Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
La guerra e i tassi in aumento per frenare l’emergenza inflazione hanno messo in pausa il cantiere pensioni aperto a fine 2021 per studiare meccanismi di pensionamento anticipato che prendano dal 2023 il testimone da Quota 102 (38 anni di contributi e 64 anni di età), in vigore solo per quest’anno come misura temporanea per il dopo Quota 100 (che per tre anni ha permesso di andare in pensione con 38 anni di contributi e 62 anni di età).
È scattata l’ora del modello “connected care” anche in Italia. Il là lo ha dato il decreto del ministero della Salute che farà decollare su tutto il territorio nazionale la telemedicina, su cui il Pnrr investirà 1 miliardo di euro (3,5 miliardi a innovazione ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria). Un decreto che mette nero su bianco chi potrà prescrivere, attivare ed erogare le varie prestazioni di telemedicina: dalla visita a distanza, al teleconsulto, dal telemonitoraggio, che consente di controllare a distanza valori e parametri vitali del paziente, fino al telecontrollo e alla teleriabilitazione
Una partnership da tenere stretta (Monte dei Paschi) e un’altra che potrebbe nascere (Banco Bpm). L’assicurazione francese Axa è pronta a dare nuove certezze alla propria presenza in Italia smentendo, allo stesso tempo, un possibile interesse nella partita Generali, compagnia che in maniera ricorrente, da più di un ventennio, viene considerata possibile preda del colosso d’Oltralpe.
«Assistiamo a un cambio di scenario in cui le oscillazioni sono dettate più dagli algoritmi che dalla consapevolezza degli operatori. Serve una fase di assestamento. Chi teme gli spread deve sapere che il debito nazionale ha una vita residua lunga e non è preoccupante. Chi investe in azioni deve approfittare delle occasioni e ragionare sul lungo periodo». Su Class Cnbc l’ad di FinecoBank, Alessandro Foti, sintetizza così l’attuale scenario di mercato.
La polizza di Cardif Vita consente una esposizione graduale ai sottostanti più volatili, con buona offerta di opzioni contrattuali
Groupama ha pensato questa polizza per le persone anziane, senza opzioni accessorie e legandosi solo alla gestione separata
Lo «sprint» che pare il governo voglia imprimere all’uscita del regolamento sugli investimenti delle Casse professionali (in attuazione del decreto 98/2011, di cui ItaliaOggi ha dato ieri anticipazione) impressiona favorevolmente il presidente della Bicamerale sugli Enti di previdenza, il senatore del Pd Tommaso Nannicini. «Non sbagliamo all’ultimo miglio», avverte, però.
Allianz Bank continua a mettere al centro il modello di business fondato sulla relazione tra consulente finanziario e cliente: lo ha sottolineato Paola Pietrafesa, a.d. di Allianz Bank Financial Advisors e vicedirettore generale Distribution & market di Allianz spa.
- Gruppo Axa, una settimana tra green e solidarietà
Al via da lunedì prossimo l’Axa Week for Good, settimana che il gruppo Axa dedica alla sostenibilità, solidarietà e inclusione sociale, attraverso il coinvolgimento di tutti i 149 mila collaboratori nel mondo. Al centro dell’evento italiano, la tutela dei mari, degli oceani e della biodiversità. Oltre a scoprire, attraverso video dedicati, consigli e informazioni utili su come contribuire con piccoli gesti quotidiani alla tutela del pianeta, i collaboratori di Axa Italia saranno protagonisti giovedì prossimo di un evento di gaming nei parchi Sempione a Milano e Villa Pamphili a Roma. La sfida sarà risolvere enigmi su come ognuno può dare il proprio contributo alla tutela dell’ambiente.
- Caltagirone vende ceduto il 2,5 per cento
Francesco Gaetano Caltagirone ha ceduto un 2,5% di azioni Generali, sottostanti a opzioni con scadenza 17 giugno. Di conseguenza l’imprenditore romano, che il 29 aprile portò il 9,95% all’assemblea della compagnia triestina, sarebbe sceso attorno al 7% nel capitale. A quanto si apprende dietro le quinte, non è detto che non torni a comprare azioni del Leone, che a Piazza Affari quotano scontate, dopo i ribassi di fine primavera.
- Allarme Superbonus “Il credito è finito imprese a rischio”
«Siamo al paradosso: ci sono migliaia di imprese che rischiano di fallire per crediti». Stefano Crestini, imprenditore edile artigiano di Prato, camuffa in una battuta col suo accento toscano una realtà che Federica Brancaccio, neo presidente Ance, dipinge come «la tempesta perfetta sul settore delle costruzioni», con il rischio di «costi sociali inimmaginabili ». Il problema è noto: il blocco del mercato dei crediti fiscali legato agli interventi edilizi, in primis il Superbonus 110%, lascia le imprese con il cassetto fiscale pieno di crediti che non riescono più a monetizzare. Perché le banche, Poste o Cdp faticano a comprarli. Queste, infatti, hanno esaurito il loro spazio fiscale: non potendoli portare in compensazione delle loro tasse, non ne prendono di nuovi. A un mese dalla pubblicazione del decreto Aiuti, che pure ha provato a smuovere le acque, il giro non è ripartito: gli istituti aspettano l’iter di conversione per capire quale sarà il quadro definitivo delle norme, magari con qualche ulteriore aggiustamento che i partiti hanno già messo sul tavolo.
