sia chiaro, questo non impedirà ai motori tradizionali di circolare ancora per un po’: nel 2030 saranno tra il 70 e l’80% nelle aree considerate, mettendo a rischio negli Stati Uniti in particolare gli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2.
- Attacco informatico ai danni di Mps
L’inferno di cyber attacchi che quotidianamente mette a rischio società e istituzioni europee ha colpito, seppur apparentemente senza gravi conseguenze, i sistemi di Mps. È la stessa banca senese a darne notizia, attraverso una email inviata a un numero imprecisato di clienti coinvolti. La comunicazione, inviata nella serata di venerdì scorso (17 giugno), informa di una violazione dei dati personali, così come previsto dall’articolo 34 del GDPR. E tutto lascia presumere che l’attacco informatico risalga alle 72 ore precedenti. Il regolamento europeo, infatti, impone che il soggetto attaccato ne dia comunicazione ai suoi clienti «senza ingiustificato ritardo», e non oltre le 72 ore. I dettagli sul data breach non sono molti, ma dalle prime informazioni pare che gli hacker siano venuti in possesso di dati riguardanti gli indirizzi email di alcuni clienti.
- Generali vuole il compromesso sul sostituto di Caltagirone