di Anna Messia
L’intenzione è crescere. E non potrebbe essere altrimenti per Axa , leader mondiale dell’assicurazione che in Italia ha una quota di mercato del 6%, ancora sotto scala rispetto alle enormi potenzialità del gruppo. Uno sviluppo che Patrick Cohen, l’amministratore delegato di Axa in Italia, arrivato a fine 2016, vuole realizzare modificando completamente il modo di fare assicurazione e sfruttando le opportunità offerte dalle nuove tecnologie. Un cambiamento profondo che è partito dall’interno, rivedendo dalle fondamenta il modo di lavorare. «Una riduzione dei livelli gerarchici e niente più progetti faraonici», raccolta Cohen a MF-MilanoFinanza, «ma un modo di lavorare agile, con progetti flessibili e veloci che hanno un obiettivo ben definito e posso essere aggiustati in corsa». Nei giorni scorsi il gruppo ha lanciato la prima polizza in Italia che utilizza la blockchain e sulla trasformazione digitale Axa Italia è pronta a investire 100 milioni nel prossimo triennio, così come previsto dal piano industriale 2018-2020 presentato al quartier generale di Parigi da Cohen, con l’obiettivo «di reinventare l’esperienza dei clienti», continua il manager che sottolinea come la compagnia potrà crescere nel Paese anche grazie alle nuove operazioni realizzate dal gruppo a livello internazionale: l’acquisto del colosso XL ma anche il più recente accordo con Ing per lavorare insieme su un modello di servizio digitale.
Domanda. Il vostro partner storico in Italia, fin dal 2007, è però il Monte dei Paschi di Siena. Come sta andando l’alleanza con loro che rappresentano circa 5 miliardi di premi rispetto ai 7 miliardi complessivi?
Risposta. Dopo le difficoltà della banca dell’inizio dello scorso anno c’è stato un costante trend di ripresa che ha portato ad una crescita dei premi a due cifre, significativa in tutti i comparti di business. Vogliamo essere il miglior alleato del Monte per la realizzazione del loro piano di turnaround. Anche con loro stiamo spingendo molto sull’innovazione e le potenzialità sono enormi visti i circa 2 milioni di nostri clienti nella banca. Proprio in questi giorni abbiamo lanciato con loro un’iniziativa per l’invio agli assicurati di un video che, in pochi minuti, spiega in caso di rinnovo come funziona la polizze Rc auto e i servizi offerte. Il modo di comunicare e di informarsi nel mondo sta cambiando e le assicurazioni non possono continuare a comunicare soltanto con contratti cartacei spesso poco comprensibili. Un lavoro di semplificazione che è partito dai processi interni.
D. Quali sono le novità?
R. L’ultima, per citarne una, è stato il lancio del primo prodotto assicurativo che rimborsa il cliente immediatamente sul suo conto corrente in caso di ritardo del suo aereo oltre le due ore, utilizzando la tecnologia blockchain. E abbiamo lanciato una campagna che racconta in un modo nuovo l’ecosistema di servizi innovativi e differenzianti che offre la nostra app My Axa nei momenti che contano, ad esempio in un sinistro, dal servizio di chiamata d’emergenza alla geolocalizzazione del carro attrezzi in arrivo, all’apertura sinistro direttamente dallo smartphone e notifiche continue. Stiamo lavorando ad altri prodotti e ad altre novità e anche noi internamente abbiamo rivisto completamente il modo di lavorare con l’obiettivo di semplificare. Sono stati eliminati due livelli gerarchici ed il tempo impiegato in riunioni è sceso del 30%. Lavoriamo su progetti più brevi e agili, con un rilascio continuo di innovazione e puntando ai risultati responsabilizzando i dipendenti. In questa direzione va la diffusione dello smart working utilizzato oggi dal 72% della nostra struttura. In questa competizione che si è venuta a creare nel mercato assicurativo non vince il più grande ma il più veloce al cambiamento. Per questo abbiamo deciso di investire 5 milioni in start up e abbiamo già destinato oltre 18 milioni nella ricerca universitaria italiana.
D. Un’occasione di crescita di Axa in Italia potrebbe essere anche quella di diventare partner di Poste intenzionata a debuttare nella Rc Auto. Il gruppo postale proprio in queste settimane ha aperto la competizione per trovare un alleato. Vi interessa?
R. Non commento le indiscrezioni di mercato. Più in generale siamo focalizzati sulla crescita interna ma ci guardiamo anche intorno. Oggi Axa Italia è tra le top ten dei mercati chiave del gruppo che ha dimostrato di essere pronto a muoversi in caso si presenti l’occasione giusta, com’è stato nel caso di XL, il colosso statunitense specializzato nell’assicurazione danni alle imprese e nella riassicurazione rilevato a marzo per 12,4 miliardi di euro.
D. XL è presente anche in Italia. Questo vi consentirà di accelerare i vostri piani di crescita?
R. Sì la compagnia ha nel Paese un portafoglio premi di 114 milioni di euro e ci fornirà know how per migliorare la nostra offerta alle imprese. Pensiamo per esempio ai rischi informatici che continuano a lievitare non solo tra le grandi aziende ma soprattutto tra le pmi.
D. Quali saranno invece le ricadute sull’Italia dell’alleanza firmata a livello mondiale da Axa con Ing?
R. Svilupperemo con loro servizi digitali sui danni basati sull’innovazione. Il gruppo Axa ha con loro un’affinità culturale e svilupperemo insieme prodotti e servizi personalizzati accessibili attraverso l’app mobile di Ing.
D. Come vedete l’uso delle tecnologie?
R. L’obiettivo è di utilizzare la tecnologia non per tagliare i costi ma per migliorare la qualità dei servizi offerti ai clienti. Stiamo vivendo una nuova era dell’assicurazione in cui stanno aumentando i bisogni dei clienti, dai cambiamenti climatici alla salute agli attacchi informatici. Axa vuole rispondere a queste richieste e avere un ruolo di investitore di lungo termine in Italia. Vogliamo avere anche un impatto positivo sulla società, come dimostra il flashmob con oltre 500 nostre persone che abbiamo organizzato a Milano giovedì 21, a fianco di We world onlus per sostenere le donne vittime di violenze. (riproduzione riservata)
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