La pandemia di Covid-19 e in particolare le misure di restrizione conseguenti al lockdown hanno avuto un forte impatto anche sul settore assicurativo, sia sull’operatività delle compagnie e degli intermediari, che sul piano dell’assistenza ai clienti. Sul tema si esprime il dott. Umberto Guidoni, Direttore Business dell’ANIA che sarà tra i relatori del Seminario web di ASSINEWS “Covid-19 e Assicurazioni. La responsabilità del datore di lavoro per i danni da contagio e la tutela di chi si ammala“, in programma l’11 giugno 2020.
di Elio Marchetti
Quale impatto ha avuto la pandemia sull’operatività del mercato assicurativo?
Le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria Covid hanno comportato una drastica mutazione delle modalità operative delle imprese di assicurazione. Sin dall’inizio della pandemia, quasi tutto il settore assicurativo si è attivato per garantire ai propri dipendenti, alla rete distributiva e ai propri assicurati, il massimo supporto senza perdere di vista, allo stesso tempo, la continuità aziendale. Molte sono state anche le iniziative di beneficienza in favore del sistema economico e sanitario. La stessa ANIA ha donato due milioni di euro alla Protezione Civile per sostenerla in questo momento di particolare difficoltà.
È ovvio che gli assicuratori che avevano investito maggiori risorse nell’innovazione digitale sono stati più avvantaggiati riuscendo a mantenere con maggiore facilità il coordinamento con la propria rete distributiva e a garantire l’efficienza dei propri servizi alla clientela.
Le imprese hanno dovuto fare i conti con una redistribuzione del rischio nell’ambito dei diversi comparti assicurativi. A fronte di rami che hanno subito una riduzione della sinistrosità (l’rc auto ma anche altri comparti come, ad esempio, quello degli infortuni sportivi), ci sono state linee di business come quella della responsabilità datoriale o della rc professionale sanitaria nei quali quanto accaduto lascia presagire un possibile incremento delle denunce.
Nonostante ciò, fin da subito le imprese sono andate incontro alle mutate esigenze dei propri assicurati prevedendo piani di sospensione delle coperture, proroghe, dilazioni del pagamento dei premi o voucher in grado di fare recuperare a rinnovo eventuali frazioni di premio.
A livello operativo, le restrizioni alla libertà di circolazione imposte dalla pandemia hanno generato notevoli difficoltà nella gestione delle attività peritali. Anche rispetto a tale criticità, la risposta delle imprese è stata estremamente rapida. Nel ramo property, per esempio, si è cercato di supplire all’impossibilità di effettuare le perizie in loco ricorrendo all’utilizzo di video-perizie o di perizie documentali. In altri settori, come ad esempio quello agricolo, dove l’accertamento peritale è un atto indifferibile sono state predisposte delle linee guida associative volte a garantire lo svolgimento in sicurezza degli accertamenti peritali. Anche per i sinistri che hanno prodotto lesioni alla persona, le compagnie hanno operato, laddove possibile, con valutazioni per tabulas.
Si segnala, infine, che l’Associazione per facilitare la sottoscrizione dei contratti assicurativi ha sostenuto in sede di decreto rilancio una norma, poi approvata, che introduce modalità a distanza e quindi semplificate anche per la sottoscrizione dei contratti assicurativi, nonché per la consegna della relativa documentazione contrattuale, fatta salva la corretta informazione al cliente.
Una norma analoga era già stata prevista nel decreto Cura Italia per i contratti bancari. Anche se la disposizione ha carattere eccezionale e temporaneo, in quanto riferibile ai contratti, e alla relativa documentazione informativa, conclusi nel periodo intercorrente tra l’entrata in vigore del Decreto Rilancio (19 maggio 2020) ed il termine dello stato di emergenza, l’auspicio è che le buone pratiche acquisite durante l’evento pandemico possano continuare ad essere utilizzate anche una volta che l’emergenza sarà passata.
Quali soluzioni ha adottato l’ANIA per affrontare e superare l’inevitabile crisi provocata da questa inedita emergenza sanitaria?
ANIA, con il supporto delle proprie associate, ha monitorato la situazione sin dall’inizio dell’emergenza, in una duplice ottica: quella di consentire al settore di non avere crisi di liquidità in grado di minarne la sostenibilità economico finanziaria e quella di continuare a porre le esigenze dei clienti al centro delle politiche di business.
