di Luca Gualtieri
Il verdetto dovrebbe arrivare oggi o, al più tardi, nella mattinata di domani. Il pool di istituti al lavoro sull’aumento di capitale del Montepaschi è a un passo dall’accordo di pre-underwriting per l’offerta da 2,5 miliardi attesa ai nastri di partenza in autunno. Le discussioni tra le merchant bank (Mediobanca, Bofa-Merrill Lynch, Credit Suisse e Jp Morgan), il cda guidato dal ceo Luigi Lovaglio e il Tesoro si sono intensificate nelle ultime settimane e potrebbero sfociare in un’intesa in vista della riunione del board di domani che approverà il nuovo piano industriale. A convincere le banche d’affari, oltre al commitment del Tesoro e dei partner commerciali di Siena, ci sarebbe anche il possibile intervento di anchor investor. Tra luglio e settembre infatti Lovaglio potrebbe strappare a due/tre fondi internazionali l’impegno a sottoscrivere tra il 3 e il 5% dell’offerta, riducendo il rischio di un potenziale inoptato. Nel corso del fine settimana si è anche espresso Axa, partner assicurativo dell’istituto senese fin dal 2007. Thomas Buberl, amministratore delegato del colosso parigino delle polizze, è stato chiaro: «Partecipare all’aumento di capitale del Monte dei Paschi di Siena? Vedremo. Il nostro focus è continuare una storia che per noi è stata di successo». (riproduzione riservata)
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