Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali


logoitalia oggi7

Superata la fase critica dell’emergenza epidemiologica, sono maturi i tempi per tentare di rispondere alla domanda: quanto è elevato il rischio, per Strutture e Operatori sanitari, di restare soccombenti di azioni risarcitorie proposte da pazienti danneggiati o dai congiunti di un paziente deceduto? La risposta, anticipiamo subito, è: poco elevato. Approfondiamo tale riflessione sulla base delle peculiarità applicative evocate dalla drammatica esperienza vissuta, in tema di responsabilità civile sanitaria.
I presupposti di un istituto giuridico, beninteso, non mutano perché ci si trova in una situazione di emergenza: colpa, danno e nesso causale sono sempre stati i requisiti della responsabilità professionale, ieri come oggi. A cambiare è l’ambito nel quale devono essere collocati.

 

Spetta anche al sindaco della srl risarcire la curatela della srl fallita perché non ha impedito agli amministratori di distrarre i fondi dalle casse della società invece di pagare le imposte. Troppo «eclatanti» le violazioni degli organi di gestione per non essere rilevate dal collegio dei controllori, specialmente quando dai bilanci approvati emerge che la società finita in default si accollava debiti di altre compagini del gruppo. E per il presidente del collegio la condotta risulta ancora «più riprovevole» quando è il commercialista di fiducia dell’impresa: si trova dunque in conflitto d’interessi con la carica formale di capo dei verificatori. È quanto emerge dall’ordinanza 11884/20, pubblicata dalla prima sezione civile della Cassazione. Viene invece confermata la sentenza d’appello che riconosce l’imperizia del sindaco assicurato nella valutazione delle immobilizzazioni della società ex articolo 2426 c.c. La responsabilità colposa del professionista non basta: deve escludersi che il professionista fosse consapevole del suo errore e delle possibili conseguenze pregiudizievoli per i terzi al momento in cui firmò la polizza assicurativa. La transazione sottoscritta dal sindaco all’esito del giudizio intentato dalla curatela integra la responsabilità civile nei confronti del fallimento al di là della clausola di stile secondo cui essa «non costituisce riconoscimento alcuno delle avversarie pretese». E tuttavia è sufficiente a fondare la richiesta d’indennizzo dell’assicurato.
Sono molti gli italiani che stanno ricominciando a chiedere un mutuo per comprare casa dopo il periodo di lockdown, anche perché i tassi di interesse rimangono estremamente bassi in questo momento. Le banche si stanno mostrando aperte nella concessione del credito, anche adeguando la propria offerta. D’altro canto, non sono poche le famiglie che fanno fatica a pagare le rate di mutui già chiesti, a causa del peggioramento della situazione economica e lavorativa che ha colpito molti come conseguenza dell’emergenza sanitaria.
La richiesta di mutui dopo il lockdown. Dopo i mesi di lockdown, da maggio la richiesta dei mutui è ripartita a grande velocità: secondo uno studio realizzato dai comparatori Facile.it e Mutui.it (su un campione di oltre 77 mila domande di finanziamento), a fronte dell’aumento della domanda, le banche sembrano aver adottato una politica di apertura nella concessione del credito alle famiglie: l’importo medio erogato dagli istituti di credito tra il primo maggio e il 15 giugno è cresciuto del 9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, raggiungendo 134.315 euro.
Nel caso in cui un legale sottragga somme a un cliente dovrà essere sempre ritenuto responsabile. Lo afferma la Corte di cassazione con la sentenza 25392/2019. Il caso di specie trae origine dalla richiesta del sequestro della somma di euro 500 mila a carico di un legale da parte di una banca. Il competente consiglio dell’ordine acquisita la notizia della contestazione a carico del legale dava corso a un procedimento disciplinare nei suoi confronti. Il procedimento si concludeva con l’irrogazione di una sanzione disciplinare. Il legale pertanto ricorreva in prima istanza al consiglio nazionale forense, ed in seguito alle sezioni unite della corte suprema di cassazione.
La difesa si fondava essenzialmente sulla mancanza di fondamento della richiesta di sequestro proposta dalla banca, osservava infatti il legale come l’istituto di credito non avesse alcun titolo per richiederne la restituzione dato il pregresso compimento di attività professionale a favore dell’istituto di credito. Il procedimento dopo avere compiuto il proprio corso veniva deciso con la sentenza qui in commento.

aflogo_mini

 

