Il web e il mondo digitale sono diventati parte della quotidianità, ma con il crescere della dipendenza aumentano anche le paure per la sicurezza informatica
Secondo il report “Vivere e valutare la digital life” realizzato dal Censis in collaborazione con WindTre, il 56,6% degli italiani (e ben il 61,9% dei giovani) teme per la propria sicurezza informatica, soprattutto quando svolge operazioni bancarie online. I ripetuti attacchi informatici a istituzioni, imprese e cittadini fanno presa sul corpo sociale e spaventano molto anche il libero accesso al web da parte dei minori (34,7%), i rischi di dipendenza dal web e le minacce alla salute mentale (23,7%), gli hater che aggrediscono le persone sul web (22,0%).
Dal rapporto emerge anche che il 71,5% dei cittadini dotati di una connessione a internet utilizza sia la rete fissa sia quella mobile, il 17,7% solo la linea mobile, il 10,8% solo la rete fissa.
Gli utenti ricorrono quindi alla combinazione di infrastrutture fisse e mobili per garantirsi l’accesso sempre, ovunque si trovino.
Agli operatori di rete sono richieste connessioni veloci, con un’alta qualità e fluidità dei contenuti (51,6%), connessioni affidabili, senza incorrere in interruzioni (41,7%), un servizio di assistenza rapido e facilmente accessibile in caso di guasti o di problemi amministrativi (31,1%).
Il 43,9% degli italiani pagherebbe qualcosa in più pur di avere la connessione con i requisiti indicati.
Secondo i risultati del report, la maggioranza è favorevole al 5G. In un periodo in cui l’irrazionale circonda di fake news persino i vaccini, il 5G ad oggi beneficia di un ampio consenso sociale. Il 57,1% degli italiani (il 68,4% dei giovani, il 62,5% dei laureati) è favorevole a rendere la nuova tecnologia operativa ovunque, il 14,9% è invece contrario, convinto che faccia male alla salute, mentre il 28,0% è incerto. Il desiderio di non ritrovarsi con connessioni inadeguate spinge verso il consenso, mentre non decollano le tesi complottiste che associano alle reti di quinta generazione possibili rischi per la salute.
Lo studio del Censis tocca anche il rapporto dei cittadini con le pubbliche amministrazioni digitali. Il 46,3% è cauto, convinto che per ora abbia generato solo miglioramenti poco rilevanti. Il 32,7% è entusiasta, perché ritiene che abbia profondamente migliorato la Pa e lo farà ancora di più in futuro. Il 21% è scettico, in quanto non vede benefici nell’immediato e ritiene che non ce ne saranno in futuro. Il 50,5% degli italiani dichiara comunque di utilizzare personalmente i servizi online delle amministrazioni pubbliche quando sono disponibili. Giorgio De Rita, segretario generale del Censis, ha detto nel corso della presentazione del report: “Sulla Pa emerge in maniera molto chiara quello che è il ruolo che gli italiani affidano alla pubbliche amministrazioni; oltre il 90% degli italiani dice che bisogna fare di più, bisogna accelerare, c’è una spinta sociale verso il sistema amministrativo affinchè metta mano a una reale accelerazione. Tanto è stato fatto, ma gli italiani si aspettano una decisa accelerazione che non c’è, un salto di qualità che non si vede”.