Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Non solo la maxi iniezione da 500 milioni chiesta a Cattolica. L’Ivass, l’istituto di controllo delle assicurazioni, ha chiesto manovre di rafforzamento a tutte le compagnie indebolite dalla crisi che hanno toccato un Solvency II inferiore al 130%. Nell’elenco ci sarebbe per esempio la trentina Itas, ma non solo. Complessivamente il sistema resta però solido, come evidenziato ieri dal presidente dell’istituto e direttore generale della Banca d’Italia, Daniele Franco, durante la relazione annuale dell’Ivass: il 2019 era stato un anno molto positivo per la raccolta (240 miliardi, +4%), con un roe record (12% quasi il doppio del 2018) e un Solvency II che a dicembre scorso era del 240%, 2,4 volte superiore al minimo. Poi sono arrivati il Covid e il lockdown e a marzo il Solvency II medio era sceso al 215%. Un valore che aveva ancora a fine maggio.
Il Parlamento Ue ieri ha bocciato ieri nella sessione plenaria l’emendamento di Verdi e Gue (Sinistra) che prevedeva una sospensione di dividendi, bonus e cedole sui titoli AT1 per tutto il 2021, nell’ambito della revisione del regolamento sui requisiti di capitale (Crr) per considerare l’impatto del Covid sul settore. Nel testo è previsto un rapporto entro fine anno della Commissione Ue per verificare che le banche abbiano seguito le raccomandazioni delle autorità sui dividendi (di fatto è quanto sta già avvenendo). In questo caso non saranno necessari passaggi ulteriori come un divieto dei legislatori. L’Esrb ha suggerito uno stop sui dividendi per tutto quest’anno.
Le pmi italiane hanno pagato il conto più salato della crisi da coronavirus. È quanto emerge dal Bollettino economico della Bce, all’interno del quale gli esperti dell’istituto di Francoforte, hanno spiegato come la contrazione del fatturato sia stata «più brusca» in Italia rispetto ad altri Paesi dell’Eurozona. In generale, le pmi dell’area euro hanno segnato una contrazione del fatturato per la prima volta dall’inizio del 2014. La variazione complessiva delle imprese dell’area euro è stata del -2%, segnalando quindi un deterioramento diffuso, nonostante alcune differenze tra Paesi.
Un mercato dimostratosi resiliente ma che potrà lasciarsi alle spalle l’emergenza Covid solo con l’apporto dei nuovi Pir. È questo il parere degli addetti ai lavori intervenuti ieri alla seconda edizione di MF Aim Day, l’evento organizzato da MF-Milano Finanza e ClassCnbc per fornire a economisti, intermediari, capi d’azienda e gestori di fondi un’occasione di confronto sul mercato alternativo del capitale. Tra i più convinti del ruolo cruciale che gli strumenti contenuti nel decreto Rilancio potranno giocare per le pmi italiane è apparso soprattutto Luigi De Bellis, co-head ufficio studi di Equita Sim, che per i Piani individuali di risparmio alternativi stima un afflusso annuo di 2-3 miliardi di euro, per un potenziale di raccolta tra 10 e 15 miliardi in cinque anni «considerando che si tratta di una nuova sfida per il settore e che questi obiettivi non saranno facili da raggiungere».
Polizza tipo per la Rc auto e premi spacchettati per rendere trasparenti e confrontabili i costi delle coperture base e aggiuntive; l’offerta di contratto, inoltre, dovrà essere stilata dalle compagnie seguendo il formato di un modello elettronico. Fa un passo in avanti verso questi traguardi il regolamento del Mise, Ministero dello sviluppo economico n. 54 dell’11 marzo 2020, n. 54, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 152 del 17 giugno 2020. Il regolamento attua alcune previsioni risalenti al decreto legge 179 del 2012, che ha, per l’appunto, delineato un contratto base dell’assicurazione «auto». Peraltro, l’iter (già durato otto anni) è ancora lungo, e non è nemmeno facile individuare la data in cui tutto quanto sarà effettivamente operativo per il consumatore: il regolamento in esame, si legge all’articolo dello stesso, sarà efficace dal 17 agosto 2020, ma, continua, l’articolo 4, non prima della data che sarà prevista da un decreto Mise relativo al modello elettronico di preventivo. Nell’attesa che si giunga al traguardo, vediamo i punti più rilevanti del provvedimento
- L’Authority: le compagnie restituiscano i premi rc auto
Il 50% in meno degli incidenti stradali: è l’effetto del blocco delle attività economiche per il lockdown. A guadagnarci sono state le compagnie assicurative, che hanno risparmiato in media 36-41 euro per polizza. Ora — sottolinea il presidente dell’Ivass, Daniele Franco (che è direttore generale di Banca d’Italia), «se i dati confermeranno la riduzione dei sinistri e, quindi, dei costi per le imprese, ci attendiamo che le misure di ristoro agli assicurati si estendano». Alcune lo fanno già, come Unipol, Allianz, Cattolica, Generali, anche come elemento di marketing. Dalla relazione 2019 dell’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni emerge che nel 2019 è continuata la tendenza alla diminuzione dei prezzi della Rc auto: -2,7% a 404 euro (a dicembre 2019, da 414 euro del 2018); negli ultimi sei anni la flessione complessiva è di circa il 22% e, nel confronto internazionale, il divario è passato da oltre 200 a 90 euro. «Tuttavia in diverse aree del Paese l’offerta continua a registrare prezzi elevati, soprattutto per i contraenti più giovani». I sinistri sono il 6,4% delle polizze, con un costo medio pari a 4.186 euro. Per le moto il premio medio Rc è 271 euro (+2% sul 2018). I sinistri sono il 3,5% delle polizze, con un costo medio di 6.302 euro.
