Tornano di moda i piani di azionariato diffuso. In Generali potranno investire fino a 500 euro al mese per comprare titoli. Si tratta circa 70 mila persone (ad eccezione dei componenti del group management committee e del global leadership group) che lavorano in Italia e negli altri Paesi del mondo in cui il gruppo è presente e in ballo c’è fino allo 0,38% del capitale della compagnia. L’iniziativa scatterà a ottobre e avrà una durata di tre anni legata al nuovo piano industriale presentato da Donnet il 21 novembre e che si concluderà nel 2021. «È importante avere a bordo tutti i colleghi all’inizio del nuovo piano triennale», aveva spiegato Donnet sottolineando le peculiarità di questa iniziativa che consente ai dipendenti di acquistare azioni del Leone a condizioni agevolate, con un investimento compreso tra un minimo di 540 e un massimo di 18 mila euro.
Un’importante operazione all’estero con un partner delle stesse dimensioni. E poi piani di m&a in Italia e nuove strategie per crescere nella distribuzione e nella capacità di gestione. Anima risponde a un maggio di passione in borsa rilanciando sulla crescita. La sgr, che ha 175 miliardi di masse in gestione e come principali azionisti Banco Bpm (15%), e Poste (10%), ha visto il titolo scendere in un mese da 3,55 a 2,71 euro, perdendo quasi un quarto del valore. L’amministratore delegato Marco Carreri spiega in questa intervista a ClassCnbc le risposte in cantiere e anticipa la sua decisione di investire nel titolo.
«Il mondo delle assicurazioni e dei fondi pensione sta affrontando un periodo ricco di sfide per quanto riguarda la gestione degli attivi. In Europa bisogna fare i conti con tassi prossimi allo zero sulle scadenze lunghe e negativi sulle scadenze a breve, intanto la regolamentazione diventa sempre più stringente in termini di requisiti patrimoniali e presidi di compliance. Oggi ci sono 10 mila miliardi di dollari di bond che offrono rendimenti negativi, mentre i portafogli delle compagnie assicurative europee sono investititi al’85% in titoli di Stato e obbligazioni corporate. Questa situazione rende necessaria una maggiore diversificazione dei portafogli, sul modello di quanto si è visto negli Stati Uniti e nei mercati scandinavi. C’è la necessità quindi di diversificare su nuove asset class e utilizzare gli attivi tradizionali in modo più innovativo». Lo sottolinea Francesco Martorana, il nuovo amministratore delegato di Generali Insurance Asset Management (GIAM), la società di gestione del gruppo Generali specializzata nelle strategie liability driven, che conta su asset in gestione per 440 miliardi di euro (a fine marzo 2019)
Dopo avere recentemente aggiornato gli Indicatori sintetici di costo la Covip ha provveduto a pubblicare sul proprio sito (www.covip.it) i rendimenti aggiornati al 31 dicembre 2018 dei fondi pensione negoziali, fondi pensione aperti e pip. I dati sono ordinati secondo il numero di iscrizione all’albo della Covip, per quanto riguarda i fondi pensione negoziali, e alfabeticamente, secondo la denominazione della società che li gestisce, per quanto riguarda i fondi pensione aperti e i pip. Il rendimento viene indicato per ciascuna linea di investimento, prendendo a riferimento differenti periodi temporali (1, 3, 5 e 10 anni). Per ciascuna è riportata la categoria individuata secondo i criteri indicati nello schema di nota informativa di cui alla deliberazione Covip del 25 maggio 2016. Come specifica la commissione di vigilanza, il rendimento indicato è quello medio annuo composto ed è al netto degli oneri che gravano sul patrimonio della linea di investimento, vale a dire la commissione di gestione finanziaria e gli altri costi, compresi, per i fondi pensione negoziali e i fondi pensione aperti, gli oneri fiscali sui rendimenti.
Il primo trimestre del 2019 si è concluso in modo molto positivo per i fondi pensione italiani, che in media hanno ampiamente recuperato le perdite subite negli ultimi difficili tre mesi dello scorso anno: gli aperti (Fpa) si sono apprezzati del 3,9% (in base all’indice Depobank Generale) e i negoziali (Fpn) del 3,6% (secondo l’indice Depobank-MondoInstitutional Generale), a fronte di cali rispettivamente del 3,4% e del 2,7% conseguiti nel quarto trimestre del 2018.

