di Elena Dal Maso
Dalla Relazione annuale della Consob per il 2019 emerge che sono stati analizzati all’Authority oltre 700 mila prospetti di prodotti da collocare al pubblico finale, i cosiddetti Key Information Documents (Kid). Documenti che dal 2020 vedono il concreto contributo di un prototipo usato da Consob per automatizzare l’estrazione e l’analisi delle informazioni contenute nei documenti come per l’appunto i Kid, le schede tecniche dei fondi collocati al retail e dei Priip (prodotti di tipo assicurativo distribuiti sempre al pubblico finale).
L’Authority sottolinea nella Relazione annuale l’uso di nuovi strumenti di vigilanza sul transaction reporting per intensificare la vigilanza sulla correttezza delle informazioni pubblicate o ricevute, «con riferimento sia all’adempimento degli obblighi di trasparenza pre- e post-negoziazione sia alla tempestività e alla correttezza del transaction reporting». Sono stati, quindi, messi a punto modelli di vigilanza più sofisticati, fondati anche sull’utilizzo di nuovi strumenti informatici per l’estrazione e l’analisi delle segnalazioni quotidianamente ricevute da intermediari italiani (in media circa 650 mila) e dalle omologhe autorità dell’Ue (in media circa 1,7 milioni). L’istituto ha condotto 190 tipologie di test di tipo sia tecnico (errori di tipo semantico) sia analitico (errori di contenuto) sui dati del transaction reporting e dei flussi anagrafici. Sono state identificate potenziali anomalie nei flussi informativi provenienti da oltre 30 intermediari e 15 autorità europee.
Il prototipo verrà affiancato ora da nuovi sistemi per l’automazione delle analisi delle informazioni basati anche sull’utilizzo di tecniche di machine learning. Considerati i buoni risultati, ora è previsto lo sviluppo di altri tre prototipi per la gestione e l’analisi delle informazioni che riguarderanno le relazioni di revisione dei bilanci degli enti di interesse pubblico (i cosiddetti Key Audit Matters), le segnalazioni di vigilanza dei gestori dei portali di crowdfunding e i reclami riportati nella Relazione sulla compliance che gli intermediari sono tenuti a redigere.
Intanto nel 2019 sono stati approvati 18 prospetti di ammissione alle negoziazioni di strumenti azionari. In 11 casi i prospetti si riferivano a operazioni di prima ammissione a quotazione nel mercato regolamentato di azioni ordinarie delle società, che si sono concluse positivamente in nove casi, 10 comunicazioni di revoca dalle negoziazioni sul Mta, sette revoche disposte a conclusione di opa, due a seguito di fusione per incorporazione in un’altra società quotata sul Mta e una per assoggettamento dell’emittente a procedura concorsuale. (riproduzione riservata)
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