Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Assicurazioni controllate speciali in tempo di Covid. Questa volta l’Ivass, l’istituto di controllo del settore, ha alzato la guardia sulla liquidità delle imprese. L’input è arrivato dall’Eiopa, l’autorità europea di settore, che ha chiesto alle autorità nazionali di monitorare il fenomeno e l’istituto presieduto dal direttore generale della Banca d’Italia, Daniele Franco, si è prontamente mosso chiedendo informazioni a un campione di imprese assicurative italiane che rappresentano una quota significativa di mercato.
Spunta la carta Stato al tavolo Delfin-Mediobanca-Generali. Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, in un incontro tenuto nei giorni scorsi tra il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Riccardo Fraccaro e il vice ministro allo Sviluppo Stefano Buffagni sarebbe stata valutata l’ipotesi di coinvolgere la Cassa Depositi e Prestiti, il braccio armato del Tesoro, ove necessario in chiave difensiva, a tutela delle assicurazioni triestine con l’acquisto di una piccola quota simbolica. Una decisione non è ancora stata presa ma si tratterebbe di un modo per rappresentare concretamente l’intenzione dell’esecutivo di non retrocedere davanti alla necessità di tutelare un gruppo considerato strategico per il risparmio del Paese, dopo averlo ricompreso sotto l’ombrello del golden power e aver acceso un faro anche su Mediobanca, sua controllante.
Confermati gli obiettivi industriali di Generali Italia al 2021. Lo ha assicurato il country manager e ceo Marco Sesana ieri nel corso della presentazione online della strategia Partner di Vita 2021 e della nuova offerta retail. «Gli obiettivi industriali che ci siamo dati al 2021 ritengo che possano essere confermati», ha detto Sesana, aggiungendo che «l’obiettivo di avere 2,5 milioni di clienti connessi, previsto dal piano, sarà raggiunto in anticipo e con Immagina Adesso, lo strumento che presentiamo oggi (ieri per chi legge, ndr) contribuiremo con altri 200 mila clienti almeno». Gli obiettivi del piano prevedevano in particolare l’aumento della soddisfazione clienti (+10 punti del Net Promoter Score), l’aumento della produttività della rete (+10-15%), la crescita del 65% dei premi Protection Vita e il ribilanciamento del portafoglio Danni con incremento della componente non Auto al 60%; premi della protezione persona +20% e appunto 2,5 milioni clienti connessi (ovvero una crescita del 65%). Traguardi che, secondo Sesana, restano tutti a portata di mano.
Emerge prudenza tra i grandi investitori di fronte al recupero in atto nei mercati azionari delle ultime sedute. «Il rally è avvenuto malgrado il deterioramento del contesto economico, a riprova della disconnessione tra performance di mercato e prospettive economiche», sottolinea nel suo Outlook di metà anno Allianz Global Investors. La domanda principale è per quanto tempo l’attuale ripresa si protrarrà. «Se da un lato il rimbalzo dei corsi azionari appare fragile, dall’altro riteniamo che potrebbe proseguire finché gli investitori si attenderanno progressi nelle prospettive di crescita in scia agli ingenti stimoli monetari e fiscali. In ogni caso il rialzo dei mercati azionari potrebbe poggiare su basi molto più solide in presenza di miglioramenti su uno di questi quattro gronti: nuovi progressi nella lotta al virus a livello globale, miglioramento dei dati economici, contenimento del rischio di contagio finanziario, valutazioni poco interessanti su alcuni mercati», spiega Allianz Global Investors.
  • Modefinance: sui nuovi Pir 4 miliardi in due anni
Lo stimolo innescato dal decreto Rilancio con i Pir alternativi, che nei prossimi due anni potrebbero raccogliere almeno 4 miliardi, impone un migliore screening delle pmi. Secondo Intermonte la raccolta sui Pir sarà di 1,2 miliardi nel 2021 e di 3 miliardi nel 2022, ma il meccanismo funzionerà solo se le sgr avranno a disposizione strumenti di analisi efficaci per valutare la solidità delle aziende da inserire in portafoglio. E così che Modefinance, società fintech specializzata in soluzioni AI per la valutare e gestire il rischio di credito, ha elaborato la piattaforma Raas per un’analisi massiva dei portafogli delle 6 milioni di pmi che potrebbero beneficiare dell’onda Pir ma che al contempo non sottostanno agli stessi obblighi di comunicazione finanziaria delle quotate. Una necessità soprattutto alla luce della pandemia. Tramite uno dei moduli della piattaforma Raas, For-St, Modefinance ha dimostrato, in un’analisi su un campione di 187 mila pmi (fatturato tra 2-50 milioni), come una contrazione ipotetica del 10% dei ricavi, causa lockdown, triplica le possibilità di default per il 65% delle imprese con rating intermedio (da B a BBB) pre-Covid: dallo 0,98% al 3,29%, collocandosi su un livello molto più elevato del 2,38% attuale di una pmi con rating CCC. Di fatto, il Covid trasforma società con merito di credito equilibrato in junk.
  • Iata: aerei in rosso per 84 mld nel 2020
La International Air Transport Association (Iata) ha previsto che il settore aereo globale subirà una perdita di 84 miliardi di dollari nel 2020 a causa del crollo del traffico e delle pressioni economiche innescate dalla pandemia. Le compagnie aeree hanno mostrato 11 anni di redditività prima che la pandemia di coronavirus portasse alla messa a terra di oltre la metà delle flotte aeree mondiali, sebbene molti vettori stiano cominciando a ripristinare i voli a seguito delle riaperture di molte economie. La Iata si aspetta una flessione del 29% nel traffico di passeggeri di quest’anno rispetto ai livelli del 2019, generando una perdita di 15 miliardi di dollari, nonostante preveda un incremento nel segmento del trasporto di merci. Il settore aereo ha generato un utile di circa 26 miliardi di dollari lo scorso anno, distribuito principalmente tra un numero esiguo di compagnie aeree. La Iata ha spiegato che i governi mondiali hanno iniettato finora 123 miliardi di dollari per fornire un sostegno alle società del settore, ma, sommati ad altre raccolte di fondi, questi aiuti lasceranno le aziende con un debito di 550 miliardi di dollari alla fine dell’anno.