Più welfare per le famiglie. Alla luce dell’attuale dibattito politico in materia di sostegno alla famiglia, la Lapet torna a suggerire l’introduzione del fattore famiglia nel sistema di tassazione dei redditi. Il centro studi Lapet, pertanto, sulla base delle ricerche già avviate dal 2011 (vedi articoli pubblicati su questo giornale e documenti sul sito www.iltributarista.it), ha inteso produrre nuove linee guida generali da mettere, ancora una volta, a disposizione del legislatore, presso le sedi istituzionali opportune.
  • Allianz, shopping britannico
Allianz punta sul mercato britannico attraverso due acquisizioni che le permetteranno di guadagnare i primi posti in termini di raccolta premi. La compagnia tedesca rileverà Legal General Insurance, business assicurativo del gruppo Legal & General, per 242 milioni di sterline (274 mln euro). È inoltre pronta a comprare il restante 51% della quota in Lv General Insurance da Liverpool Victoria Friendly per 578 milioni (654 mln euro). Allianz ha spiegato che le due operazioni, che dovrebbero essere concluse entro l’anno, posizioneranno il gruppo al secondo posto nella classifica dei general insurer con una quota del 9%. «Confermiamo il nostro impegno nel mercato britannico», ha osservato Niran Peiris, membro del board of management.

corsera

  • Genertel lancia la polizza anti bullismo
Genertel ha presentato la copertura assicurativa contro bullismo e cyberbullismo: un sistema di prevenzione e tutela per difendersi dall’appropriazione dei dati sensibili e monitorare i comportamenti violenti e scorretti in Rete. Con le coperture “Tutela Aggressioni e Cyber Risk” Genertel permette di accedere gratuitamente al programma “Digitale Sicuro”, un algoritmo per proteggere il proprio profilo digitale. Inoltre risarcisce le spese mediche, legali e di interventi di supporto psicologico per stress post-traumatico in caso di aggressione.
  • Generali ingaggia Marchetti
Philippe Donnet ingaggia Fabio Marchetti come nuovo responsabile International Public Affair delle Generali. Il manager, dal 2008 in forze all’Eni nella sede di Bruxelles, da settembre coordinerà la rete dei rappresentanti istituzionali del Leone, che ha attività in 30 Paesi del mondo, all’interno della direzioneCommunications and public affairsguidata da Simone Bemporad.

  • Carige, Apollo ancora in pista Sullo sfondo la liquidazione
Ultimi tentativi per il salvataggio di Banca Carige. Secondo fonti finanzarie resta l’interesse concreto manifestato da un fondo: si tratterebbe di Apollo. Fonti secondo le quali, oltre all’opzione del fondo, si starebbe anche profilando l’interesse di un soggetto bancario come socio industriale. Diversamente, per la banca ligure si aprirebbero le porte o della ricapitalizzazione precauzionale o, più realisticamente, della liquidazione coatta amministrativa. Di sicuro i tempi sono stretti. «Bce – ha dichiarato ieri Pietro Modiano, commissario straordinario di Carige (con Fabio Innocenzi e Raffaele Lener) – auspica tempi brevi» e «noi stiamo lavorando». Apollo ha già acquistato il comparto assicurativo di Carige creando il gruppo Amissima, con il quale la banca ha un contenzioso legale aperto proprio sulle assicurazioni. E un eventuale accordo per l’ingresso nell’azionariato potrebbe appunto delineare una soluzione di quel contenzioso. Anche se il percorso non è privo di incognite perché, ad esempio, la causa contro Apollo e gli allora vertici di Carige (il presidente Cesare Castelbarco e l’ad Piero Montani, che peraltro hanno vinto in primo grado) era stata votata dall’assemblea degli azionisti, che sarebbe dunque l’organo preposto a ritirarla.

 

  • Grandi patrimoni, in quattro anni +1% di ricavi
Se il 2018 non è stato un anno facile, anche il 2019 metterà a nudo la vulnerabilità del wealth management nel mondo ed in Italia. Nel 2018 la crescita globale della ricchezza del segmento high-net worth ha rallentato ed è scesa al 4% per effetto di un minor incremento delle masse gestite, mercati più sfidanti e una continua compressione delle commissioni. Nel 2019 l’effetto Mifid2 comprimerà ancor di più i ricavi. Sono queste alcune delle evidenze della quarta edizione del rapporto sul wealth management realizzato da Oliver Wyman con Deutsche Bank. Quale dunque la soluzione per uscire da questa situazione? Poiché in futuro, la crescita sarà trainata dai mercati emergenti, il principale fattore di differenziazione sarà la capacità di far leva sulla crescita dell’Asia.

 

  • Viaggi, dove la polizza è necessaria
Giugno, tempo di partenze. Nonostante la crisi il 61% degli italiani ha pianificato comunque una vacanza (solo l’1% in meno dello scorso anno). Un dato in linea con la media europea dove si dichiara pronto a fare un viaggetto il 63% dei cittadini. Buona parte degli italiani raggiungerà mari e monti senza varcare i confini. Del resto il Belpaese offre molte opportunità. Mentre all’estero le mete preferite degli italiani sono ancora Spagna, Francia e Grecia.
Questo è quanto emerge dai dati forniti da Europ Assistance che ha anche stimato il budget medio di spesa, pari a 1.700 euro circa per i viaggiatori italiani, mentre la media europea di spesa preventivata per le ferie è di circa 2mila euro.