- Assicurazioni e agenti, per il Garante i dati sono delle compagnie
Nel match tra società assicurative e agenti sulla titolarità dei dati dei clienti, entra in campo il Garante per la privacy. Con un parere reso pubblico nella newsletter del 15 giugno, il Garante ha indicato che è la compagnia ad essere il titolare del trattamento dei dati, mentre l’intermediario (nel caso in questione l’istituto di credito che ha posto il quesito) agisce in qualità di responsabile. «Le ragioni del Garante sorprendono – spiega Rudi Floreani, esperto di diritto delle assicurazioni – proprio perché in netto contrasto con quando afferma l’Ivass sul punto: “Sul contenuto del comma 3 dell’articolo 58, l’Istituto ha inteso attribuire all’impresa un ruolo di supporto a un’attività in cui il distributore assume un ruolo fondamentale e di cui è pienamente responsabile. Il supporto dell’impresa, quale soggetto che conosce il prodotto per averlo realizzato, può indirizzare la propria rete distributiva affinché vengano acquisite presso il contraente le informazioni chiave per valutare l’adeguatezza del contratto offerto. In ogni caso, il distributore è libero di acquisire tutte le ulteriori informazioni che nella circostanza concreta appaiono necessarie per le valutazioni da effettuare” (così IVASS, esiti della pubblica consultazione sul Reg. IVASS n. 40/2018, art. 58, comma 3).
- «Axa vuole restare partner di Mps Non interessati alle Generali»
«Non siamo interessati alle Generali, lo ribadisco. Siamo già ben organizzati e strutturati e puntiamo a una crescita interna, valutando solo alcune piccole acquisizioni mirate in alcuni mercati tra cui ad esempio l’Italia e la Spagna. Nel vostro Paese siamo molto soddisfatti della partnership con Mps. Rilevare una quota in sede di aumento di capitale? Vedremo. Il nostro focus è sul continuare una storia che per noi è stata di successo». Siete interessati alla gara per la bancassurance di BancoBpm? «Puntiamo a replicare il modello di jv con Mps ove esiste la possibilità di farlo». Thomas Buberl, ceo del colosso assicurativo francese Axa risponde così da Parigi alle domande di alcuni giornalisti europei a margine di Vivatech, l’importante evento europeo sull’innovazione e il mondo delle start up di cui Axa è protagonista come gold partner.
- Per la siccità alcuni raccolti saranno ridotti fino al 50%
Il paradosso dell’attuale fase storica è tutto racchiuso nella frase di Giovanna Parmigiani (Confagricoltura e Consiglio nazionale Anbi), intervenuta al convegno sulla siccità organizzato alla Camera, nella giornata contro la desertificazione. Negli ultimi 20 anni – ricorda – la siccità ha provocato danni all’agricoltura italiana per oltre 15 miliardi di euro, tanto che la gran parte delle compagnie assicurative ha smesso di assicurare contro questo rischio. Che l’84% dell’agroalimentare italiano derivi da agricoltura irrigua, si evince anche dalla impietosa istantanea sulle produzioni attuali. Al Nord i campi sono al collasso: l’orzo registra un calo produttivo del 30%; le semine del mais lasciano spazio a sorgo e girasole, il pomodoro da industria – prodotto di punta del nostro agroalimentare – perde posizioni nella classifica dei produttori mondiali a favore della Cina (stime World processing tomato council).
- Osservatorio Pir A maggio la raccolta precipita
Raccolta dei Pir in picchiata: a maggio dalle casse dei gestori dei piani individuali di risparmio sono usciti 158,6 milioni, una cifra pesante come un macigno ma che per il momento lascia ancora in territorio positivo il saldo da inizio anno (circa 2 milioni, unendo i dati dell’Osservatorio di Plus24 alle statistiche del primo trimestre elaborate da Assogestioni). In verità, però, la chiave di lettura di questi dati deve tenere conto che il dato negativo del settore arriva per oltre la metà, dal deficit registrato da un solo prodotto, l’Etf Lyxor Ftse Italia Pmi Pir 2020 (gruppo Amundi) che ha lascito sul terreno 90 milioni. Indubbiamente la fortissima volatilità che ha abbattuto i listini in generale e quello milanese in particolare ha spinto molti sottoscrittori di Pir, soprattutto quelli della prima ora, a liquidare l’investimento. Ma probabilmente anche chi è entrato nel 2019, pur non usufruendo dell’agevolazione fiscale, potrebbe aver preferito uscire dall’investimento consolidando i guadagni ottenuti finora.
- Polizze. Gestioni separate, un parcheggio sicuro per affrontare l’instabilità
Sono uno strumento anestetizzato dalla volatilità che permette di affrontare l’attuale periodo di crisi con una certa sicurezza. Si tratta delle gestioni separate assicurative che, grazie al meccanismo che le contraddistingue sul mercato come un unicum, permettono al portafoglio di non subire oscillazioni. È accaduto negli anni più bui dei mercati (come il 2008 e il 2018) quando sono riuscite comunque a generare risultati positivi per gli assicurati che le avevano scelte. I soldi versati su queste polizze (al netto dei caricamenti iniziali) vengono investiti in questi grandi salvadanai che alla fine dello scorso anno contenevano oltre 587 miliardi di euro. Qui i titoli sono valutati al costo storico e non mark to market (ossia non ai prezzi di mercato) e questo consente agli assicurati di essere riparati dai deprezzamenti che in questo periodo stanno caratterizzando anche i bond a tasso fisso come i BTp tradizionali.
- Wealth management Super ricchi più giovani e attenti agli asset digitali