Il solvency ratio del gruppo Cattolica «continua a risentire dei condizionamenti associati alla limitata efficacia delle misure anticicliche e si dimostra esposto a dinamiche di breve periodo che non riflettono appieno la solidità industriale del business assicurativo. Il monitoraggio più recente, risalente allo scorso 12 giugno, non evidenza situazioni di violazione delle soglie regolamentari»: lo ha evidenziato la compagnia assicurativa, rispondendo a una serie di chiarimenti richiesti dalla Consob. «Cattolica presenta un solvency ratio pari a 133%, mentre la capogruppo raggiunge il 141%».

Con la prospettiva dell’assemblea degli azionisti in agenda sabato prossimo, chiamata a esprimersi sulla ricapitalizzazione da 500 milioni di euro, Cattolica assicura di avere avviato «una serie di importanti iniziative per affrontare la situazione generata dalla pandemia Covid-19 e le sue ripercussioni sulla posizione di solvibilità», dicendosi «consapevole delle aspettative avanzate dall’Ivass» e di essere intenzionata a «promuovere un piano che possa trovare la soddisfazione dello stesso e dei propri soci e azionisti». In particolare, «un intervento patrimoniale di 500 milioni di euro porterebbe il solvency ratio del gruppo Cattolica a circa 172%, ampiamente sopra le soglie del Sistema di propensione al rischio e all’interno dell’intervallo di valori obiettivo attesi nel piano industriale 2018-2020 (160-180%). Si rileva, peraltro, che tale intervallo era definito sulla base di uno scenario macroeconomico e finanziario differente da quello realizzatosi alla luce della progressiva discesa dei tassi privi di rischio e della pandemia».

Per quanto riguarda la definizione degli interventi patrimoniali riferiti alle compagnie controllate, essa «è in corso di finalizzazione». In ogni caso «l’intervento ripristinerà le soglie di propensione al rischio, riviste al rialzo al fine di tutelare le compagnie da eventuali nuovi movimenti avversi dei mercati finanziari. Sono previsti interventi tali da portare il solvency ratio almeno al valore di 150% per tutte le compagnie del gruppo».

Il gruppo assicurativo presieduto da Paolo Bedoni ricorda che l’Ivass «si aspetta che il rafforzamento patrimoniale sia realizzato entro il 30 settembre», aggiungendo però che a oggi «non sono disponibili concreti e precisi elementi riguardanti la pur prevedibile esecuzione dell’aumento di capitale». In ogni caso, entro il 25 luglio sarà presentato all’autorità di vigilanza un piano di rafforzamento della posizione di solvibilità.

Infine, la società ritiene che al momento «non si ravvisino scostamenti materiali rispetto all’andamento previsto nel forecast» contenuto nel piano rolling 2020-2022, che prevedeva un risultato operativo compreso fra 350 e 375 milioni per il 2020, e confermato il 15 maggio. «Fatto salvo elementi a oggi non prevedibili, la prossima evoluzione prevista per l’esercizio in corso sarà fornita con i risultati del primo semestre».

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