di Eva Palumbo (MF-DowJones)
Il dilagare dell’epidemia di Covid-19 ha determinato uno shock senza precedenti che sta investendo l’economia italiana, tanto che è attesa una marcata contrazione del prodotto interno lordo nel corso del 2020 (-8,3%) e una ripresa parziale l’anno prossimo (+4,6%). Lo stima l’Istat nelle prospettive per l’economia italiana nel 2020-2021, aggiungendo che nonostante la ripresa a fine 2021 i livelli dei principali aggregati del quadro macroeconomico risulterebbero inferiori a quelli del 2019. Alla base delle previsioni l’Istat ipotizza: l’ampiezza della caduta della produzione nel secondo trimestre, più marcata di quella del primo, e la velocità della ripresa dei ritmi produttivi nel terzo e nel quarto trimestre; l’assenza di una significativa ripresa dei contagi nella seconda parte dell’anno; l’efficacia delle misure di sostegno ai redditi e gli impegni di spesa previsti nei recenti decreti; infine il proseguimento di una politica monetaria accomodante che stabilizzi i mercati finanziari garantendo il normale funzionamento del sistema del credito. La ripresa delle attività di produzione e consumo è attesa sostenere un miglioramento del clima economico con un effetto positivo sul pil che, dopo una flessione ulteriore nel secondo trimestre, è previsto in aumento nella seconda metà dell’anno. Nel 2020 la caduta del pil sarà determinata prevalentemente dalla domanda interna al netto delle scorte (-7,2%) condizionata dalla caduta dei consumi delle famiglie e delle Isp (-8,7%) e dal crollo degli investimenti (-12,5%), a fronte di una crescita dell’1,6% della spesa delle amministrazioni pubbliche. (riproduzione riservata)
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