L’Oam, l’organismo che gestisce gli elenchi degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi, chiede maggiori poteri per poter tutelare meglio i consumatori.
La richiesta è arrivata in occasione del decennale dell’organismo agenti e mediatori creditizi, diventato oggi una fondazione, che aveva dato la spinta per avviare la riforma che ha regolarizzato un settore che all’epoca era caratterizzato da un alto tasso di abusivismo finanziario. Gli intermediari creditizi da 190mila nel 2010 scesero in pochi anni a 10mila (2013).
Nel corso del suo intervento in occasione del convegno tenutosi in occasione del decennale, il presidente del Comitato di gestione Oam, Francesco Alfonso, ha detto che serve un aggiornamento della normativa che, tenendo conto dell’evoluzione del mercato, dovrebbe prevedere maggiori poteri in capo all’organismo. Secondo Alfonso l’Oam ha bisogno di avere “ulteriori strumenti sanzionatori” e in particolare “il potere di comminare sanzioni amministrative, rendendo a esempio pubblici, anche in via cautelare, i nominativi di coloro che non sono autorizzati”.
Alfonso aggiunge che simili strumenti renderebbero più veloce ed efficiente la battaglia contro l’abusivismo: “tale fenomeno, del resto, non è solo un reato, ma ostacola e falsa la concorrenza, danneggiando i consumatori e gli intermediari del credito rispettosi delle regole”. A dieci anni dalla riforma il settore degli intermediari di credito si è consolidato ma ora c’è da affrontare la sfida del fintech. Nel 2021 si è registrato “un significativo aumento dei finanziamenti erogati nel comparto fintech, con volumi pari a 3,7 miliardi, più che raddoppiati rispetto agli 1,8 miliardi di crediti erogati nel 2020”.
La nuova proposta di Direttiva Ue sul credito al consumo è l’occasione, secondo Alfonso per rivedere la normativa italiana. Per gli intermediari di credito si potrebbe pensare ad ampliare il loro perimetro di azione a forme di finanziamento rivolte ai consumatori, come il crowdfunding che offrirebbe ai consumatori ulteriori garanzie in termini di trasparenza. Il presidente dell’Oam suggerisce anche un ruolo di agenti e mediatori anche nei confronti dei Fondi di credito. L’Oam, inoltre, dovrebbe poter vigilare anche sulle nuove piattaforme online dei comparatori di prodotti finanziari offerti sul web dagli intermediari.