La Bri, la Banca dei regolamenti internazionali, lancia l’allarme sulle criptovalute. L’istituto, che ha il compito di supportare le banche centrali, mette in guardia dall’instabilità delle valute virtuali che rischiano di mandare in tilt Internet. A differenza delle monete garantite dalle banche centrali, le criptovalute vengono «minate» online e non possono eccedere il tetto dei 21 milioni. Attualmente in circolazione ci sono 17 milioni di bitcoin, il cui valore è estremamente volatile.
La Bri in precedenza ha già messo in guardia dal rischio di frodi nelle criptovalute. In uno scenario teorico in cui l’intera popolazione di un paese si dovesse rivolgere a una valuta digitale come il bitcoin, «la dimensione del libro mastro si gonfierebbe ben oltre la capacità di memorizzazione di un tipico smartphone in pochi giorni, oltre quella di un tipico personal computer nel giro di poche settimane e oltre quella dei server nel giro di pochi mesi». La Bri ha osservato che «il problema si estende alla capacità di elaborazione: solo dei supercomputer potrebbero tenere il passo con la verifica delle transazioni».
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