di Anna Messia
Ieri a Piazza Affari il titolo Cattolica Assicurazioni è salito per il terzo giorno consecutivo chiudendo a 7,16 euro, 41 centesimi più del prezzo di 6,75 euro dell’opa annunciata dalle Generali lunedì scorso. È il segno che il mercato continua a scommettere su un rilancio da parte del Leone, che della compagnia di Verona detiene già il 23,6% dopo aver sottoscritto a maggio dello scorso anno la prima tranche di 300 milioni dell’aumento di capitale. Obiettivo dell’opa è arrivare al delisting e Generali punta a raggiungere il 66,6% del capitale di Cattolica, ma potrebbe decide di accontentarsi anche del 50% più un’azione. Oltre al suo 23,6% il gruppo guidato da Philippe Donnet, secondo gli accordi, può fare affidamento sulla consegna delle azioni proprie oggi in mano a Cattolica che non servono ai piani azionari di dipendenti e manager. Si tratta di un altro 10% circa, considerando che in pancia alla compagnia di Verona ci sono i titoli rivenienti dal recesso in seguito alla trasformazione della società in spa. In pratica, Generali a questi prezzi ha già in mano il 33% di Cattolica, ma il mercato continua a puntare su un rilancio. Intanto ieri il cda di Verona si è di nuovo riunito per la nomina degli advisor. La scelta dovrebbe ricadere su Goldman Sachs e Kpmg per gli aspetti finanziari e sullo lo studio Chiomenti per quelli legali. Da segnalare infine che Fitch ha confermato il rating BBB+ per Generali con prospettive stabili malgrado l’operazione ai prezzi attuali preveda un esborso massimo di 1,17 miliardi . (riproduzione riservata)
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