Le autorità finanziarie hanno chiesto a banche e compagnie di assicurazione, temendo il collasso patrimoniale, di congelare la remunerazione degli azionisti. E anche parecchie aziende industriali hanno scelto di mettere fieno in cascina. Lo stesso copione era pronto ad andare in scena a livello globale, con una pioggia d’oro superiore agli 1,4 trilioni incassati l’anno precedente. Lo tsunami del coronavirus ha fatto saltare tutto: le banche centrali e le autorità finanziarie mondiali, temendo un collasso della solidità patrimoniale di banche e assicurazioni, hanno chiesto ai due settori di congelare il pagamento al soci.
La view del sesto gruppo creditizio italiano passa attraverso la difesa dei margini e nuovi servizi. Espansione in Lombardia e nelle assicurazioni. “Come banche dobbiamo mantenere una doppia prospettiva una sul breve termine, con la priorità dl garantire la liquidità alle aziende colpite dalla crisi: una sul medio, con la capacità di accompagnare i clienti nel percorso di ripresa». E’ la view di Alessandro Vandelli amministratore delegato dl Bper Banca (capofila del sesto gruppo creditizio italiano per totale degli attivi, presente in tutta la Penisola con oltre 1.300 filiali e poco meno di 14 mila dipendenti). In merito alla situazione che stiamo vivendo: «Se ci limitassimo a guardare i bilanci del 2019 non avremmo una fotografia realistica dello stato di salute delle aziende, cosi come se ci concentrassimo solo sul numeri conseguenti allo scoppio della pandemla. Conoscere a fondo la struttura dell’impresa e le persone che la guidano è fondamentale per accompagnarle la nel percorso di crescita».
Il Covid 19 fa paura non solo ai comuni cittadini ma anche ai manager delle aziende italiane. Li attanaglia infatti il dubbio di non essere all’altezza della gestione di una situazione così difficile e complessa. È questo quanto emerge da un’indagine condotta dalla società di consulenza strategica Lenovys che ha sottoposto un questionario online di 80 domande a 500 imprenditori e manager rappresentativi di aziende di ogni dimensione. Il dato più significativo è quello che vede ben l’87% degli intervistati giudicare “le proprie capacità di leadership e manageriali non all’altezza nella gestione e motivazione dei collaboratori”.

La questione Autostrade va risolta subito». Pare l’abbiano detto sia il presidente Giuseppe Conte, sia il capo del Pd, Nicola Zingaretti. Chiedersi di quale questione Autostrade si stia parlando non è irrilevante. C’è una vicenda tragica, scolpita nella nostra memoria. Il crollo del ponte Morandi il 14 agosto 2018 causò la morte di 43 persone. Le indagini per accertare le responsabilità sono ancora in corso. La società Autostrade rispose con scarsa empatia, per usare un eufemismo, alla tragedia di Genova, mettendo poi sul piatto 50 milioni per i familiari delle vittime.
Conoscevamo lo Stato «guardiano notturno», lo Stato gestore delle infrastrutture, lo Stato imprenditore, lo Stato regolatore. Stiamo sperimentando ora lo Stato assicuratore, che soccorre le persone e le imprese colpite dalla clausura. Finora lo Stato assicuratore si era limitato a intervenire a favore di chi era stato colpito da calamità naturali, quindi da eventi limitati nello spazio e prodotti da terremoti o altri eventi naturali. Ora i risarcimenti riguardano danni prodotti dalla stessa azione statale, sia pure nell’interesse della salute pubblica. Questa assunzione di una nuova responsabilità da parte dello Stato lo fa ritornare al centro della scena, dà ad esso un ruolo imponente, produrrebbe secondo al-cuni addirittura un mutamento del capitalismo. Inoltre, più Stato significa anche più Europa. Assicurare risarcimenti così ingenti richiede sia allentamenti delle nonne europee, sia aiuti indiretti e diretti dell’Unione europea, la prima decisione che questa ha dovuto vento finanziario statale finisca per accollare alla mano pubblica la proprietà e la gestione di imprese.
Nonostante la pandemia da Covid 19 che ha messo in ginocchio la nostra economia avvinta ad un rapporto debito pubblico Pil su periore al 153%, l’attuale classe politica continua a promettere una riduzione delle tasse ma non per tutti; solo per quelli con redditi modesti e che secondo loro sono tartassati dal Fisco, dimostrando così più interesse per la cattura del consenso elettorale che non per il benessere del Paese. La realtà però è diversa dalla «narrazione» politica. In Italia quelli che dichiarano un reddito annuo di 100 mila euro e più sono in tutto circa 501 mila e rappresentano appena l’1,22% degli oltre 60 milioni di abitanti e dei circa 443 milioni di dichiaranti.
  • Cattolica, il Leone mangia e salva
L’operazione Verona rafforza Generali nel controllo del territorio e taglia la strada ai concorrenti esteri sul mercato domestico. Accolte le indicazioni dell’Authority. Al momento, con il primo step dell’operazione Trieste rileva 3,5 mln di clienti a meno di 100 euro l’uno.
  • Per non scottarsi protezione alta
Un’azienda su sei si ritiene a rischio sopravvivenza, ma l’investimento in polizze può calare per la scarsa liquidità. Soluzione: prodotti nuovi. La ricerca Cerved-Aiba
  • Riscatto laurea agevolato, i conti in tasca
Trasformare in contributi gli anni di studio, pagando poco più di 5mila euro l’anno e anticipare così la pensione, è un’idea che tenta moltissimi dipendenti. Ma attenzione, in alcuni casi non conviene. E con il passaggio al metodo contributivo il risparmio attuale viene rapidamente vanificato. Ecco caso per caso come funziona

  • Rc più cara per 2 milioni di moto E aumenta il rischio evasione