Molte imprese hanno ampliato le garanzie previste dai propri prodotti malattia (indennità di ricovero) in caso di autoisolamento a seguito di contagio da Covid-19. Altre hanno integrato la propria offerta con servizi di teleconsulto medico. In alcuni casi, agli assicurati, con una polizza commercio, hanno beneficiato di un’estensione gratuita della copertura anche per l’ipotesi di interruzione di attività determinata da pandemia (ipotesi generalmente esclusa da queste coperture).
Inoltre, nell’ottica di contenere gli effetti negativi della pandemia sul settore, l’Associazione ha sostenuto diverse proposte legislative. Con riferimento al comparto della rc datoriale che è stato oggetto di notevole attenzione da parte dei media, ANIA ha supportato una proposta emendativa volta a introdurre il divieto di rivalsa dell’INAIL nei confronti del datore di lavoro nel caso in cui quest’ultimo abbia rispettato tutte le misure di sicurezza previste dalla legge e dai protocolli di emergenza sanitaria che si sono succeduti.
Un’altra proposta è stata presentata per limitare l’esposizione delle strutture sanitarie e sociosanitarie e dei medici che lavorano al loro interno, che in assenza di un adeguato scudo protettivo, si troveranno costretti a rispondere del loro operato sia in sede civile che penale, nonostante le condizioni drammatiche in cui hanno operato.
Al fine di sostenere il ramo del credito commerciale a breve termine, fortemente colpito dalla stasi economica determinata dal Covid 19, ANIA ha sostenuto in sede legislativa, l’istituzione di un fondo statale di 2 mld di euro volto ad assorbire una parte delle esposizioni più deteriorate relative a tale comparto. La proposta è stata accolta e la previsione del fondo è stata introdotta nel Decreto Rilancio all’articolo 35. Si tratta di un importante traguardo dal momento che la misura prevista, opportunamente declinata anche attraverso la decretazione attuativa, riuscirà a fornire il necessario supporto a centinaia di migliaia di piccole, medie e micro imprese del tessuto economico italiano, garantendo l’integrità del sistema produttivo con effetti benefici per l’intero Paese. Un’operazione simile la stiamo sostenendo in sede associativa in questa fase di implementazione normativa anche per il ramo cauzioni.
Inoltre, le imprese di assicurazione, in base agli articoli 119 e 121, grazie ad un’importante azione associativa, sono state ricomprese tra i soggetti che possono acquistare il credito di imposta in caso di ristrutturazioni che diano diritto al sisma bonus e all’’Ecobonus e nel primo caso la sottoscrizione di una polizza catastrofale da diritto ad una detrazione del 90% del premio.
Misure fortemente volute che danno la esatta dimensione dell’importanza del settore assicurativo nell’ambito del supporto al sistema Paese.
Le assicurazioni svolgono tipicamente una funzione anticiclica: quale sarà il contributo del settore alla ripresa dell’economia?
Le Compagnie di assicurazione sono i principali investitori del sistema paese. L’impegno economico nell’ambito degli investimenti in titoli sovrani delle stesse ammonta a circa 790 miliardi di euro, quasi il 44% del PIL. Questo dato dimostra il ruolo sempre più importante delle compagnie, non solo per la stabilità del sistema economico, ma anche per il contributo decisivo all’economia reale.
Le misure elencate riguardo il credito a breve o le cauzioni, il fondo istituito per la realizzazione di opere infrastrutturali, rappresentano il segno evidente di come il contributo al sistema Paese non è solo di carattere finanziario ma è direttamente tangibile nel sistema economico.
Eppure, in una crisi economica senza precedenti come quella che stiamo affrontando, anche le assicurazioni hanno vissuto e stanno vivendo un momento di profonda incertezza. Nonostante le compagnie siano naturalmente abituate a valutare e a gestire i rischi, la crisi pandemica ha imposto loro un ripensamento repentino su come affrontare rischi di tenuta del sistema.
E l’evento pandemico è proprio un evento sistemico di natura eccezionale ed in quanto tale non può essere considerato assicurabile con le tradizionali coperture assicurative. Se in un futuro molto vicino si vorrà garantire piena assicurabilità a tale tipologia di rischio bisognerà pensare a soluzioni di sistema che prevedano il coinvolgimento di più soggetti, anche facendo ricorso a modelli di tipo catastrofale.