- Livorno, frodi alle assicurazioni. Indagato il cantante Nigiotti
Nella bufera giudiziaria sono finiti diciotto professionisti: medici, avvocati, informatici. Due sono in carcere, tre agli arresti domiciliari e cinque sono stati raggiunti da provvedimenti d’interdizione dall’esercizio della professione. Sono accusati a vario titolo di «associazione per delinquere finalizzata alla corruzione» e di «fraudolento danneggiamento dei beni assicurati e mutilazione fraudolenta della propria persona». In altre parole, secondo i carabinieri e la Procura di Livorno, la presunta banda avrebbe falsificato documentazioni sanitarie di incidenti stradali per far ottenere ai propri clienti risarcimenti sovrastimati da parte delle compagnie assicurative per un valore di 650 mila euro. Altre 71 persone sono state indagate perché avrebbero consentito l’alterazione dei loro referti medici. Tra queste c’è anche un nome celebre dello canzone italiana: il cantautore Enrico Nigiotti, 33 anni, livornese, partecipazioni con successo a X-Factor e al Festival di Sanremo e autore di brani, come «Nonno Hollywood» entrati nella hit-parade. Nigiotti non ha nessun provvedimento cautelare ed è solo inquisito. Su di lui il sospetto di aver accettato di falsificare o alterare in concorso con altre persone la documentazione sanitaria di un incidente stradale facendo pagare all’assicurazione un risarcimento di circa 12 mila euro. L’operazione, denominata «Triade Sicura», è scattata dopo indagini della compagnia dei carabinieri di Livorno al comando del maggiore Guglielmo Palazzetti. Nella casa del medico legale arrestato i carabinieri hanno sequestrato dipinti di grande valore firmati da Guttuso, Schifano, Carrà, De Pisis e Fattori.
- Concessionari d’auto: nello scenario migliore chiude uno su cinque
- Covid: tre quarti dei gruppi CAC hanno ridotto o annullato i loro dividendi
Chiamati a rinunciare ai dividendi e ad una remunerazione moderata in cambio dell’utilizzo degli aiuti di Stato, le imprese del CAC 40 hanno optato per strategie differenziate.
Tre quarti hanno annullato (35%) o ridotto (40%) i dividendi previsti all’inizio dell’anno, mentre il 17% li ha mantenuti e alcuni hanno deciso di ridurli anche se non avevano bisogno del sostegno dello Stato. Axa ha resistito alle richieste delle Authority e ha detto che potrebbe anche pagare un supplemento di dividendo agli azionisti entro la fine del
l’anno.
- Gli assicuratori sanitari in allerta per la minaccia della disoccupazione
La minaccia si conferma agli assicuratori, man mano che si moltiplicano gli annunci di massicci tagli di posti di lavoro. I fornitori di assistenza sanitaria supplementare
e contratti pensionistici prevedono che la crisi economica dovuta a
al coronavirus stia facendo aumentare le spese relative alla copertura dei dipendenti licenziati. Dal 2014 una persona licenziata può beneficiare di un’assicurazione malattia complementare gratuita sottoscritta dalla sua ex azienda.
Questa “portabilità” delle garanzie, che può durare fino ad un anno, vale anche per il piano di previdenziale dal 2015. Gli istituti di previdenza sono preoccupati perché
prevedono un calo dei contributi. La cassa integrazione riduce la base di contribuzione che essi percepiscono e si aspettano un forte aumento degli impagati.
- Assicuratori sotto pressione per gli imegni in petrolio e gas