Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Domani entrerà in vigore il nuovo limite per i pagamenti in contanti, abbassato a 2 mila euro. Dal 1991, quando fu introdotta la prima limitazione (a 20 milioni di lire), il tetto ha subito un sali-scendi. Nella prima legge organica antiriciclaggio fu introdotto a carico delle banche anche l’onere di registrare le transazioni superiori al limite nonché di segnalare le operazioni anomale o sospette. La normativa nel tempo ha subito significative evoluzioni, soprattutto in sede europea. La fissazione di un limite è stata ritenuta da alcuni esperti una misura che concorre all’azione di contrasto del riciclaggio, dell’evasione, dei reati societari, finanche dei reati di mafia, tutti spesso alla base del riciclaggio. Altri invece si sono detti scettici. Un autorevole magistrato ha stimato inoltre in 100 miliardi di euro il contante che non emergerebbe, prevalentemente conservato – si suppone – in cassette di sicurezza in Italia o all’estero. Di qui l’opportunità, secondo una proposta, di una nuova edizione della voluntary disclosure per l’emersione del contante detenuto in forma anonima, ma anche dei capitali sommersi: un’operazione tuttavia che mutuerebbe molto dal condono con impatti – molti – negativi e altri impatti – assai pochi – positivi di ogni sanatoria, soprattutto di quelle che si ripetono.
Il prossimo appuntamento è fissato per il 31 luglio. Procede a tappe serrate la trasformazione di Cattolica in società per azioni, preludio all’ingresso di Generali nel capitale con il 24,4%. Ieri il titolo di Verona ha avuto un nuovo rimbalzo (+7,93% a 5,31 euro). La riunione del cda, proseguita fino a tarda sera, ha fissato l’assemblea che dovrà votare la storica trasformazione della compagnia presieduta da Paolo Bedoni da cooperativa a spa, cambio di pelle che sarà effettivo da inizio aprile 2021. L’appuntamento è per il 31 luglio (30 in prima) quando è anche probabile che il direttore generale, Carlo Ferraresi, che detiene già oggi le deleghe operative, entri in consiglio di amministrazione e assuma poi il ruolo, a tutti gli effetti, di amministratore delegato. Una poltrona lasciata libera dell’ex ceo, Alberto Minali. Il manager era uscito in rottura lo scorso ottobre (accusato tra l’altro di tramare per la trasformazione in spa) ma era rimasto in cda fino alle dimissioni di fine maggio scorso (seguite da una richiesta di danni per 9,6 milioni.
Zurich Italia ha siglato un accordo integrativo per supportare la redditività dei suoi circa 900 agenti in una fase critica per il Paese. L’accordo mira a valorizzare le competenze consulenziali della rete investendo anche in digitalizzazione per clienti e agenti. L’intesa, raggiunta in meno di due mesi, è stata resa possibile dalla volontà di sostenere la ripartenza «e costituisce la base per rafforzare ulteriormente il ruolo dell’agente attraverso interventi concreti e supporti economici da parte della compagnia», hanno fatto sapere da Zurich
Una famiglia su sei ha subito un impatto molto pesante sul reddito a causa della crisi economica innescata dal covid con le aspettative che anche per l’anno prossimo sono molto negative, mentre l’emergenza sanitaria ha provocato ripercussioni significative sul 78,6% delle imprese. L’impatto è molto o estremamente grave per il 43% delle imprese con una su sei (il 17,4%) che considera a rischio la propria sopravvivenza. Questi i risultati di uno studio effettuato da Innovation Team, società di ricerca del gruppo Cerved, che verranno presentati questa mattina nel corso dell’assemblea dell’Aiba, associazione italiana dei broker di assicurazione presieduta da Luca Franzi de Luca.
Doppio colpo di spugna sulle responsabilità dei soggetti pubblici: sulla colpa dell’amministratore e dipendente pubblico che non è rimasto inerte (per le «azioni» la responsabilità erariale scatterà solo in caso di dolo); sulle violazioni di legge che lasciano discrezionalità amministrativa (non sarà contestabile l’abuso di ufficio). È quanto prevede la bozza del decreto legge «semplificazioni» attualmente allo studio.
