di Andrea Deugeni
Bisognerà attendere ancora qualche giorno per capire come si risolverà il rebus all’interno del consiglio di amministrazione delle Generali sul sostituto dell’imprenditore romano Francesco Gaetano Caltagirone, dimessosi il 27 maggio a meno di un mese dall’assemblea che ha attribuito la vittoria alla lista del board uscente. Fonti interne alla compagnia riferiscono a MF-Milano Finanza che per questa settimana non è in agenda alcuna convocazione ufficiale del comitato nomine presieduto da Andrea Sironi. Riunione che dunque avrà luogo da lunedì in poi. Dopo che il 7 giugno la frattura fra maggioranza e minoranza all’interno del cda ha trovato una prima ricomposizione sul tema del comitato per le operazioni strategiche, le posizioni sulla cooptazione del nuovo consigliere restano invece distanti. Dopo il «no» a Roberta Neri, Flavio Cattaneo e Marina Brogi, membri del consiglio espressione della lista Caltagirone, sono irremovibili nella richiesta del rispetto letterale dell’articolo 28 dello statuto del Leone. Al comma 13, la norma prevede che per la sostituzione di un consigliere la scelta ricada sul primo dei non eletti della stessa lista del cessato, purchè ancora eleggibile, disponibile e appartenente al medesimo genere. Dunque nel caso della minoranza su Claudio Costamagna o, ancora, su Luciano Cirinà. Secondo quanto riferiscono alcune fonti vicine al dossier, Caltagirone vuole l’ingresso nel board dell’ex capo dell’area Cee delle Generali, opzione avversata dagli altri consiglieri di maggioranza per il licenziamento di Cirinà e il contenzioso legale aperto con l’ex-top manager del gruppo. Visto che sembra che l’opinione prevalente nel cda sia quella di un’interruzione del meccanismo di sostituzione a scorrimento nel caso di indisponibilità di Costamagna, lo scontro nel board dovrebbe risolversi ancora con un voto a maggioranza. (riproduzione riservata)
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