“Il nuovo mondo che avremo davanti a noi alla fine dell’emergenza richiederà alle istituzioni finanziarie di rispondere a nuove sfide, a nuovi paradigmi relativi alla protezione delle persone e alla gestione del risparmio”. Sono parole del presidente di Generali, Gabriele Galateri di Genola, intervenuto al “Trieste Eastern Europe Forum”, dedicato quest’anno al tema “Investment and Finance for the Post-Covid Recovery”, promosso dalla Federazione delle Banche, delle Assicurazioni e della Finanza (FeBAF) e dal Mib School of Management di Trieste.
Secondo Galateri per rispondere a queste necessità serve investire in due direzioni: nuove tecnologie digitali e sostenibilità. “Le tecnologie digitali e la cybersecurity stanno diventando sempre più una chiave di volta per garantire la protezione dei beni, delle attività produttive e delle persone, della loro privacy e dei loro risparmi. Dobbiamo anche continuare a investire nella sostenibilità, applicando e rafforzando i sistemi di governance a sostegno di un’impresa responsabile, che punta all’eccellenza in tutti i suoi processi, focalizzata sui grandi temi del nostro tempo, per contribuire a una società più giusta”.
Galateri ha concluso sottolineando che “mai come prima, oggi abbiamo una grande responsabilità nel saper plasmare il mondo per le generazioni future, mettendo la nostra attività al servizio dell’uomo e della sua qualità di vita”.
Rispondendo a una domanda, il presidente di Generali ha detto: “Siamo molto aperti alle partnership non soltanto con le società specializzate, non assicuratrici, in settori quali quello sanitario ma anche in partnership tra settore privato e settore pubblico. Crisi come quella del Coronavirus- non possono essere superata da soli. La cosa migliore è quella di costruire una sorta di “pandemic pool” in cui le compagnie assicuratrici partecipano con il settore pubblico per affrontare simili emergenze. In futuro le partnership a livello europeo saranno fondamentali”.
Il quadro complessivo tratteggiato dalla giornata pone l’accento su quattro aspetti fondamentali: maggiore integrazione in Europa, riforme, sostenibilità, innovazione. Sono queste le principali condizioni anti-coronavirus per il sistema produttivo e che possono rilanciare l’economia nei Balcani e nelle regioni del Sud-Est europeo. A questo processo, che richiederà adeguati investimenti e il mondo delle imprese italiane e della finanza può dare un grande contributo.
Come dimostrano i numeri dello studio sugli investimenti nell’Europa centro-orientale presentati al forum, la maggior parte di queste economie sono caratterizzate da settori bancari differenziati e in evoluzione, da un notevole e diffuso livello di sottoassicurazione e da mercati dei capitali ancora poco sviluppati. Tutti elementi che, combinati alla presenza di molte imprese italiane in loco, rafforzano le prospettive delle nostre banche, assicurazioni, fondi, imprese finanziarie che già operano in quelle aree o intendono farlo.