- Arriva il “Libera Italia” Autocertificazioni compilate sul cellulare e appalti senza gara
Un anno senza “lacci e lacciuoli” per gli appalti. Accelerazione dei tempi per ottenere il certificato antimafia. Intervento in materia penale per contrastare la cosiddetta “burocrazia difensiva” ridimensionando la disciplina del danno erariale e dell’abuso di ufficio. Digitalizzazione “forzata” del dialogo tra pubblica amministrazione e cittadini, a colpi di posta elettronica certificata (Pec) e codice Spid. Sono questi i punti di forza del decreto sul quale scommette il premier Conte per rilanciare il Paese piegato dagli effetti dell’epidemia. La bozza, che dovrebbe arrivare giovedì in Consiglio dei ministri e che è ancora esposta a modifiche, è composta di 48 articoli. Appalti più veloci e senza gara Due sole modalità, valide per un anno fino al luglio del 2021, invece delle cinque soglie attualmente esistenti per gli appalti. Sotto i 150 mila euro non ci sarà la gara e si procederà con l’affi-damento diretto (fino ad oggi la soglia esente era 40 mila euro). Sopra questa cifra sarà adottata la procedura negoziata.
- Bluebell preme Mediobanca “Distribuisca a tutti i soci il 13% di azioni Generali”
Dopo la battaglia su Ansaldo Sts al fianco del fondo Elliott, vinta, e quella contro gli ex amministratori di Mps Alessandro Profumo e Fabrizio Viola, persa, ora la Bluebell, la società di gestione basata a Londra dei due partner italiani Giuseppe Bivona e Marco Taricco, con Francesco Trapani (ex ad di Bulgari) chairman, ha inquadrato un nuovo obbiettivo: Mediobanca. Da circa un anno la merchant bank ha registrato l’ingresso di un nuovo socio forte, la Delfin di Leonardo Del Vecchio, che dopo aver rastrellato in Borsa il 9% del capitale ha da poco chiesto alla Bce l’autorizzazione a salire fino al 20%. Autorizzazione che dovrebbe arrivare entro l’estate e comunque prima della prossima assemblea di ottobre. Probabilmente annusando aria di battaglia, Bluebell ha inviato una lettera al presidente di Mediobanca elencando una serie di inefficienze che, a suo modo di vedere, dovrebbero essere corrette. La critica più incisiva è quella che riguarda il gruppo assicurativo Generali, di cui Mediobanca possiede il 13%, assorbendo troppo capitale (40% del Cet 1) e contribuendo in gran parte (39%) all’utile complessivo di Mediobanca. Per questo, nelle sue conclusioni, Bluebell chiede ai vertici di Piazzetta Cuccia di «distribuire agli azionisti il capitale in eccesso nella forma di un dividendo straordinario, pagato dalle riserve, come combinazione di attribuzione gratuita di azioni Generali e attribuzione gratuita di warrant su azioni Generali, cioé diritti che danno agli azionisti la facoltà di acquistare azioni Generali».
- Appalti veloci per i cantieri, limiti all’abuso d’ufficio E spunta un condono edilizio
Per velocizzare le prime fasi, quelle dell’appalto, il governo propone che, fino al 31 dicembre 2021, si proceda senza gara ma con l’affidamento diretto per le opere fino a 150 mila euro e con la trattativa diretta con almeno 5 operatori per quelle di importo superiore, riservando la gara vera e propria solo a quelle sopra i 5 milioni, ma prevedendo la possibilità di derogare con procedure a trattativa ristretta anche per le opere di rilevanza nazionale individuate con decreto della presidenza del Consiglio. Per l’attuazione delle stesse non verranno nominati commissari ad hoc (previsti solo per particolari opere di elevata complessità), ma le amministrazioni competenti potranno esercitare poteri straordinari in deroga a ogni disposizione di legge salvo le norme penali. Vengono inoltre semplificate le procedure di certificazione antimafia, prevedendo l’incrocio delle informazioni già presenti nelle banche dati della pubblica amministrazione.
