Anche nell’anno della pandemia il private banking ha messo a segno una crescita del 5,1%, recuperando velocemente il profondo effetto negativo generato dalle prime fasi della crisi. La nuova raccolta netta è rimasta positiva in tutti i trimestri del 2020 (totale annuo +4,1%), raggiungendo il massimo storico di circa 36 miliardi di euro e masse a 932 mld. La previsione per quest’anno è di un’ulteriore crescita del 5% a 978 miliardi di masse in gestione.

«I dati raccolti confermano il ruolo sempre più strategico nel sistema paese dell’industria del private banking e la nostra capacità di trasformare la liquidità in investimenti, di attutire gli effetti dell’emotività sui mercati durante le fasi di incertezza e di accelerare la crescita dei portafogli, sapendo intercettare al meglio le esigenze delle famiglie servite», ha commentato Paolo Langé, presidente di Aipb, l’associazione italiana del settore. «L’industria ha saputo fornire risposte immediate e dare valore, facendo crescere la ricchezza finanziaria dei propri clienti a una velocità doppia. Il mercato continua a mantenere un trend di sviluppo positivo anche oltre le nostre previsioni».

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