IVASS
Autore: Ernesto Gallarato
ASSINEWS 298 – giugno 2018
SECONDA PARTE
Da tempo Ivass è in marcia nell’insidioso ed intricato mondo della rc auto. Obbiettivo: disboscare, tagliare i rami secchi, rendere chiari i sentieri ingombri di foglie morte e, chissà, costruire nuove rotte che possano portare fuori dalla selva. Il 16 aprile scorso sono state raggiunte due importanti tappe di questo percorso. La prima riguarda il completamento del processo di ammodernamento dell’attestato di rischio (nel seguito ADR) che, dopo essere stato dematerializzato, è diventato anche dinamico. La bandiera che è stata piantata su questo obbiettivo si chiama provvedimento n.71 ed abbiamo già avuto modo di occuparcene (ved. ASSINEWS, numero 297 del maggio 2018). Ma un’altra cima è stata conquistata il 16/4/2018 dall’Ivass esploratore. Si chiama provvedimento n. 72/2018 e riguarda le classi di merito.
Classe CU: cade il tabù dell’esclusività
In materia di classi CU (ossia di classi di merito universali, comuni a tutte le Imprese per le formule tariffarie bonusmalus) l’Istituto di Vigilanza non si è fatto mancare quasi nulla quanto a novità. Così molti dubbi sono stati chiariti, ma altri sono stati creati. Soprattutto sono stati definitivamente rotti gli argini che garantivano da sempre il rispetto del principio aureo secondo il quale “esiste un solo beneficiario della classe di merito CU e della tabella di sinistrosità dell’attestato”. Un principio sino ad oggi violato (peraltro limitatamente alla classe di merito, non anche per quanto concerne la tabella di sinistrosità) dalla cosiddetta “legge Bersani”. La leva che ha consentito di scoperchiare il vaso di Pandora è l’articolo 7 del provvedimento n. 72/2018. Ma facciamo parlare i fatti.
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