- Cattolica, un mese per la spa Soci coop in subbuglio
L’assemblea per la trasformazione di Cattolica in società per azioni è stata convocata per il prossimo 30 luglio, 31 in seconda convocazione. Lo ha stabilito il cda della compagnia riunito ieri chiamato anche a dare il proprio via libera al progetto di abbandono della forma cooperativa. Tra trenta giorni dunque si terrà l’assise chiave che definirà il destino della compagnia assicurativa. Nei giorni immeditamente precedenti, almeno per il momento, si chiuderà anche l’ultima finestra utile, il 28 luglio, per consegnare le azioni Ubi, di cui il gruppo assicurativo detiene l’1% vincolato nel patto Car, all’Ops di Intesa Sanpaolo.
- Il welfare aziendale al test della crisi Covid 19
L’emergenza sanitaria ha chiamato a dura prova il sistema del welfare aziendale. Durante il lockdown molte imprese sono intervenute con forme di flessibilità e sostegno al reddito, introducendo o potenziando lo smart working o integrando gli ammortizzatori sociali. Si sono sperimentate varie forme di solidarietà, come la riduzione temporanea del salario dei dirigenti o le ferie solidali. La prontezza d’intervento dei datori di lavoro conferma che il welfare aziendale, incluso quello realizzato attraverso piani di flexible benefit, può giocare un ruolo importante per ammortizzare gli effetti economici e psicologici della crisi.
- In corsia un sinistro ogni 10 giorni, chirurgia al top
Un “incidente” ogni dieci giorni, pari a circa 35 in un anno per struttura sanitaria pubblica, con una concentrazione delle denunce per danni in Ortopedia, Chirurgia generale e Pronto soccorso. E i due talloni d’Achille, a guardare i risarcimenti stellari, degli errori da parto e delle infezioni ospedaliere. Questo il ritratto tracciato dal Rapporto «Medmal» di Marsh Italia, il broker assicurativo, la cui XI edizione sarà presentata il 2 luglio in un webinar in collaborazione con Il Sole-24Ore Radiocor e Sanità24. L’indagine si concentra su 13.500 sinistri relativi a 66 strutture pubbliche di 12 Regioni – tra ospedali di I livello, aziende polispecialistiche e universitarie e ospedali specializzati – per un totale di 40.521 posti letto, circa 28mila medici, 69mila infermieri e 1,4 milioni di ricoveri. E quest’anno è tutta focalizzata sui danni ai pazienti (esclusi terzi e visitatori). Sotto la lente è ancora il periodo pre Covid e cioè i sinistri denunciati tra 2004 e 2018, che potranno servire da utile bussola in vista del potenziale emergere del contenzioso da coronavirus che già alcune strutture stanno sperimentando.
- Il rischio è la medicina difensiva
Tra gli effetti indiretti che, sul piano giuridico, il Covid-19 rischia di lasciare in eredità vi è il pericolo di potenziare le incertezze che da sempre accompagnano un settore assai problematico deila responsabilità colposa, quello legato all’attività sanitaria. Le notizie di indagini avviate in molte zone d’Italia alla ricerca di eventuali responsabilità penali per eventi avversi legati alla pandemia mettono in luce una nuova emergenza nell’emergenza: evitare che medici e operatori sanitari, che per mesi hanno combattuto in prima linea e in condizioni talvolta estreme contro il virus, finiscano al centro di una caccia alle streghe, travolti da un’ondata di denunce e di inchieste giudiziarie miranti a trovare colpevoli, diversi dal virus, per i decessi avvenuti durante gli ultimi mesi.
- Generali interessata all’acquisizione dell’Asset Manager USA Brightsphere