  • Generali ripensa il modo di fare assicurazione. Al via la soluzione Immagina Adesso
Un nuovo modo di fare assicurazione, accelerando nella trasformazione digitale ed essendo più vicini ai clienti, più agili e più sostenibili. È ciò che sta facendo Generali Italia che ha presentato Immagina Adesso. Con la nuova soluzione Partner di Vita per le famiglie il cliente sceglie ciò che ha più valore per lui, costruisce insieme all’agente il suo portafoglio di protezione, prevenzione e assistenza in modalità smart, e lo aggiorna in base al percorso di vita. Immagina Adesso evolve con la vita delle persone: un unico contratto che permette di accedere a una piattaforma modulare e flessibile, con la possibilità di attivare le singole polizze solo se, e quando, necessario: casa, benessere, sicurezza online e nelle relazioni, animali. Questo significa specialisti a domicilio, casa sempre protetta e connessa, network sanitario, video consulto medico, network legale, tele-assistenza legale, sicurezza digitale di tutti i dispositivi della famiglia, consulenza veterinaria, collare connesso, con una libertà di combinare garanzie e servizi secondo il proprio budget di spesa. Con Immagina Adesso, la compagnia punta ad attivare 200 mila clienti all’anno.

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  • Intesa-Ubi, i dubbi Antitrust Ivass e Consob verso il sì
Ancora schermaglie sull’offerta pubblica di scambio lanciata da Intesa Sanpaolo su Ubi. Mentre l’Ivass, che vigila sulle assicurazioni, e la Consob preparano il loro nulla osta all’operazione da 4,86 miliardi annunciata il 17 febbraio, l’Antitrust ha terminato l’istruttoria preliminare, notificata alle parti e da cui risulta che l’Ops «non sia allo stato degli atti suscettibile di essere autorizzata », perché produrrebbe «la costituzione e/o il rafforzamento della posizione dominante» della (già) maggiore banca italiana. Il garante della concorrenza ha chiarito che le indiscrezioni filtrate sono «valutazioni preliminari», e «non è stata assunta alcuna decisione sulla compatibilità dell’operazione con le regole concorrenziali». Il processo autorizzativo Antitrust è lungo: il 18 giugno si terrà l’audizione finale con contraddittorio tra le parti, poi servirà almeno un mese perché il collegio presieduto da Roberto Rustichelli decida. Molto prima, e più lineari, sarebbero in arrivo gli altri due nulla osta: quello di Ivass, competente per i profili assicurativi che sta ultimando l’analisi e a giorni si dice firmerà la notifica senza rilievi; e quello di Consob, che lunedì avrebbe chiesto lievi integrazioni legate alla pandemia al prospetto d’offerta, ma sarebbe pronta ad autorizzare il documento verso fine settimana. Ma anche intascando i due sì, dopo quello netto della Bce venerdì, è arduo che la banca guidata da Carlo Messina riesca ad avviare l’offerta nei tempi stimati.

