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Ennio Doris ha acquistato una media di 1,1 milioni di euro in azioni Mediobanca al giorno nel corso dell’ultima settimana di maggio per un totale di 4,3 milioni di euro circa. Sembra quasi un Pac, un piano di accumulo azionario sul gruppo guidato dall’amministratore delegato Alberto Nagel. A questa cifra vanno aggiunti i titoli comprati a marzo per 1,78 milioni di euro. L’investimento complessivo di questi tre mesi arriva a oltre 6 milioni di euro per una partecipazione del 3,71% del gruppo Mediolanum in Piazzetta Cuccia.
In maggio Banca Generali ha realizzato una raccolta netta positiva per 475 milioni che porta il totale da inizio anno a 2,4 miliardi. Nell’ambito dell’offerta di prodotti gestiti, segnala una nota, la sicav lussemburghese Lux Im ha raccolto 175 milioni nel mese, per un totale di 765 milioni da inizio anno. Inoltre si mantiene elevato l’interesse per i prodotti assicurativi, in particolare per le polizze di Ramo I
Nel 2018 le segnalazioni dei clienti all’ivass sono diminuite del 6,4% a quota 97.279 . Tuttavia ci sono compagnie che hanno visto aumentare le lamentele. Questa volta l’Ivass ha messo nero su bianco i nomi delle compagnie di assicurazione che lo scorso anno hanno ricevuto il maggior numero di reclami dagli assicurati, dall’Rc auto alle polizze vita, alla salute. I reclami accolti sono stati per ora il 26,5% del totale, mentre nel 52,6% dei casi la domanda è stata respinta. L’aumento più consistente, anche in termini assoluti (+1.035 reclami), ha interessato gli assicurati delle imprese estere, quelle che operano in regime di stabilimento o in libera prestazione di servizi, nei rami non Rc auto. «In particolare per l’incremento dei reclami formulati a tre operatori», osservano dall’istituto di controllo che dal 10 maggio è presieduto dal neodirettore della Banca d’Italia, Fabio Panetta. Si tratta di Cardif Assurance Risques Divers (società del gruppo Bnp  Cardif), Am Trust underwriters Dac (compagnia americana che in Italia ha finora operato prevalentemente nell’assicurazione di Asl e medici) e di Chubb International (controllata dal gruppo assicurativo Usa).

Azimut conferma di poter superare quest’anno i 300 milioni di euro di utile netto, come previsto dal piano industriale: è quanto emerso in occasione dell’Investor Day dopo la nomina del nuovo cda. «Trecento milioni di euro di utile netto cinque anni fa sembravano sfidanti, oggi sono una base su cui costruire», ha sottolineato il presidente Pietro Giuliani. «Azimut, che da sempre, grazie alla sua indipendenza e alla sua capacità di innovazione, è stata first mover nel mercato, oggi si vede rafforzata dalle scelte fatte per diversificare rispetto al maturo mercato italiano: paesi emergenti e investimenti alternativi. Sono due pilastri del nuovo piano industriale che presto presenteremo al mercato».
Hoverboard, segway, monopattini e monowheel elettrici solo se maggiorenni oppure se minori con la patente AM, quella per i motorini. Parte la sperimentazione della circolazione su strade urbane di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica. Ciò grazie al decreto adottato il 4 giugno 2019 dal ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli in attuazione dell’art. 1, comma 102, della legge di Bilancio n. 145 del 30 dicembre 2018. Le tipologie dei dispositivi per la micromobilità elettrica ammessi alla sperimentazione sulle strade sono hoverboard, segway, monopattini e monowheel.

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  • Pensioni, anche i piccoli vogliono lo scivolo
All’indomani della presentazione dell’emendamento del decreto Crescita che prevede solo per le aziende con oltre mille dipendenti la possibilità di chiudere il rapporto di lavoro a sette anni dalla pensione, a fronte del pagamento da parte dell’azienda di un’indennità corrispondente alla pensione, e di un piano di reindustrializzazione o di riorganizzazione che preveda anche nuove assunzioni, insorgono Confcommercio e Confesercenti (che contano rispettivamente 700.000 e 300.000 imprese associate). E rimane il dubbio che anche da parte di Confindustria, che si riserva una valutazione della norma una volta che ci sarà la definitiva approvazione, ci siano delle perplessità: in fondo le imprese con oltre 1000 dipendenti in Italia non sono moltissime, e tra alcune si sono già avvalse di una norma simile negli precedenti. Infatti già nel 2012 la legge Fornero aveva istituito “l’isopensione”, cioè la possibilità di anticipi pensionistici pluriennali applicabili alle aziende dai 15 dipendenti in su.
  • Azimut, obiettivo 300 milioni di utili per la fine del 2019
Per il 2019, il gruppo Azimut punta a un utile netto almeno di 300 milioni. «Cinque anni fa, 300 milioni di utile netto sembravano sfidanti, oggi sono una base su cui costruire», ha dichiarato Pietro Giuliani, presidente della società di risparmio gestito, nel corso dell’Investor Day a Londra. Giuliani ha sottolineato che nel 2018 i ricavi all’estero hanno raggiunto 120 milioni (+27% rispetto al 2017). Il margine operativo lordo (riclassificato), è stato invece di 35 milioni (+67% rispetto al 2017). Guardando al 2024, in attesa del prossimo piano industriale che sarà presentato entro i prossimi 12 mesi, il nuovo management team ha illustrato la strategia di crescita nel settore degli investimenti alternativi.