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  • Controlli saltati, interventi rinviati
Tra un po’ non si farà più il calcolo quotidiano dei contagiati e dei deceduti. Meglio così: vorrà dire che ci siamo liberati dal virus. Ma già adesso bisognerebbe diramare ogni sera un altro bollettino: quello delle persone il cui male non è stato diagnosticato e curato a causa dell’emergenza Covid. La presidente della Fondazione Aiom, Stefania Gori, calcola che in tre mesi si sono accumulate tra le 24 mila e le 30 mila mancate diagnosi di tumori maligni: in tempi normali se ne fanno mille al giorno. I controlli periodici saltati sono tra i 200 mila e i 300 mila. Circa 600 mila interventi chirurgici sono stati rinviati. Solo tra un anno o due ne conosceremo le conseguenze sulla vita delle persone. Secondo Americo Cicchetti, autore di uno studio per la Cattolica, sale operatorie e apparecchiature diagnostiche dovrebbero lavorare 24 ore al giorno per recuperare il gap ed evitare che le liste di attesa si trasformino in sentenze. C’è un’emergenza che comincia adesso. Ci pensi, chi sfoglia la margherita sul Mes, il prestito europeo per la sanità.
  • Intesa-Ubi, i dubbi dell’Antitrust
L’Antitrust frena sull’integrazione tra Intesa Sanpaolo e Ubi. Al termine dell’esame preliminare l’authority presieduta da Roberto Rustichelli ha trasmesso all’istituto guidato da Carlo Messina i rilievi emersi nel corso dell’analisi, spiegando di ritenere che l’Ops su Ubi «non sia allo stato degli atti suscettibile di essere autorizzata» in quanto idonea a «produrre la costituzione e/o il rafforzamento della posizione dominante» di Intesa «in numerosi mercati» senza che l’accordo per la cessione di un ramo d’azienda a Bper «possa essere preso in considerazione, quale intervento volto a risolvere le criticità concorrenziali». Si tratta di una valutazione preliminare, come ha chiarito la stessa Antitrust ieri in una nota emessa in risposta alle voci che in mattinata avevano riferito di una bocciatura dell’Ops, provocando uno scivolone dei titoli con Intesa che ha terminato la seduta in ribasso del 4,62% a 1,72 euro e Ubi del 5,04% a 2,87 euro. «Non è stata assunta alcuna decisione da parte dell’Autorità sulla compatibilità dell’operazione con le regole della concorrenza», si legge nella nota, in cui gli uffici di Rustichelli chiariscono che «è stata trasmessa alle imprese interessate la sola Comunicazione delle Risultanze Istruttorie, che rappresenta la valutazione preliminare degli uffici dell’Autorità in ordine alle possibili criticità concorrenziali dell’operazione di concentrazione».
  • Generali Italia: clienti connessi a quota 2,35 milioni
Per fronteggiare il Covid-19 e sostenere la ripartenza Generali Italia ha attivato un piano di azioni da oltre 110 milioni, 30 dei quali attraverso il Fondo internazionale ad hoc del gruppo, a favore di imprese, famiglie, istituzioni e comunità del nostro Paese. Lo ha detto ieri Marco Sesana, country manager e ceo, presentando la nuova piattaforma di garanzie «Immagina adesso» che, con un unico contratto modulare attivato in modo digitale, dà accesso a protezioni e servizi rivolti a casa, benessere, cyber-sicurezza e animali domestici. Sesana ha anche confermato i target industriali del piano al 2021, uno dei quali è già stato raggiunto: i clienti “connessi” sono 2,35 milioni con un aumento del 65% dal 2019. «La rete è sempre più online: il 100% delle agenzie sono abilitate e oltre il 62% delle polizze sono digitali». Così come lo è la nuova piattaforma che, partita in gennaio, viene ora lanciata con una campagna di comunicazione. «Il cliente in modo “full digital” sceglie ciò che ha valore per lui costruendo insieme all’agente la playlist personale di protezione, prevenzione e assistenza», ha spiegato. In base alle priorità è dunque possibile, all’interno di un unico contratto, selezionare più moduli di copertura: casa (comprese le garanzie catastrofali), salute, sicurezza online (violazione e furto d’identità e dei dati digitali) e infine la polizza “cucciolo”, che include le spese veterinarie.

Infortunio da coronavirus: datore non responsabile se applica i protocolli

Il tema della responsabilità per la sicurezza e la salute dei lavoratori nel contesto emergenziale Covid-19, che molto aveva preoccupato i datori di lavoro e suscitato non poche polemiche, ha trovato da ultimo una positiva “definizione” per mano del legislatore. Conia legge di conversione del decreto 40/2020 è stato infatti introdotto l’articolo bis rubricato «Obblighi dei datori di lavoro per la tutela contro il rischio di contagio da Covid-19» in base al quale «ai fini della tutela contro il rischio di contagio da Covid-19, i datori di lavoro pubblici e privati adempiono all’obbligo di cui all’articolo 2087 del codice civile mediante l’applicazione delle prescrizioni contenute nel Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del Covid-19 negli ambienti di lavoro, sottoscritto il 24 aprile 2020 tra il Govemo e le parti sodali, e successive modificazioni e integrazIoni, e negli altri protocolli e linee guida di cui all’articolo 1, comma 14, del decreto legge 16 maggio 2020, numero33, nonché mediante l’adozione e il mantenimento delle misure ivi previste.
  • Ubi-Intesa, scontro all’Antitrust L’ipotesi di cedere più sportelli

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  • Leomande progetta una IPO fino a 100 milioni di dollari
L’Insurtech per la casa Lemonade ha reso noti i piani per un’offerta pubblica iniziale del valore di 100 milioni di dollari.
La compagnia di assicurazioni di New York ha chiesto di utilizzare “LMND” come simbolo di spunta per la Borsa di New York, secondo il suo deposito normativo. Tra gli investitori di Lemonade vi sono il gruppo giapponese SoftBank, Allianz, il ramo venture capital di Google, General Catalyst, OurCrowd e Thrive Capital.