  • Banca Generali. Raccolta netta maggio a 475 milioni di euro
Raccolta netta pari a 475 milioni di euro a maggio per Banca Generali, che ha così portato a 2,4 miliardi il saldo da inizio anno. Per l’a.d. Gian Maria Mossa si tratta di «un altro mese eccellente, che assume ancor più valore se consideriamo l’innalzamento della volatilità e l’incertezza che hanno caratterizzato maggio sui mercati». Da segnalare anche il forte incremento dei contratti di consulenza evoluta, che hanno raggiunto i 3,6 miliardi di masse (+1,3 miliardi da inizio anno).
  • Cardif Vie regina dei reclami all’Ivass
Meno reclami dei consumatori, nel 2018, verso le compagnie assicurative che operano in Italia. Con alcune eccezioni, però, soprattutto straniere, che hanno fatto registrare dati in controtendenza sia nel danni che nel vita. L’analisi condotta da Ivass ha confermato che quasi la metà dei reclami totali avviene nell’Rc auto e che alcuni dei nodi chiave riguardano ancora ritardi o problemi legati alla liquidazione dei sinistri (64% del totale). In questo scenario lo scorso anno i reclami totali sono stati 97.279(-6,4%). Quelli verso le imprese italiane si sono ridotti dell’8,6% mentre quelli verso le imprese estere sono cresciuti del 9% e sono concentrati (circa il 50%) nei rami diversi dall’Rc auto a causa soprattutto di tre operatori (Cardif Assurance Risques Divers, AmTrust Underwriters DAC, Chubb International). Nel vita l’aumento è stato causato da Cardif Vie (+31%). E in proposito va sottolineato che la compagnia ha ricevuto ben 900 reclami su un complessivo di 15.822 segnalazioni nel vita tra imprese italiane e straniere, circa il 6% del totale.
  • Il clima mette a rischio utili per mille miliardi di $
Il cambiamento climatico rischia di costare quasi mille miliardi di dollari alle imprese, di cui più della metà nei prossimi cinque anni. E si tratta di una stima per difetto, poiché è frutto delle valutazioni di appena 215 Blue Chips: le sole che abbiano voluto elaborare (e svelare) una previsione tra le 500 società a maggiore capitalizzazione nel mondo. Lo stesso gruppo di società – che comprende colossi bancari e hi-tech, compagnie petrolifere e l Food & beverage – nel suo insieme non è comunque pessimista come potrebbe sembrare. Al contrario, è convinto che dal climate change e dalla transizione energetica deriveranno anche nuove opportunità di business, per un valore di ben 2.100 miliardi di dollari: più del doppio rispetto ai potenziali danni o costi extra. Si prevedono affari d’oro con le energie rinnovabili e con le auto elettriche, ma anche – è il caso di Eli Lilly – con la vendita di farmaci contro le malattie infettive, la cui diffusione è favorita dalle temperature elevate.
  • Terzo settore, gestori a responsabilità ampia
Responsabilità rafforzata per gli organi di amministrazione e controllo degli enti del Terzo settore (Ets) piu strutturati. Su questo aspetto è intervenuto il Dlgs 117/17 (Codice del terzo settore, Cts) per assicurare maggiore trasparenza nella gestione del patrimonio e definire le responsabilità dei soggetti che rivestono cariche di amministrazione e controllo all’interno dell’ente, con una disciplina che si avvicina sempre di più a quella delle società di capitali.
  • Un’ampia scelta per finanziare l’impresa
A favore delle imprese esistono una serie di soluzioni di finanza alternativa a quella bancaria, evidenziate nelle schede a lato, utili a soddisfare le esigenze di medio lungo termine. Gli strumenti in questione riguardano sia l’equity sia il debito. Invece per ciò che concerne il finanziamento delle esigenze di breve termine, tipicamente il circolante, l’ambito di utilizzo è soltanto quello del debito. La soluzione alternativa a quella bancaria dell’anticipo o sconto fatture appaiono essere le nuove piattaforme di invoice trading. Queste soluzioni sembrano di notevole interesse in quanto, in primo luogo, si ricollegano a tutto quell’ambito attualmente noto come fintech, relativo a piattaforme che mettono in collegamento operatori in deficit – le imprese – con operatori in surplus – le persone fisiche o gli investitori istituzionali. L’utilizzo di questa tecnologia consente di rendere più veloce la risposta a fronte dell’esigenza di finanziamento e di conseguire un contenimento di costi, abbattendo quelli fissi.

La Banque Postale affiderà parte della sua gestione patrimoniale a Natixis, la banca d’investimento di BPCE. Il gruppo mutualista si è impegnato ad estendere la sua partnership industriale nel settore assicurativo con CNP e a stipulare un nuovo patto parasociale a sua volta. “Contemporaneamente al completamento della fusione tra CNP Assurances e La Banque Postale, BPCE e La Banque Postale stipuleranno un nuovo patto parasociale in qualità di azionisti stabili di CNP Assurances”, ha dichiarato BPCE in un comunicato stampa. In altre parole, BPCE vuole impegnarsi a rimanere azionista dell’assicuratore nel lungo periodo e a continuare ad avere un’influenza sul consiglio di amministrazione.